Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 9,18-26
In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.
Gesù oggi affronta la malattia e la morte: due situazioni che ci fanno tanta, ma proprio tanta paura! Ma Lui è con noi! Sempre fedele al Nome rivelato la notte di Natale: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi» (Matteo 1,23). Gesù è il Dio-con-noi che affronta con-noi tutto ciò che siamo chiamati a vivere. Tuttavia la Sua presenza nella nostra vita non produce un’azione “magica”, ma richiede da parte nostra la collaborazione della fede. È il caso della donna malata di emorragie da dodici anni che, avendo sentito parlare di Gesù o avendoLo visto all’opera in altre guarigioni, esprime il pensiero più bello che un essere umano può elaborare: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». È certa che Gesù è la fonte della Vita! E Gesù ne loda la fede: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata»! Potremmo dire: beata lei che ha potuto incontrare e toccare Gesù fisicamente! Ma questa possibilità è data a tutti noi e in molteplici modi. Innanzitutto nei Sacramenti della Chiesa, segni visibili che ci comunicano la Grazia di Dio ossia la Sua Vita. Possiamo incontrarLo nella Parola, capace di fare ardere il cuore dei discepoli di Emmaus e di aprire loro gli occhi sulla Presenza di Dio accanto agli uomini e nel cuore degli uomini (cfr. Luca 24). Un altro luogo speciale e sicuro dove incontrare e toccare Dio sono i nostri fratelli e sorelle in umanità. Nel Vangelo di Matteo dove viene rappresentato il giudizio finale, Gesù dirà che aveva avuto fame, sete, era stato nudo, malato, carcerato e straniero ed aveva avuto aiuto dagli uomini, per questo conclude: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (25,40). Gesù si identifica con ogni essere umano, è dentro ogni essere umano per cui il bene fatto (o non fatto) a chiunque sarà sempre un bene fatto (o non fatto) a Cristo in persona. Questo ci fa comprendere cosa fa il dinamismo della carità: mentre facciamo del bene a qualcuno il nostro cuore guarisce dalle ferite dell’egoismo e dell’autoreferenzialità. E dopo la sofferenza dovuta alla malattia, Gesù affronta la seconda questione che ci terrorizza: la morte. Già dall’Incarnazione è iniziata la lotta contro l’ultima nemica dell’uomo, baluardo per noi invincibile, come la chiama San Paolo: «L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte» (1Corinzi 15,26)! Lotta che avrà il suo epilogo nella Pasqua di Gesù, ma che già nel Vangelo di oggi mostra l’esito finale: la vittoria della Vita sulla Morte. E la definizione che Gesù dà della morte è sorprendente: «La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». Ecco cos’è la morte: consegnare il corpo alla madre terra in attesa che risorga alla fine dei tempi, mentre il nostro spirito viene subito accolto dalla misericordia divina. Morire dunque non è la fine di tutto, ma un “addormentarsi” nel Signore per risvegliarsi nell’abbraccio dell’Amore!
Caro Gesù,
Tu sai di quante emorragie
soffriamo anche noi!
Quante dispersioni
nella nostra vita!
L’emorragia del tempo
che scorre veloce,
troppo velocemente
per la nostra fame di vita.
L’emorragia di tanti affetti
e sentimenti non corrisposti
che hanno causato
profonde ferite nei nostri cuori.
L’emorragia di relazioni
ed emozioni solo virtuali.
L’emorragia di autostima
a causa di una cultura postmoderna
che sembra godere
nel farci sentire inadeguati e sbagliati.
L’emorragia della fedeltà
alla parola data e agli impegni assunti.
L’emorragia di mancanza di responsabilità,
perché ci riesce più semplice
far sentire in colpa gli altri.
L'emorragia dell’indifferenza
e del giudizio.
L’emorragia di futuro
nei cuori di tanti giovani
che fanno fatica a trovare
il senso vero della vita.
L’emorragia di idee belle e costruttive,
ostacolate per favorire
gli interessi di pochi.
Vogliamo fare nostro il pensiero
della donna inferma
diventato preghiera:
«Se riuscirò anche solo
a toccare il suo mantello, sarò salvata».
Gesù aumenta la nostra fede
per poter riconoscere
i lembi del Tuo Vangelo
nei volti dei nostri fratelli
e sorelle in umanità.
Guariscici dalla paura
di perdere la vita
e aiutaci a comprendere
che oltre il sonno della morte
ci attende il caldo abbraccio della Vita.
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!