5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

11 Marzo 2024 - Lunedì

11 Marzo 2024 - Lunedì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 4,43-54

In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa.
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.
Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.
Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.

È bellissima la risposta che Gesù dà al padre angosciato per la grave malattia del figlio: “Tuo figlio vive!”. Sì, Gesù è Colui che dona la vita. È il Vivente che dona la Sua Vita a noi attraverso il Battesimo.
Qualcuno potrebbe obbiettare: ma se Lui è Dio, perché allora non impedisce le malattie, le disgrazie, il diffondersi di questo virus, la morte stessa? Perché la missione di Gesù non è quella di cambiare ‘questa’ vita terrena: essa è fragile, per quanto bella, ed è destinata all’invecchiamento, al corso della natura, al limite creaturale, al declino attraverso la morte: così Gesù l’ha trovata e così l’ha lasciata.
Il compito di Gesù è un altro: darci una Vita altra oltre il limite, per noi invalicabile, della morte. Per questo è sceso Lui stesso negli abissi della morte, perché questa non abbia più il potere di trattenerci con lei; perché la morte è parola penultima: l’ultima spetta al Signore e questa parola è: risurrezione, Vita eterna. Il brano di oggi mette in evidenza due cose. La prima: quell’uomo credette «alla parola che Gesù gli aveva detto». Non ha bisogno di vedere il miracolo, crede sulla ‘parola’.
Ora, cari Amici, diciamoci la verità: quanta Parola di Dio anche noi ascoltiamo, leggiamo, accogliamo, preghiamo? Eppure spesso la nostra vita rimane tiepida nei confronti di Gesù e ci trasciniamo un po’ stanchi – e forse anche un po’ delusi – dietro di Lui. La Parola di Gesù è potente: addirittura risuscita i morti (cfr. Giovanni 11,1-44: la risurrezione di Lazzaro). E se la accogliamo con vera fede può far risuscitare anche noi nelle nostre morti quotidiane causate dalla paura, dal peccato, dall’angoscia, dalle insicurezze. Questa Parola, dice l’autore della Lettera agli Ebrei: «è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore» (4,12).
E allora diciamo: Signore aumenta la nostra fede, perché accogliendo la Tua Parola possiamo anche noi vivere la vita dei veri figli di Dio.
La seconda cosa riguarda i segni. Gesù ci rimprovera per la continua ricerca di segni che ci confermino la Sua presenza e il Suo amore. Infatti oltre al segno della Sua Parola, ci ha già lasciato il segno indelebile ed indistruttibile della Sua Croce, testimonianza inconfutabile del Suo Amore per noi.
È questo il segno nel quale abbiamo già vinto le insidie del Maligno e i nostri limiti umani. Perché è il segno del perdono ed è il segno della vittoria della Luce sulle tenebre, della Grazia sul peccato, della Vita sulla morte.

Caro Gesù,
perdona la nostra poca fede.
Nel corso della nostra vita
ci sforziamo di capire tante cose e di spiegarci tanti misteri.
Eppure non abbiamo ancora capito quanto ci ami!
Aiutaci ad accogliere la Tua Parola
e a farne risuonare l’eco nelle nostre coscienze.
Aiutaci a fidarci di Essa
perché è come un bisturi
che incide alla radice i nostri mali
e comunica Vita
là dove tutto sembra destinato alla morte.
Aumenta la nostra fede
perché smettiamo di chiederTi segni
e fissiamo finalmente gli occhi dell’anima
sulla Croce perché sentendoci amati
fino a questo punto,
ci arrendiamo una buona volta al Tuo Amore
e facciamo della Tua amicizia
la Roccia sulla quale costruire tutta la nostra vita.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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