Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Luca – 12,8-12
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
Cosa vuol dire “riconoscere” Gesù davanti agli uomini? Due cose fondamentali. La prima: testimoniare che siamo cristiani, che gli apparteniamo, non con le parole e i discorsi e i convegni, qualche medaglietta e forse un abito religioso, ma con il nostro stile di vita! Sappiamo che nella lingua greca la parola “testimonianza” si traduce con “martyria”, sostantivo che rimanda al “martirio”. Essere testimoni vuol dire essere martiri e molti nostri fratelli e sorelle nella fede lo sono stati nel corso dei secoli e lo sono ancora oggi in tante parti del mondo.
A noi probabilmente non sarà richiesta la testimonianza del sangue, del morire fisicamente per Gesù. Sicuramente però è richiesta anche a noi quella coerenza tra vita quotidiana e fede che professiamo che spesso ci espone al “martirio” del cuore, al non essere compresi (a volte perfino dentro casa nostra), all’essere culturalmente emarginati, all’essere additati come retrogradi ed oscurantisti. Ri-conoscere Gesù significa innanzitutto conoscere Lui attraverso la Scrittura, la preghiera, l’esperienza dei sacramenti, la vita di carità. Significa maturare un’esperienza personale del Signore incontrato ogni giorno tra le pieghe e le piaghe della vita. Dunque non una conoscenza “per sentito dire”, ma un incontro personale con il Risorto, che chiede anche a noi oggi: “Tu chi dici che io sia?” (cfr. Marco 8,29).
È bellissimo sapere che Gesù attende da ognuno di noi una risposta personale che poi si fa professione di fede comunitaria nella Messa domenicale quando tutti insieme diciamo: “Credo in un solo Dio”. Lo diciamo insieme, sì, ma in forma personale; non diciamo: “crediamo in un solo Dio”, ma “credo”. Perché quando l’atto di fede è autentico non può non portarmi a vivere la mia fede nella comunità.
C’è un secondo modo di riconoscere Gesù: riconoscerLo nei fratelli e sorelle in umanità. Riconoscere la Sua presenza in tutti gli esseri umani, non solo in quelli che amiamo o che ci fanno del bene o che conosciamo. Come faccio a dire di amare Dio se poi non amo i fratelli? Certo, non tutte le persone che incontriamo sono amabili o ci fanno del bene. A volte le relazioni sono faticose perfino con chi amiamo, figuriamoci con gli altri! Ma Gesù chiede (perché la dona a noi) una fede che vada oltre gli steccati selettivi che utilizziamo spesso: bello/brutto, simpatico/antipatico, mi piace/non mi piace, mi serve/non mi serve… per insegnarci a riconoscere Lui in ogni essere umano.
È ciò che insegna il brano del Vangelo di Matteo quando descrive il giudizio universale. Vale la pena rileggerlo per intero: «Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me”» (Matteo 25,34-40). Ri-conoscere Gesù allora significa avere consapevolezza che qualsiasi cosa facciamo a qualsiasi essere umano la facciamo a Lui personalmente, sia il bene che il male!
Infine Gesù ci mette in guardia dalla bestemmia contro lo Spirito Santo. Non sta dicendo che se bestemmiamo il Padre e il Figlio saremo perdonati, ma se bestemmiamo lo Spirito non saremo perdonati. La bestemmia contro lo Spirito è la perdita della fede, è rifiutare l’Amore di Dio dopo averne fatto esperienza. Questo peccato non è imperdonabile perché Dio si rifiuta di perdonare, ma perché chi lo commette indurisce il cuore e non si sente più bisognoso di conversione. È l’indurimento di chi si illude di vederci benissimo e di non avere bisogno della Luce (cfr. Giovanni 9,41). È l’atteggiamento presuntuoso di chi è convinto di bastare a sé stesso e di non avere bisogno dell’Amore di Dio. Infine, se lo Spirito Santo è l’Amore, la bestemmia contro di Lui è la bestemmia contro l’Amore: è la violenza sui bambini, l’odio omicida, le stragi compiute “in nome di Dio”, la sopraffazione dei deboli, il sostituire il Dio Uno e Trino col dio uno-e-quattrino; è il pensare solo a sé stessi, egoismo come stile di vita che diventa assoluta contraddizione dell’insegnamento di Gesù: «Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà» (Marco 8,35).
Caro Gesù,
donaci la grazia di conoscere Te,
che non significa sapere tante cose sulla Tua Persona,
fare tanti esami di teologia
o leggere montagne di libri religiosi.
Significa fondamentalmente una cosa:
fare esperienza del Tuo Amore personale,
sentire col cuore che Ti stiamo a cuore,
che non siamo sulla terra per caso,
ma per un progetto di bellezza e di gioia vera
che hai per ognuno di noi.
Aiutaci non solo a conoscerTi,
ma anche a ri-conoscerTi nelle persone che incontriamo.
Sì, perché la bestemmia contro lo Spirito Santo
è la bestemmia contro l’Amore:
è la violenza sui bambini, l’odio omicida,
le guerre fatte “in nome e per conto Tuo”,
l’emarginazione dei deboli e degli anziani,
l’indifferenza gelida e orgogliosa,
la selezione umana fatta
in nome del “mi è utile/non mi è utile”,
l’adorazione del dio-denaro,
il passaggio devastante dal Dio Uno-e-Trino
al dio uno-e-quattrino.
Aiutaci a fare del nostro cuore
il tempio vivo dello Spirito Santo,
il tempio umano della Presenza dell’Amore,
il tempio fragile come lo è la nostra carne.
Sì, polvere che tornerà polvere,
ma sulla quale lo Spirito soffia la Vita
e la trasforma in polvere di stelle,
frammenti di un’umanità che viene dall’Amore
e verso l’Amore torna, passo dopo passo,
giorno dopo giorno.
Immergici nella Tua carità
e Ti conosceremo e ri-conosceremo ogni giorno.
E saremo felici davvero!
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!