5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

5 Dicembre 2023 - Martedì

5 Dicembre 2023 - Martedì

 

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Luca – 10,21-24

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Più volte i Vangeli raccontano che Gesù andava in luoghi solitari per pregare. Alcune volte ci viene consegnato anche il contenuto della preghiera, come nell’episodio di oggi. Innanzitutto dobbiamo rilevare una differenza tra “pregare” e “dire le preghiere”. Spesso noi diciamo le preghiere, nel senso che ripetiamo delle formule in modo più o meno distratto. Pregare invece è innanzitutto mettersi alla presenza non di “un dio”, ma di Dio che è nostro Padre!
Questo è il primo punto mancando il quale spesso la preghiera si trascina in modo svagato e ci lascia più vuoti di quando abbiamo iniziato! La preghiera è relazione col Padre e quindi mi dice subito chi è Dio: mio Padre; e chi sono io: Suo figlio! E allora è relazione di amore, relazione fontale perché mi ricorda che la mia vita viene da Dio e verso Dio sta ritornando. Ecco perché la prima cosa da fare nella preghiera è lodare, benedire, ringraziare Dio, proprio come fa Gesù oggi! A prescindere dal momento che sto vivendo (gioia, tristezza, dolore, consolazione…) la prima cosa da fare nella preghiera come figli è quella di esultare in quel Dio che è nostro Padre, vuole solo il nostro bene, la nostra salvezza e che giungiamo alla conoscenza della verità (cfr. 1Timoteo 2,4).
Se ci fate caso è la preghiera di Maria nel Magnificat: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore» (Luca 1,47). Dobbiamo esercitarci più spesso nella preghiera di lode e di ringraziamento come base fondamentale della nostra preghiera perché la lode è terapeutica in quanto libera il cuore dalla tristezza, dal ripiegamento in noi stessi, dalla paura di essere soli. Sì, la preghiera di lode mi aiuta a smettere di dire a Dio quanto sono grandi i miei problemi e mi permette di dire ai miei problemi quanto è grande questo Dio che è mio Padre, mio Abbà/Papà!
Un altro aspetto del pregare alla scuola di Gesù è quello di chiedere il dono dello Spirito Santo: «Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!» (Luca 11,13). Nella preghiera chiediamo al Padre il dono dello Spirito Santo; chiediamolo con gioia, con fiducia perché sappiamo che il Padre desidera ardentemente donarci lo Spirito che è l’Amore che ci guida nel chiedere le cose giuste. Infatti molte volte non sappiamo cosa sia più giusto per noi. Leggi cosa dice San Paolo a questo riguardo: «Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio» (Romani 8,26-27).
Alla luce di questo insegnamento dell’Apostolo comprendiamo allora che pregare non vuol dire “tentare di convincere Dio a fare la nostra volontà”, ma significa intercettare i desideri dello Spirito e orientare i nostri desideri in quella direzione! Quante volte siamo rimasti delusi per le preghiere inascoltate. Quante volte abbiamo pensato che Dio c’è, ma non ci esaudisce, non si interessa di noi perché abbiamo chiesto insistentemente e non abbiamo ottenuto. E così pian piano ci raffreddiamo spiritualmente fino al punto di pensare che pregare non serve a nulla!
Invece la preghiera vissuta come figli nello Spirito Santo ci educa pian piano a raggiungere il cuore del rapporto con il Padre: rimetterci con fiducia assoluta nella volontà di Dio. È quello che ci insegna ancora una volta un’altra preghiera di Gesù, questa volta nel Getsemani: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!» (Matteo 26,39). Ecco il cuore di ogni preghiera autenticamente filiale: possiamo chiedere qualsiasi cosa a Dio, ma al termine di ogni preghiera dobbiamo sempre aggiungere: «Però non come voglio io, ma come vuoi Tu!». La preghiera non serve per piegare Dio alla nostra volontà, ma per piegare la nostra volontà a quella del Padre nostro che ci ha amato così tanto da aver consegnato il Figlio Unigenito alla morte perché noi avessimo la Vita!
Quest’ultimo atteggiamento è fondamentale perché anziché farci scoraggiare nel caso in cui non fossimo esauditi secondo le nostre richieste, ci fa piuttosto crescere nella fiducia in Lui, proprio come ha fatto Gesù che non si visto togliere dal Padre l’amarissimo calice da bere e purtuttavia concluderà la Sua esistenza terrena con un atto di fiducia assoluta nella volontà del Padre Suo e nostro: «Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo, spirò» (Luca 23,46).
Così la nostra preghiera, qualsiasi essa sia: di lode, di ringraziamento, di intercessione, di richiesta – anche se non dovessimo essere esauditi – finirà sempre per farci crescere nell’amore e nella fiducia verso Dio. Che è esattamente ciò che Gesù desidera per noi!

Caro Gesù,
il mondo di oggi
ci chiede di essere il più visibili possibile,
di diventare “grandi”
e forti agli occhi degli altri
in tutti i modi immaginabili,
per paura di non essere visti, notati,
per paura di essere deboli e “dimenticati”.
Per paura di restare soli!
Tu invece come sempre ribalti la prospettiva
da cui guardare noi stessi
e il mondo in cui viviamo
ed esalti la “piccolezza”.
D’altra parte come averne paura
se Tu che sei infinitamente grande come Dio
Ti sei fatto infinitamente piccolo
come Bambino a Betlemme!
E perché temere le nostre fragilità
se Tu ti sei fatto fragile sulla Croce.
E perché avere paura di “scomparire”
agli occhi delle folle
se Tu che sei Dio
rimani nel tempo degli uomini
nascosto dentro un piccolo pezzo di Pane!
E allora, caro Gesù, stamattina
mettiamo da parte le nostre tristezze e paure,
le malinconie e le delusioni
e liberiamo il canto del cuore
in un’esultanza gioiosa e contagiosa
proprio perché siamo piccoli
e deboli e fragili,
ma Tu ci dici che possiamo chiamare Dio
col nome di Papà.
E se Dio è mio Papà
davvero non temo più nulla.
Perché qualsiasi cosa mi accada
mi sento accolto nelle Sue braccia,
mi sento custodito nel Suo Cuore!

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

Appuntamenti

Orari

Sante Messe Domenicali

10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

6.30 Lodi e Santa Messa
(Lunedì ore 7.00)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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