Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Luca - Lc 12,54-59
In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
Prosegue il Vangelo nei versetti seguenti a quelli di ieri nei quali ci è stato rivelato l’ardente desiderio di Gesù di accendere il fuoco del Suo Amore nelle nostre vite.
Restiamo ancora per un istante su questa immagine bellissima: Gesù è il Fuoco dell’Amore di Dio che entra nelle acque del battesimo della morte per liberarci per sempre dalla morte e ne esce vittorioso e vivo! Il Cantico dei Cantici aveva già profetizzato l’onnipotenza dell’Amore sulla morte: «Le grandi acque non possono spegnere l'amore né i fiumi travolgerlo» (8,7).
Oggi Gesù prosegue l’insegnamento dicendoci che se accogliamo questo amore e gli permettiamo di incendiarci il cuore e la mente acquisiremo la sapienza evangelica e concreta nel quotidiano che ci sottrarrà al pericolo dell’ipocrisia: «Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?».
Noi stessi siamo chiamati a giudicare ciò che è giusto o sbagliato, a leggere la storia in cui viviamo, sia quella personale sia quella comunitaria, proprio perché l’Amore di Dio, accolto come roccia della nostra esistenza (cfr. Matteo 7,24-27), è la bussola che indica continuamente il nord della carità e della verità.
E qui probabilmente dobbiamo fare tutti un esame di coscienza perché siamo abili scrutatori dei segni della natura: la pioggia o lo scirocco (soprattutto noi che abitiamo a Villa San Giovanni siamo esperti di… scirocco…), ma diventiamo superficiali nel leggere i “segni dei tempi”. Siamo talmente immersi nel vortice di notizie contraddittorie che in quantità industriale invadono le nostre case (o meglio, siamo noi che permettiamo questa invasione essendo diventati schiavi dei cellulari e dei social!) che ormai regna la confusione, non sappiamo dove sta la verità, chi è il carnefice e chi la vittima e passiamo ormai inebetiti da reels che mostrano bambini straziati dalle bombe e dalla fame ad altri video che insegnano ricette gustose; da video (per esempio quelli di incidenti stradali) che portano la morte dentro casa alle tarantelle ballate in piazza...
Sì, l’intellighenzia che tiene in mano il potere della comunicazione è riuscita nel suo intento: drogarci, renderci superficiali, farci assuefare alla banalità del male… Ipocriti, ci griderebbe ancora oggi Gesù! Occorre dunque recuperare urgentemente una visione piena di fede della storia che stiamo vivendo, personale e sociale. Occorre saper scrutare, dentro i tempi della modernità, i passaggi di Dio che continua ad essere nostro Padre e ad essere “angosciato” per noi, Suoi figli, ormai diventati così incapaci di ritrovare la libertà e la sapienza delle scelte che siamo capaci di guidare le automobili… guardando continuamente il cellulare e mandando messaggi mentre dovremmo essere attenti solo all’incolumità nostra e degli altri! Sapevate che dalle ultime statistiche risulta che 4 incidenti stradali su 5 oggi avvengono a causa delle distrazioni legate al cellulare?
Ipocriti siamo, quando ci preoccupiamo della pioggia o del vento per organizzare le gita fuori porta, ma non ci preoccupiamo più di scrutare e cogliere i segni della presenza di Dio nella nostra vita. perché quando accade qualcosa a noi o nel mondo devo sempre pormi la domanda: “Signore cosa vuoi dirmi, con questo fatto, questa gioia, questo dolore, questa paura, questa sconfitta…?”.
Il demonio vuole che diventiamo come gli struzzi che nel pericolo mettono la testa sotto la sabbia, mentre invece noi siamo figli di Dio che possono stare in posizione eretta e guardare la storia con la forza, sapienza e dignità intangibile che ci viene dall’essere i figli dell’Amore, di un Dio che ha dato la Sua vita per noi.
Caro Gesù,
è vero, la tecnologia
ci ha resi capaci
di scrutare e anticipare
i segni della natura
per volgerli a nostro favore;
possiamo sapere
che tempo farà tra una settimana
e che temperature avremo
nel prossimo weekend...
Ma non conosciamo più
la temperatura del nostro
amore per la vita…
Scrutiamo con telescopi potentissimi
i misteri dell’universo,
ma abbiamo paura di guardare
dentro i nostri cuori,
perché sappiamo che
non scirocco o pioggia
vi troveremmo,
ma un bisogno sempre più grande
di amare e di essere amati,
una voragine senza fondo
ampliata dalle delusioni e dalle paure.
Grazie allora perché ci doni volentieri
i Tuoi occhi
per guardare la Storia in modo diverso,
non ingenuo ed infantile,
ma con la capacità nuova e matura
di cogliere i segni della Tua Presenza
e della Tua Provvidenza.
Grazie perché
mi doni volentieri il Tuo Cuore
per amarla questa vita,
per amarTi, per amarmi, per amare gli altri.
Grazie perché la Tua Pasqua
ci consegna un altro modo
di leggere la Storia:
non con la lente deformante delle ideologie,
ma con lo specchio tersissimo
della Tua Misericordia
con la quale trasformi ogni male
in un bene più grande.
E allora non di segni abbiamo bisogno,
ma di realizzare i Tuoi sogni:
fare vincere l’amore.
E nella Tua Pasqua,
l’Amore ha vinto per sempre!
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!