5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

20 Aprile 2024 - Sabato

20 Aprile 2024 - Sabato

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 6,60-69

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Questo capitolo inizia col miracolo della moltiplicazione dei pani e si conclude con l’abbandono di molti discepoli e simpatizzanti, i quali, di fronte all’impegnativo discorso sul Pane di vita, replicano così a Gesù: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla? [...] Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui”.
All’inizio si erano entusiasmati grazie al pane facile, ottenuto senza alcuno sforzo. E ora giudicano ‘dura’ la parola di Gesù. Perché il Signore ha detto che quel pane è frutto di un atto di amore divino, frutto di un sacrificio (discendere dal Cielo). E allora chiediamoci: è duro il Pane o è duro il cuore dell’Uomo che, oggi più che mai, si spaventa dell’amore e del sacrificio? Gesù infatti ha detto che se io mangio questo pane ‘vivrò per Lui’, cioè riceverò la vita da Lui e vivrò la mia vita come un servizio d’amore.
L’Eucaristia è un Pane che mi lega a Gesù (ed invece voglio ‘sentirmi’ sempre libero) e mi spinge a servire ogni fratello che incontro (mentre io preferisco essere servito e, possibilmente, anche riverito…). E io che, nascosto tra la folla di uomini di quel tempo, pensavo che Gesù mi avrebbe risolto tutti i problemi senza alcun impegno da parte mia, a suon di miracoli e guarigioni… È un Pane davvero impegnativo l'Eucaristia, dal momento che Gesù non mi chiede solo di ‘fare’ la Comunione, ma di ‘essere’ comunione là dove vivo, amo, lotto, soffro, cado, spero…
La durezza di cuore ci fa ‘tornare indietro’, ci fa scegliere strade alternative, rese apparentemente più facili dall’egoismo e dalla convenienza, dal tornaconto e dall’opportunismo. Ma con questi presupposti, sono strade sulle quali, prima o poi, mi ritroverò solo, senza veri affetti, senza relazioni arricchenti, vivendo una vita senza colore e calore.
A questo punto, Gesù si rivolge ai Dodici con una domanda. È un momento molto intenso e drammatico, dove la tensione è altissima, mentre l’eco di questa domanda raggiunge stamattina anche le nostre coscienze: “Volete andarvene anche voi?”.
Quante volte abbiamo pensato di ‘andarcene’ anche noi, di non seguire più Gesù perché forse tante nostre preghiere sono rimaste inesaudite o perché abbiamo perso inaspettatamente delle persone care o, ancora, perché non ci siamo sentiti ‘difesi’ da Lui dinanzi alle avversità e alle tribolazioni; oppure perché ci hanno scandalizzati proprio coloro che dovrebbero rappresentarLo.
La risposta di Pietro è stupenda: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che Tu sei il Santo di Dio”.
La facciamo nostra, questa risposta, la vogliamo ripetere una, dieci, mille volte al giorno dinanzi alla tentazione di ‘tornare indietro’. Lui è la Parola di vita eterna: ossia non si limita a parlarci della vita eterna, ma la comunica a noi. Quali filosofie o sistemi di pensiero o culture possono parlare ai nostri cuori come parla il Dio che è morto e risorto per noi? Quale parola umana può ordinare a sorella Morte di restituire ciò che appartiene all’Amore? Da chi dovremmo andare, Signore? A chi dovremmo donare tutta la nostra vita se non a Te che ci hai amati sino alla follia dell’Incarnazione e della Croce?
Questo lungo racconto ci fa comprendere che siamo chiamati ogni giorno a fare questa scelta: tra i pani facili della vita che finiscono per indurire il nostro cuore e farci morire di angoscia e solitudine; e il Pane impegnativo dell’Amore di Dio che fa morire il nostro orgoglio e l’amor proprio, ma ci fa rinascere già adesso alla vita nuova, fatta di amore e di servizio, di perdono e riconciliazione e ci trasforma in ciò che mangiamo, divinizzando i nostri stili di vita.

Caro Gesù,
non pensavo che sarebbe finita così!
Mi illudevo che il miracolo
Ti avrebbe assicurato consensi
e altri discepoli fervorosi.
Ed invece se ne sono andati tutti!
Saranno andati a cercare altri tipi di pane,
perché il Tuo lo hanno giudicato troppo ‘duro’.
Non hanno capito
che solo Tu puoi dare Pane e Vita.
Si è fatto il vuoto intorno a Te.
E siccome sei Dio e ami la libertà dei Tuoi figli,
hai chiesto ai Dodici Apostoli
se volessero andarsene anche loro.
Sì, perché l’Amore non si impone,
ma si propone e si offre in tutta la sua ‘fragilità’
alla possibilità di essere rifiutato!
E sento anche io un fremito di commozione
e subito lo sguardo del cuore va a Pietro
e spero che dica a Gesù
quello che proviamo tutti noi,
fragili, deboli, peccatori,
ma affascinati e conquistati da Lui.
E la sua risposta diventa la mia:
da chi dovremmo andare?
Chi ci parla così?
Chi ci ama così?
Guarisci, Gesù, la durezza del mio cuore
e suscita in me una fame irresistibile dell’Amore.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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