Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Luca – 6,6-11 –
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
Ritorna, come nel Vangelo di sabato scorso, la questione del “sabato” ebraico. Lo ripetiamo, l’idea di fondo è giusta ossia riservare un giorno di riposo non tanto perché ne abbia bisogno Dio, ma perché ne ha bisogno l’uomo, ne abbiamo bisogno noi per sottrarci alle tempistiche moderne che stanno lentamente ed inesorabilmente disumanizzando il nostro modo di essere e di vivere. Tuttavia col tempo questa prescrizione della Legge ebraica si era caricata di una precettistica così minuziosa che aveva finito per mettere la Legge prima dell’Uomo.
È questo che Gesù vuole riformare: riportare l’essere umano al centro del progetto divino. Ecco perché dice all’uomo dalla mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». È come se stamattina Gesù dicesse ad ognuno di noi: perché stai nelle periferie dell’esistenza? Perché forse hai paura delle tue infermità, fisiche, morali, spirituali? Sì, perché il mondo di oggi sta già da qualche tempo introducendo una forma di selezione estetica e se non si rientra in determinati canoni imposti da chi ha nelle mani il dominio della comunicazione si finisce per essere emarginati, esclusi. Ecco il dramma di tanti adolescenti, giovanissimi, giovani che soffrono le pene dell’inferno perché non si piacciono, si sentono giudicati, si detestano perché non si accettano. E non solo i giovani, anche gli adulti siamo finiti dentro questo frullatore industriale.
È paradossale il fatto che in un mondo che reclama di essere “libero” (perché ci si è liberati di Dio…) milioni di persone seguono gli influencer!!! Milioni di persone rinunciano alla bellezza unica ed irripetibile di essere sé stessi per seguire i consigli (disinteressati… gratuiti? Mi spiace che la tastiera del mio pc non possa rendere l’idea della risata amara che mi sto facendo…) di personaggi costruiti ad arte nel mondo digitale. Preferiamo seguire le loro parole, piuttosto che la Parola di un Dio che è morto per noi…!
Ecco oggi la Parola potente ed autorevole di Gesù rivolta ad ognuno di noi: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Àlzati: dalle tue cadute, dalle tue paure; non permettere a nessuno di farti rimanere nelle tue cadute, di restare incatenato dalla paura di non essere mai abbastanza per questo mondo: mai abbastanza bello/a, mai abbastanza forte, sicuro/a, determinato/a, ricco/a. Àlzati: sì, perché Gesù è di fronte a noi e non gli è sfuggita quella ferita interiore, quella frustrazione, quella piaga del cuore che sanguina da tanto tempo… Àlzati perché il Figlio sta in piedi davanti al Padre e non in ginocchio o con la faccia per terra. Àlzati perché Gesù ci ha restituito la dignità di figli Dio e ora possiamo guardarlo negli occhi come l’adultera perdonata (cfr. Giovanni . E «mettiti qui in mezzo!»: ossia sappi che tu sei al centro del Cuore di Gesù.
Noi, sì, proprio noi, io e te, siamo al centro delle attenzioni del Signore, si occupa di noi come se fossimo gli unici essere viventi nell’universo. È un amore personale il Suo, non ci guarda come una massa di otto miliardi di persone, ma fa sentire ognuno di noi al centro del Suo Cuore, del Suo progetto. Come avrebbe detto don Italo Calabrò, prete reggino morto qualche anno fa e per il quale è iniziato adesso il processo di beatificazione: “nessuno escluso mai”. Sì, Gesù non esclude nessuno, ma include tutti noi nella Sua misericordia.
Caro Gesù,
grazie per questa Tua Parola
carica di speranza e di forza:
“Àlzati e mettiti qui in mezzo!”,
ossia ci inviti a sentirci al centro del Tuo Amore.
Tu conosci perfettamente le nostre fragilità umane,
sai quante volte cadiamo
nello scoraggiamento e nell’isolamento.
Sai che nonostante ci illudiamo
di avere vite piene di amici e contatti
dentro spesso ci sentiamo
come abitatori di periferie esistenziali
desolanti ed opprimenti.
Sai come spesso le paure ci schiaccino
e paralizzino le nostre vite.
Ogni volta che ci sentiamo soli, grida anche a noi:
“Àlzati e mettiti qui in mezzo!”
Ogni volta che sentiamo il cuore paralizzato
dalla paura di non sapere amare
o di non essere amati ed amabili,
grida anche a noi: “Àlzati e mettiti qui in mezzo!”.
Ogni volta che gli scoraggiamenti
piegano le nostre volontà e spengono i nostri sogni,
grida anche a noi: “Àlzati e mettiti qui in mezzo!”.
Ogni volta che i “modelli” estetici di oggi
ci fanno sentire inadeguati
e saremmo tentati di rinunciare ad essere noi stessi,
grida anche a noi: “Àlzati e mettiti qui in mezzo!”.
Aiutaci ad essere protagonisti della nostra vita e non spettatori!
Aiutaci a fare il passaggio dall’istinto estetico
per cui abbracciamo solo ciò che è “bello”,
all’istinto evangelico che rende bello
ciò che abbracciamo con l’Amore.
E riprenderemo in mano le nostre vite,
faremo ancora sbagli,
ma siamo sereni perché sappiamo
che qualsiasi cosa accada
noi siamo sempre al centro del Tuo Cuore.
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!