5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

16 Febbraio 2024 - Venerdì

16 Febbraio 2024 - Venerdì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 9,14-15

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».

La pratica penitenziale del digiuno è presente in tutte le religioni ed assume il significato di una forma di purificazione da ogni attaccamento disordinato, da ogni forma di dipendenza dalle cose. Il digiuno, infatti, tocca la dimensione fisica della persona, creando un vuoto, uno spazio libero nel corpo, rinunciando volontariamente e temporaneamente all’assunzione di cibo. In questo modo il credente è educato a entrare in relazione con Dio anche con il corpo.
Proprio perché il rapporto di fede con il Signore non investe solo l’intimità, anche il corpo è coinvolto in questa relazione. Per noi cristiani la privazione del cibo che è essenziale per vivere ha il senso di risvegliare la consapevolezza dell’essenzialità di Dio nella nostra vita: senza cibo il corpo muore; senza Dio la persona muore interiormente anche se vivesse cento anni!
Tuttavia Gesù approfitta della risposta offerta ai discepoli di Giovanni per dirci una cosa fondamentale: Lui è lo Sposo! E noi, Chiesa-umanità e singolarmente come persone siamo la Sua Sposa! L’accento non va posto sul “digiuno” in sé come se fosse qualcosa che noi facciamo per Lui; l’accento va posto invece sulla nostra relazione con Dio che è di natura sponsale! Non si tratta di far vedere a Gesù come siamo bravi e virtuosi perché rinunciamo ad una bella fetta di carne (mentre poi magari ci “mangiamo” una persona con i giudizi, il rancore, la rabbia…).
Col digiuno ci ricordiamo piuttosto che attendiamo la festa piena e definitiva che faremo insieme allo Sposo il giorno in cui partiremo per il Cielo! Non è infatti un caso che quando Gesù parlerà della morte lo farà utilizzando un’immagine sponsale: «A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”» (Matteo 25, 6; leggi tutta la parabola: 25,1-13). Siamo nel tempo in cui attendiamo il ritorno dello Sposo. Lo dichiariamo ogni giorno nella liturgia dopo la consacrazione del pane e del vino, quando la Chiesa proclama: “Mistero della fede” e il popolo risponde: “Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell’attesa della tua venuta”.
Sì stiamo aspettando lo Sposo, giorno per giorno, immersi nella nostra quotidianità all’interno della quale ogni cosa è dono di Dio Amore! Tuttavia se è vero che lo Sposo è “andato via” con l’Ascensione al Cielo è altrettanto vero che da bravo Sposo ci ha lasciato i Suoi doni, la Sua dote: lo Spirito Santo, la Sua Mamma, Maria Madre della Chiesa, i Sacramenti, i fratelli/sorelle da amare perché ormai lo sappiamo bene che qualsiasi cosa facciamo a qualcuno la facciamo a Lui personalmente: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Matteo 25,40).
Digiuniamo pure allora, ma con il solo scopo di fare crescere in noi la fame di amore per Dio e per i fratelli e sorelle in umanità. E ci sorprenderemo nello scoprire che se lo stomaco “borbotta” perché è vuoto, il nostro cuore si riempie di una carità ardente che il mondo non conosce!

Caro Gesù,
è iniziata per noi Tuoi discepoli
la Quaresima, tempo di penitenza,
occasione per fare qualche digiuno,
per recitare una preghiera in più
e allungare la mano per donare qualcosa
ad un nostro fratello più povero.
Tuttavia c’è un rischio:
che facciamo queste cose
per abitudine, perché “bisogna” farle,
oppure per dimostrarTi
quanto siamo bravi e virtuosi.
Tu invece ci dici
che alla base di qualsiasi pratica religiosa
c’è la relazione con Te!
E oggi ci ricordi chi sei Tu: lo Sposo!
E allora cambia tutto!
Perché tutto si riveste di amore:
i digiuni, le elemosine, le preghiere!
Non conta più ciò che facciamo per Te,
ma “come” e “perché” lo facciamo:
da innamorati, pieni di desiderio di stare con Te,
di ascoltarTi, di “privarci” di alcune cose
per sentire una “fame” nuova di Te.
E se sei lo Sposo allora
ci sarà anche un banchetto
e festa e gioia e condivisione di felicità
con tanti nostri fratelli.
Perdonaci, Gesù, troppe volte
abbiamo mostrato con le nostre vite
un cristianesimo “triste”,
quasi ripiegato in sé stesso,
un Venerdì Santo senza Pasqua!
Tu invece ci inviti alla festa, alla gioia:
è bello aspettare Te, Gesù,
e farlo insieme agli altri,
perché questa attesa dà senso
a tutta la vita
che ormai sappiamo non va verso la fine,
ma verso il Fine di tutto
che sei Tu, lo Sposo!

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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