5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

6 Dicembre 2024 - Venerdì

6 Dicembre 2024 - Venerdì

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

I protagonisti del Vangelo di oggi sono due ciechi. Non è difficile immaginare che stiamo parlando di una delle infermità più terribili: non poter vedere la luce, i colori, i volti delle persone amate… È il buio, la notte continua: non sapere da chi si è circondati, se da persone o animali domestici o belve feroci. È la condizione che non permette di vedere dove si mettono i piedi e dove conduce il sentiero che si percorre…
Potremmo continuare a lungo nel descrivere le difficoltà oggettive cui va incontro chiunque sia privo della vista. Ma a questo punto permettetemi la domanda: davvero facciamo fatica a riconoscerci in questa categoria? Potremmo rispondere che noi ci vediamo benissimo anche se talvolta con l’aiuto degli occhiali. Tuttavia il diffuso senso di inquietudine che diventa a volte vera e propria ansia e angoscia e depressione non è forse frutto di una cecità che coinvolge un po’ tutti? Cos’è che non vediamo che rende pesante e faticoso e sempre più duro il nostro cammino umano?
Tutto dipende dalla nostra reazione/risposta all’affermazione dell’Apostolo Giovanni: «Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!» (1Giovanni 3,1). Già, questo è il punto! Lo “vediamo” davvero? Perché se “vediamo” quanto siamo amati da Dio rimarrà comunque la nostra creaturalità fragile, i problemi e le tribolazioni e le situazioni difficili, ma cambierà radicalmente il nostro modo di “vedere” e vivere la vita!
In altri termini, la differenza non la fa “ciò” che ci accade, ma se in ciò che ci accade continuiamo a sentirci amati da Dio, anche quando piangiamo o la vita ci sconfigge o riceviamo umiliazioni. La differenza non la fa quello che succede, ma “come” reagiamo in ciò che ci accade. Ecco la vera libertà del cristiano. Rimane sempre vero che tante volte non possiamo scegliere gli avvenimenti e pertanto dovremmo concludere che non siamo affatto liberi, ma piuttosto schiavi del destino… Niente affatto! Perché in Cristo saremo sempre liberi di scegliere come reagire a fronte degli avvenimenti avversi.
Ogni giorno siamo chiamati a scegliere tra disperazione e speranza; annegare nelle lacrime o navigare nella consolazione; vendicarci o perdonare; imprecare o benedire; odiare o amare; restare bloccati nelle sabbie mobili del passato o camminare sul terreno solido di un Dio che fa nuove tutte le cose (cfr. Apocalisse 21,5)… Cristo ci ha fatti veramente liberi, lo annuncia Lui stesso: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Giovanni 8,31-32). Dunque è fondamentale il rapporto con la Parola di Gesù che ci aiuta a fare verità in noi stessi ed è la forza della Verità a renderci autenticamente liberi!
E torniamo alla riflessione iniziale. Lo “vedo” questo Amore di Dio o sono totalmente cieco? Riesco a “vedere” i Suoi passaggi nella mia vita o mi limito a contabilizzare solo tutto ciò che non va bene confermando così la mia cecità? Riesco a “vedere” come la Provvidenza di Dio guida la mia storia oppure credo di essere soggetto solo a forze misteriose come fortuna/sfortuna confermando così la mia cecità? Riesco a “vedere” la mia figliolanza in Cristo destinata all’Eternità oppure penso solo di essere un ammasso di carne pensante destinato alla tomba e al nulla confermando così la mia cecità? Questo Amore di Dio è concreto e si serve di tutto e di tutti per incontrare le nostre esistenze, per consolarle, per dare le forze e le motivazioni necessarie per non perdere mai la speranza.
Siamo ciechi dunque quando crediamo che la nostra vita sia in mano al caso, alla fortuna/sfortuna o alle coincidenze quando invece sappiamo bene che l’Amore di Dio ci accompagna sempre trasformando ogni evento in una Dio-incidenza! Ed è bellissimo leggere che Gesù entrò in una casa seguito dai ciechi. Perché non li ha guariti per strada, in mezzo alla folla? Perché Gesù vuol dirci che “la casa” – come luogo della quotidianità, della familiarità, delle relazioni più cordiali e calde – è il luogo per eccellenza dove “vedere” il Suo Amore in azione: nei piccoli gesti quotidiani, nelle piccole gentilezze o attenzioni delicate verso chi ci sta vicino, nei piccoli, banalissimi momenti riempiti però di tanto amore. È proprio dentro le nostre case che dobbiamo iniziare di nuovo a “vederci” bene, a riconoscere quell’Amore che continua a scorrere nelle vene del nostro cuore anche quando gli altri lo hanno ferito o deluso o tradito. Sì, siamo amati sempre da Dio. Sempre!
E se voglio capire “quanto”, devo guardare/vedere il Crocifisso come luogo non di dolore e di morte, ma come Fonte di una Vita nuova che Gesù vuole donare ai Suoi amici. La Croce è la lente di ingrandimento che ci permette di “vedere” che siamo amati anche nel dolore più acuto, nelle sofferenze continue, nei fallimenti più cocenti. Sì, siamo amati e guidati a guarire dalle nostre “cecità” che ci impediscono di vedere come l’Amore di Dio previene, accompagna, avvolge, guida le nostre vite. E la lente necessaria per “vederci” così bene è la fede! Gridiamolo anche noi allora stamattina facendoci eco della voce dei due ciechi: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».

Caro Gesù,
è davvero pericolosa
l’illusione di “vederci bene”!
Perché i discorsi
o le riflessioni che facciamo
spesso assomigliano a lunghe,
lamentose liste di cose che
non vanno bene,
di situazioni che dovrebbero cambiare,
secondo i nostri ragionamenti umani
e siamo anche pronti a suggerirTi
cosa dovresTi fare…
In realtà, Gesù, siamo anche noi ciechi:
quando non vediamo il Tuo Amore per noi;
quando non vediamo la Tua Provvidenza;
quando vediamo negli altri
solo persone da giudicare e condannare
senza appello né misericordia;
quando leggiamo
della nostra storia personale
solo “l’indice” e “i titoli principali”
senza entrare nei capitoli
e paragrafi e sottoparagrafi
che invece spiegano tutto;
quando ci fermiamo
ad osservare solo l’apparenza;
quando guardiamo il Crocifisso
e pensiamo che sei solo uno Sconfitto…
Siamo ciechi, Gesù,
quando ci lasciamo abbagliare
dalle false luci del mondo,
mentre Tu hai vissuto
i Tuoi più grandi misteri
nel silenzio di notti
intense e drammatiche
eppure cariche di Luce e di Speranza.
Guarisci anche noi, Gesù,
abbi pietà anche di noi,
perché se è vero che
“l’essenziale è invisibile agli occhi
e non si vede bene che col cuore”,
non gli occhi, ma il nostro cuore
ha bisogno di essere guarito,
ha bisogno del collirio della carità
per vedere ogni cosa
con i Tuoi occhi
e amarla col Tuo Cuore.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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