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Nell’oceano della Misericordia

Nell’oceano della Misericordia

Un volto radioso. Un volto che esprime nient’altro che misericordia. Uno sguardo quasi insostenibile. Non per eccesso di luce, ma di tenerezza. Che raggiunge le profondità più abissali dell’anima. Per guarire. Per risuscitare. Per divinizzare. “Lo sguardo che ho in quest’immagine è il mio sguardo dalla croce”. Così disse Gesù stesso a santa Faustina Kowalska, da lui nominata “segretaria” della Sua misericordia. E così, a distanza di quasi un secolo, lo contempliamo ancora. È il Crocifisso Risorto. Che viene a noi con indescrivibile dolcezza. E ci raggiunge, ogni giorno, con quei raggi luminosi. Che fluiscono dal Suo Cuore divinamente amante.

Quest’anno la grande Festa della Divina Misericordia è stata preceduta, alla Cittadella, da un altro appuntamento importante. Il primo Mercoledì del mese, che d’ora in poi dedicheremo al nostro caro san Giuseppe. Tra i numerosi partecipanti, in prima linea i fedeli che il 19 marzo si sono consacrati a lui, costituendo il gruppo degli “Amici di San Giuseppe”. Una solenne concelebrazione, presieduta da p. Santo Donato. Che nell’omelia ha presentato san Giuseppe come «l’uomo pasquale, pur non avendo vissuto la Pasqua». Perché ha vissuto di fede. Il Risorto dirà a Tommaso: “Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” (Gv 20,29). Quanto si adatta bene questo elogio a san Giuseppe! Che ha creduto pur senza vedere nulla. Né i miracoli, né la gloriosa resurrezione di Gesù. «San Giuseppe desiderava quello che desiderava Dio. Era l’uomo della volontà di Dio, in tutto e per tutto. Caro San Giuseppe, aiutaci tu a credere sempre nell’amore di Dio, anche quando non lo vediamo e non lo sentiamo!».

E domenica, festa grande. Sin dal mattino la Cittadella si è riempita di fedeli. Tra cui i membri del Cammino Neocatecumenale delle parrocchie San Luca (Reggio Calabria) e Maria SS. del Rosario (Villa San Giovanni), oltre ad un numeroso gruppo della parrocchia SS. Apostoli Pietro e Paolo (Taurianova), accompagnato dal parroco don Cesare Di Leo. La mattinata si è aperta con il Rosario e il canto dell’Ora Media. Armonie di lode all’immensità della Divina Misericordia. Che si è riversata nei cuori soprattutto attraverso il sacramento della Riconciliazione. Grazie ai Fratelli sacerdoti, disponibili lungo tutto il corso della giornata. Resa ancora più bella da un dolce tepore primaverile.

Dopo il pranzo condiviso in allegria all’area pic-nic, i pellegrini si sono raccolti ancora una volta attorno all’altare della Misericordia. Stavolta, per adorare il Signore Misericordioso realmente presente nel Santissimo Sacramento. Alle tre del pomeriggio abbiamo celebrato solennemente l’Ora della Misericordia. Meditando sulla morte salvifica di Gesù. In particolare sul sangue e sull’acqua scaturiti dal suo fianco (cfr. Gv 19,34). E poi pregando la Coroncina alla Divina Misericordia, con un’intenzione speciale: la pace per il mondo intero.

Intenso il momento di preghiera animato dal Rinnovamento nello Spirito Santo di Bagnara Calabra: il “Roveto ardente”. Voci e canto si sono fatti lode, supplica e adorazione davanti a Gesù Eucarestia. Che è poi passato tra i fedeli. Per guarire, consolare, santificare.

La solenne concelebrazione, presieduta da p. Santo Donato, è stata animata con canti gioiosi dal coro e dai musicisti della Fraternità e da alcuni amici laici. Nell’omelia p. Antonio Carfì ha presentato la Festa attraverso tre cornici: «Oggi è la domenica della misericordia. La domenica della comunità e dell’amicizia. La domenica delle piaghe luminose». E ha spiegato: «La misericordia non entra in gioco solo in relazione col peccato. Ma è l’essenza stessa di Dio. Tutto il creato canta la misericordia di Dio. E la bellezza che caratterizza la nostra Cittadella ne è splendida icona».

Ma anche la vera comunione fraterna nasce dalla misericordia: «La misericordia è dono che, se accolto, coinvolge anche i miei pensieri, i miei progetti, le mie relazioni. Tutto deve essere impastato di misericordia! Solo allora diventerò costruttore della nuova civiltà dell’amore». Infine, una lettura originale della figura di Tommaso. Discepolo che amava Gesù a tal punto da temere di illudersi, davanti alla notizia della sua resurrezione. E di soffrire terribilmente se non fosse stato vero. E poi, la sua grandezza: restare nella comunità, nel cenacolo, nonostante le sue fragilità. Solo allora Gesù gli si rivela e gli mostra quelle piaghe luminose, che sono «l’alfabeto del suo immenso amore per noi».

Al termine della celebrazione, p. Santo ha guidato una piccola processione fino alla grotta di Lourdes. Per implorare ancora la misericordia divina attraverso la potente intercessione di Colei che è Madre della Misericordia. E così, ai piedi dell’Immacolata, l’assemblea si è sciolta nella serenità. Sui volti erano visibili i segni di una silenziosa trasfigurazione. Frutto di un’immersione nella grazia divina, attraverso i sacramenti, la preghiera, la comunione fraterna.

Sì, un’immersione. Questa è stata la Festa della Divina Misericordia. Nei giorni che ci attendono, continuiamo a ristorare le nostre anime aride e stanche alla sorgente inesauribile della sua Misericordia. E soprattutto nei momenti di prova, accogliamo ancora una volta l’invito che Gesù stesso fece a santa Faustina: “Vieni, ed immergiti nell’oceano della mia Misericordia”.

Orari

Sante Messe Domenicali

10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

6.30 Lodi e Santa Messa
(Lunedì ore 7.00)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

Logo bianco Cittadella dell'Immacolata