Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Luca - Lc 7,31-35
In quel tempo, il Signore disse:
«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
Sarebbe molto comodo per noi pensare che il rimprovero fatto da Gesù a «questa generazione» si riferisse agli uomini e donne del Suo tempo. Invece “questa generazione” siamo proprio noi! Siamo noi quando non accettiamo il progetto di Dio su di noi e sulla Storia dell’Uomo. Siamo noi quando rifiutiamo l’aspetto ascetico del cammino di sequela di Gesù rappresentato da Giovanni il Battista. Se ci facciamo caso parole come “penitenza”, “mortificazione”, “digiuno”, “obbedienza” stanno scomparendo sempre più velocemente dal vocabolario cristiano in nome di una “nuova libertà” dell’uomo, di una presunta “crescita” che ci sta rendendo orfani di Dio e del Suo Amore! E per questo sempre più fragili ed infelici. D’altra parte poi c’è il messaggio di Cristo fondato sulla misericordia e sul perdono dei peccatori. E anche in questo caso ci scandalizziamo di un Dio dalla manica “troppo larga” finendo per indossare più o meno inconsapevolmente i panni del fratello maggiore della parabola del “figliuol prodigo” che si scandalizza delle “troppa bontà” del Padre! (cfr. Luca 15,11-32). Il messaggio di ascesi e di conversione contenuto nella predicazione del Battista è considerato pura follia da alcuni, mentre il messaggio di gioia e di amore rivelato da Gesù viene bollato come l’espressione di un dio debole ed incapace di contrastare il male nel mondo! L’antico proverbio citato da Gesù: «Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!» possiamo tradurlo in fondo con un detto più moderno: non siamo mai contenti di nulla! Siamo insoddisfatti della vita e proiettiamo su Dio le nostre frustrazioni. E in questo il Maligno è furbissimo perché non ci tenta nel provare a non farci credere in Dio, ma svolge con noi un’azione ancora più subdola e pericolosa: ci fa costruire immagini false di Lui e se è falsata in noi l’immagine di Dio risulterà inevitabilmente falsata anche la nostra immagine, la nostra vera identità. Ci sembrerà di trovarci all’interno di quei luna park dove una volta c’era la stanza degli specchi deformanti che riflettevano un’immagine totalmente falsata di chi vi ci si specchiava. Con una differenza però: dai luna park si usciva ridendo, nella vita di tutti i giorni invece le nostre crisi di identità sono un dramma per chi le vive e per chi gli sta accanto. La ribellione ai due estremi rappresentati dal Vangelo di oggi – il Battista con la sua austerità, Cristo con la Sua misericordia – è indice di una presuntuosa auto-sufficienza dell’uomo post-moderno che pensa di poter fare a meno del trascendentale. In realtà Dio utilizza sempre due linguaggi a seconda della situazione che viviamo: il linguaggio austero della conversione se stiamo operando il male; il linguaggio della gioia se stiamo facendo il bene. Dov’è la buona notizia nel Vangelo di oggi? C’è ed è grande: Gesù viene chiamato – e lo è realmente! – «amico dei pubblicani e dei peccatori». Per essere davvero Suoi amici dobbiamo accogliere il messaggio della conversione proclamato dal Battista per godere pienamente della gioia di essere perdonati dal Signore per imparare da Lui i primi, timidi passi della danza della festa!
Caro Gesù,
è proprio vero:
non siamo mai contenti!
Inseguiamo spesso degli obbiettivi,
ma una volta raggiunti
si riaprono in noi
nuovi appetiti, vere e proprie
voragini nel cuore
che non ci fanno apprezzare
quello che abbiamo,
che non ci fanno essere contenti
di ciò che siamo.
E ci sentiamo tristi! Ed inquieti! E nervosi!
Anche nei Tuoi confronti
siamo ondivaghi:
a volte il Tuo messaggio
ci sembra troppo duro;
altre volte ci sembri
troppo buono con i peccatori.
Sì, lo ammettiamo, facciamo fatica
a capire chi Tu sia davvero!
Ma oggi togli il velo dai nostri occhi:
sei Amico dei peccatori,
ossia di coloro che cerchiamo
la felicità nel disordine morale,
nelle situazioni sbagliate.
Di chi mette
il proprio “Io” al posto di Dio!
Di coloro che scelgono
le strade dell’egoismo
e dell’orgoglio e della lussuria
nella speranza di sentirsi
pieni di vita e di gioia,
salvo poi ritrovarsi
con le mani e il cuore vuoti.
Sei Amico di un’Umanità sofferente
che Ti cerca senza saperlo!
Sì, perché la nostra felicità
Tu la desideri per noi, più di noi.
Per questo ci offri la Tua Amicizia,
per questo ci chiami “amici”.
E quando finalmente
vinci la nostra sordità,
la Tua Amicizia diventa
musica per la nostra vita
ed iniziamo ad imparare da Te
i primi, timidi passi di danza.
La danza della festa
degli Amici dello Sposo!
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

