5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

30 Giugno 2023 - Venerdì

30 Giugno 2023 - Venerdì

 

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Matteo – 8,1-4 –

Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì. Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita. Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».

Stamattina anche noi ci mescoliamo alla folla che seguiva Gesù sceso dal monte per stare in mezzo a loro. Già in questa discesa è possibile leggere tutto il desiderio di Gesù di stare con noi, di condividere il peso e la fatica del nostro cammino umano. E credo altresì che non facciamo alcuna fatica a riconoscerci nel lebbroso che si prostra dinanzi a Gesù chiedendo la guarigione.

Ognuno di noi ha qualcosa da presentare al Signore perché la guarisca. Se non è propriamente la lebbra intesa come malattia di Hansen, sicuramente altre forme di “lebbra” spirituale abbisognano dell’intervento di Gesù. Ma concentriamoci sulla domanda: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Al di là delle richieste diverse che possiamo fare a Gesù, a monte c’è per tutti una speranza: “Se vuoi, puoi farlo…”. Ecco questo è il punto! Cosa vuole davvero il Signore? Che soffriamo? Il dubbio può sorgere perché se gli facciamo questa richiesta di guarigione, per noi o per gli altri, e la guarigione non arriva cosa vuol dire? Che Gesù non “vuole” guarirci? Alla base c’è l’idea di Dio che ci siamo fatti. Sono molti infatti a pensare che Dio mandi le malattie, che causi gli incidenti, che faccia scatenare le guerre, che provochi la fame nel mondo… Il discorso è molto complesso e non possiamo esaurirlo nel breve spazio di questi “5 minuti con Gesù”. Tuttavia possiamo darci alcune linee di pensiero.

Innanzitutto Gesù ci ha rivelato che Dio è Padre! E quale genitore sulla terra manderebbe un male al proprio figlio? O gli causerebbe apposta un incidente? O ne vorrebbe la morte? Quindi Dio non è mai all’origine dei mali e delle sofferenze. Al contrario si è fatto Uomo come noi per prendere su di sé ogni male e sofferenza e perfino la morte stessa per vincerla definitivamente con la potenza dell’Amore e della Vita senza fine. Questa riflessione apre le porte ad una successiva considerazione che ci viene offerta dal Vangelo di domenica scorsa (Matteo 10,26-33) laddove Gesù diceva: «Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro». Ecco questo è il punto: “nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il ‘volere’ del Padre vostro”. E quindi torniamo al punto di prima: è Dio che “vuole” che i passeri cadano e che gli uomini si ammalino e muoiano? Assolutamente no! Infatti la traduzione letterale non è: “senza il volere del Padre vostro”, ma un’altra: “senza che Dio non ne rimanga coinvolto”!!! La sofferenza e le malattie e la morte rimarranno per noi sempre un mistero, ma una cosa è sicura: Dio è sempre dalla nostra parte! E se anche non arrivasse la guarigione fisica che imploriamo non è perché Dio ce l’ha con noi o si è dimenticato di noi o ci ha abbandonato. O peggio ancora, perché il Male è più forte di Lui. Mai!!! Dio rimane coinvolto da tutto ciò che ci accade, nel bene e nel male. È sempre dalla nostra parte. E se non interviene con il miracolo della guarigione certamente ci darà sempre la forza di affrontare e salire il calvario, ma non da soli: sempre per Lui, con Lui e in Lui.

A tal riguardo forse diventano più chiare le parole delle Beatitudini: «Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati» (Matteo 5,4). Il Signore non impedisce che i Suoi figli piangano, ma se ciò accade Lui ne rimane coinvolto perché ci ama e ci farà sperimentare la consolazione che asciugherà le nostre lacrime e accrescerà in noi il senso di appartenenza al Suo Amore. Qual è dunque la volontà di Dio! Cosa “vuole” il Signore da noi? L’Apostolo Paolo ci risponde in modo inequivocabile quando scrive che Dio «vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità» (1Timoteo 2,4). Questa è la volontà di Dio certa, sicura, incontestabile: che tutti gli uomini siano salvati, e non che muoiano, si ammalino, soffrano. Al contrario, la Sua è una volontà di salvezza per tutti noi che passa e si realizza anche attraverso le tribolazioni della vita.

Credo in conclusione che la riposta è stata, è e sarà sempre il Crocifisso. Gesù vero Uomo e vero Dio che non rimane al di sopra della sofferenza degli uomini, ma la prende integralmente su di sé per dare un senso e una direzione al nostro faticoso cammino umano. Il senso è che Dio non manda le croci, ma le vive con noi donandoci la Sua forza e consolazione. La direzione è la vita eterna, il Cuore della Santissima Trinità, approdo finale di tutte le nostre fatiche.

Caro Gesù, non è difficile fare nostra la preghiera del lebbroso:
“Se vuoi, puoi guarirmi”.
Sono tante le forme di “lebbra”
che oggi rendono inferma e informe la nostra vita.
Liberaci dalla lebbra di una vita virtuale
che ci impedisce di vivere la gioia di relazioni
a volte faticose, ma belle perché vere!
Guariscici dalla lebbra di un’autostima
che facciamo dipendere solo da quanti
“mi piace” riceviamo dagli altri.
Guariscici dalla lebbra del curare solo l’esteriorità della nostra vita,
finendo per essere spesso dei “sepolcri imbiancati”.
Liberaci dalla lebbra della cura ossessiva dell’immagine
che ci condiziona nel farci essere come vogliono gli altri,
perché solo Tu sei lo specchio terso e vero
che ci restituisce la nostra vera immagine di figli di Dio.
Liberaci dalla lebbra delle paure:
di morire, di non essere amati, di perdere,
dalla paura peggiore di tutte che è quella di vivere.
Solo Tu che sei la Vita vera puoi ridarci la gioia di essere
e di esserci per Te e per gli altri.
Liberaci dalla lebbra della non accettazione di noi stessi:
Tu, Dio fragile e debole nel Bambinello, nel Crocifisso e nell’Eucaristia
insegnaci ad amare ed apprezzare la nostra fragilità e debolezza
e giungeremo finalmente alla pace del cuore.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

Appuntamenti

Orari

Sante Messe Domenicali

10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
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(Lunedì ore 7.00)
12.00 Ora media e Santo Rosario
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