5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

19 Aprile 2024 - Venerdì

19 Aprile 2024 - Venerdì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 6,52-59

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

Siamo ormai nel vivo della discussione tra Gesù e i Giudei nella sinagoga di Cafarnao Tutto l’entusiasmo iniziale verso Gesù comincia a scemare. Infatti la gente dice: “Come può costui darci la sua carne da mangiare?”.
Facciamo sempre fatica a staccarci dal piano materiale per entrare in una prospettiva più ampia della nostra vita. Forse è accaduto anche a noi di avere chiesto al Signore delle grazie e di essere rimasti delusi per non avere ottenuto esattamente ciò che chiedevamo; e per questa delusione non ci siamo accorti che il Signore aveva fatto altre cose più importanti per noi. E Gesù ribadisce alcuni concetti fondamentali per noi cristiani.
Innanzitutto: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda”. L’Eucaristia non è solo un pane benedetto che ricorda l’Ultima Cena, ma è la presenza reale di Gesù, Corpo, Sangue, Anima e Divinità e per questo comunica la Vita di Dio. Forse non ci riflettiamo mai abbastanza: ogni celebrazione eucaristica è l’incontro col Cristo risorto e vivente che comunica a noi la Sua stessa vita!
Poi aggiunge: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui”. L’Eucaristia mangiata con fede realizza una permanenza di Cristo in noi e di noi in Lui. È il vertice dell’intimità tra noi e Dio su questa terra! Per noi, ‘rimanere in Lui’ significa concretamente essere ancorati alla Via, alla Verità e alla Vita, ossia non è soltanto una permanenza di carattere intimistico, ma la Sua presenza in noi diventa fonte di pace, di luce, di forza per vivere il Vangelo nella quotidianità.
Possiamo dire anche noi – come l’Apostolo Paolo – “Non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato sé stesso per me” (Galati 2,20). Sì, cibarsi di Cristo significa che inizia in noi una ‘vita eucaristica’, cioè una vita fatta di amore e di servizio, di umiltà e di riconciliazione.
Infine Gesù rivela: “Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me”. Accogliere in noi il Pane di vita significa ‘vivere per Lui’: sia nel senso che viviamo ‘grazie’ a Lui perché ci rendiamo conto che tutto è un dono del Suo Amore; sia nel senso che viviamo ‘per’ Lui, cioè a servizio del Suo Regno, facendo della nostra vita, indipendentemente dalla nostra vocazione, una testimonianza, credente e credibile, della Sua presenza nella nostra vita.

Caro Gesù,
quando pensiamo all’Eucaristia
ci viene in mente il fatto
che noi ci mettiamo in fila
per ricevere Te nel Sacramento
al termine della Messa.
A volte concentrati, più spesso con la testa altrove,
ci portiamo verso di Te
pensando comunque che abbiamo bisogno di Te
e che desideriamo incontrarTi.
Non pensiamo invece al desiderio ardente
che Tu hai di unirTi a noi
e per realizzare il quale sei disceso dal Cielo!
Ogni Eucaristia è il Roveto che arde senza consumare,
è la Presenza reale dell’Amante
che vuole unirsi agli amati.
È il Sacramento del Pellegrino
che desidera dimorare nelle nostre vite
portando in dono la pace, la gioia,
il perdono, la vita senza fine.
Caro Gesù, ci rendiamo conto allora
che il vero peccato che commettiamo
è quello di riceverTi con noia e abitudine,
senza gratitudine, senza pensare in quel momento
che Tu sei veramente il Pane vivo
disceso dal Cielo per noi,
che l’Amore in Persona entra in noi
per trasformare tutta la nostra vita.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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