5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

17 Maggio 2025 - Sabato

17 Maggio 2025 - Sabato

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 14,7-14

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

I discepoli di ogni tempo – anche noi nel terzo millennio – desideriamo prove e dimostrazioni, non tanto dell’esistenza di Dio (la crediamo fermamente tutti!), ma della Sua reale presenza nella nostra vita. Gli Apostoli, dopo aver visto Gesù, vogliono vedere il Padre. La risposta del Signore è illuminante anche per noi: tra Lui e il Padre c’è un’unità indissolubile! Ed un unico desiderio comune li spinge ad agire in nostro favore: salvarci e ricondurci alla condizione originaria di figli, grati per tutti i doni ricevuti, a cominciare dalla vita! È quello che insegna l’Apostolo Paolo quando, parlando di Dio, afferma che è Colui «il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità» (1Timoteo 2,4). Per questo il Verbo eterno, il Figlio del Padre si è fatto carne in Maria di Nazaret: per assumere in Sé l’Umanità e restituirle la condizione di figliolanza, perduta col peccato originale. Gesù vivrà tutta la Sua vita terrena manifestando ciò che gli sta più a cuore: la volontà del Padre, dalla quale la prima umanità si è distaccata introducendo nel DNA umano il codice della disobbedienza e del male. E spenderà gran parte del Suo tempo terreno nell’annunciarci che siamo tutti figli del Padre Suo che è nei Cieli. Dio è nostro Padre! Ecco perché l’unica preghiera che ci ha insegnato e consegnato è il Padre nostro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno…» (Luca 11,2). Non esiste infatti un “dio”, ma esiste il Padre di tutti! Questa unione profondissima tra il Padre e il Figlio è per noi di grande incoraggiamento perché non è solo qualcosa che riguarda il loro rapporto, ma coinvolge anche noi. Infatti il Figlio ha assunto la nostra umanità ed ha portato ognuno di noi dentro la Sua comunione col Padre. Le conseguenze sono straordinarie oltre che concrete: «In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò». Noi siamo veramente nella Carne e nel Cuore del Figlio di Dio, per cui, se ‘crediamo’ in Lui – ossia se Lo amiamo e accogliamo in noi la Sua Parola – faremo cose grandi anche noi. E qual è la cosa più grande che possiamo fare? Amare! Amare sempre e per primi! (cfr. Luca 10,25-37); amare perfino i nemici e fare del bene a chi ci odia! (cfr. Luca 6,27). Pregare per chi ci fa soffrire! (cfr. Luca 6,28). Queste sono le cose ‘grandiose’ che possiamo fare grazie alla nostra unione col Figlio per mezzo della fede. Ma c’è ancora un’altra cosa straordinaria, frutto di questa unione: saremo esauditi in tutto ciò che chiederemo nel ‘Nome’ del Figlio. Cosa vuol dire realmente? Spesso abbiamo fatto preghiere accorate, anche per cose molto importanti e non siamo stati esauditi secondo i nostri desideri… Pregare nel Nome del Figlio, significa entrare nell’atteggiamento obbedienziale di Gesù. A volte il Signore ci fa attendere nell’esaudirci perché vuole che approfondiamo ancora di più il nostro desiderio, per vedere se è conforme alla volontà del Padre. Pregare nel Nome di Gesù significa fare come ha fatto Lui nel Getsemani: chiedere qualunque cosa al Padre, ma terminare ogni preghiera avendo il coraggio di dire: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà» (Matteo 26,42). Pregare nel Nome di Gesù significa diventare appassionati e appassionanti cercatori della volontà di Dio: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera» (Giovanni 4,34). Pregare nel Nome di Gesù vuol dire allora entrare anche noi in questo disegno come co-protagonisti, riuscendo a cogliere, grazie alla fede, in quella montagna di preghiere rimaste apparentemente inesaudite, la volontà di salvezza del Padre. Come è accaduto a Gesù che non è stato esaudito nella preghiera di essere liberato dalla Passione ed ha bevuto quel calice amarissimo fino all’ultima goccia. Ma dietro quell’apparente fallimento si nascondeva la salvezza di tutta l’Umanità!

Caro Gesù,
è proprio vero
che noi uomini siamo insaziabili!
Hai appena finito di lavare i piedi
agli Apostoli nell’Ultima Cena
e non ci basta:
Ti chiediamo di mostrarci il Padre.
Siamo sempre alla ricerca di sicurezze,
abbiamo paura del buio e dei deserti,
dei nostri “sì” fragili e incoerenti.
E pian piano senza accorgercene
trasformiamo il rapporto con Te
in una ricerca spasmodica
di segni e sicurezze
e Ti facciamo diventare una sorta di tappabuchi…
e guai se non ne tappi qualcuno:
vuol dire che non ci ami!
Così dimentichiamo la cosa fondamentale:
che Dio è Amore
e che questo Amore per noi
è l’unica sicurezza.
Dimentichiamo che Tu sei venuto a rivelarci
chi è veramente Dio: è il Padre, Tuo e nostro.
Sì, non esiste “dio”:
esiste una Paternità amante e generativa
che chiama ognuno di noi per nome,
segno tenerissimo di familiarità e intimità.
Sei venuto a rivelarci che Tu e il Padre
siete una cosa sola e la Vostra unità
è l’epifania dell’Amore che riversate
incessantemente nelle nostre vite.
E allora non Ti chiediamo più: “Mostraci il Padre”,
ma volgiamo il nostro sguardo alla Croce
e lì tutto diventa chiaro:
Tu e il Padre uniti in un unico sacrificio per noi
perché dal Vostro Amore
possiamo essere rigenerati per una Vita senza fine.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

Liturgia

Orari

Sante Messe Domenicali

10.30
18.30


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

7.00 Lodi e Santa Messa
12.00 Ora media e Santo Rosario
17.00 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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