5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

12 Gennaio 2024 - Venerdì

12 Gennaio 2024 - Venerdì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Marco – Mc 2,1-12

Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

Potremmo sintetizzare il brano di oggi dandogli questo titolo: “Potenza del perdono di Dio, potenza dell’amicizia tra gli uomini”. Gesù manifesta il Suo essere Figlio di Dio perdonando i peccati. Ieri abbiamo assistito alla guarigione dalla lebbra; oggi al perdono dei peccati: due cose che solo Dio può fare!
Gesù dunque manifesta la Sua divinità. Possiamo riprendere la dichiarazione di Giovanni il Battista sulle rive del Giordano e farla nostra: «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!» (Giovanni 1,29). È interessante notare che si afferma: “toglie il peccato del mondo” e non “i peccati del mondo”. Perché in realtà il vero peccato è la non conoscenza dell’Amore di Dio per l’Umanità! Ecco perché Gesù ci ha rivelato chi è “Dio”: è il Padre dai tratti materni che, come abbiamo visto ieri, prova compassione per le Sue creature.
Giovanni l’Apostolo scrive che «non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati» (1Giovanni 4,10). È interessante notare che nelle Scritture non esiste l’ateo, ma l’idolatra! Ossia chi non riconosce la paternità amante di Dio si consegnerà inevitabilmente agli idoli, con una differenza sostanziale e terribile: mentre l’atto di fede in Dio e il servizio al Suo Amore ci rende figli liberi, l’idolatria ci fa diventare schiavi di ciò che idolatriamo. Per esempio: il nostro idolo è il denaro? Diverremo schiavi del denaro! Il nostro idolo è il nostro “io” e la sua immagine per gli altri? Diverremo schiavi dell’orgoglio e dell’apparire!
Gesù dunque è il Figlio di Dio che perdona il peccato (la non conoscenza di Dio) e i peccati del mondo (tutte le fragilità della nostra natura umana). Lo fa perché ci ama e non sopporta che restiamo fuori dall’appartenenza al Suo Amore. Questo perdono è decisivo perché ci libera dalle paralisi del peccato. Infatti il paralitico siamo noi quando restiamo bloccati dalle conseguenze del peccato, diventando incapaci di camminare lungo le vie di Dio e di amare “come” Dio vuole: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi» (Giovanni 15,12).
L’amore che ci viene chiesto di vivere è un amore libero dall’egoismo e capace di fare della propria vita un dono libero e liberante alla persona amata. Ma c’è anche un’ulteriore considerazione da fare: la potenza dell’amicizia. Il paralitico può arrivare davanti a Gesù perché quattro amici si prendono cura di lui! Quanto è bella l’amicizia! Quanto è bello poter rispondere alla domanda di Dio rivolta a Caino: «Dov'è Abele, tuo fratello?» dicendo: Signore siamo fragili e poveri e peccatori, però ci siamo presi cura di chi ci hai messo accanto!
Sappiamo già dal Vangelo di Matteo che nel giorno del giudizio Gesù stesso ci dirà: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (25,40). È bellissima l’amicizia quando ci aiutiamo reciprocamente a raggiungere Gesù, a conoscerlo, amarlo, servirlo.

Caro Gesù,
quante paralisi
bloccano anche oggi la nostra vita.
Quante inquietudini e tristezze
appesantiscono i nostri passi.
Quante prese di posizione,
spesso figlie della nostra presunzione
ci hanno immobilizzato nelle relazioni,
hanno avvelenato i nostri rapporti.
Quante paure sono diventate catene
che hanno bloccato i nostri passi
e spento la luce dei nostri occhi.
Quante situazioni sono frutto del nostro peccato
e non lo sappiamo!
Sì, perché dobbiamo ammettere
che abbiamo perso il senso del peccato,
ci auto-assolviamo a forza di alibi
e come Adamo ed Eva nell’Eden
finiamo per rimbalzarci la colpa.
Anzi per dirtela tutta: se una colpa c’è
per tutto ciò che non va nella nostra vita…
il responsabile sei Tu!
Oggi però accogliamo la Tua Parola
che induce tutti al silenzio,
perché è potente e decisiva:
“Ti sono perdonati i peccati”.
Grazie Gesù, perché Tu non sei un Dio
che rinfaccia le colpe,
che non aggiorna la contabilità dei nostri errori:
Tu perdoni! Sempre!
E mentre perdoni ci fai capire
che nessuno di noi è il suo peccato,
ma davanti ai Tuoi occhi siamo le infinite
possibilità di bene che la Tua provvidenza dispone per noi.
Grazie perché arricchisci la nostra vita
con il dono degli amici
che condividono le nostre povertà,
ci aiutano ad arrivare a Te,
portano con noi i pesi e le stanchezze del vivere.
Tutto è dono del Tuo Amore!
Tutto è per-dono della Tua Misericordia!

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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