Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 21,20-25
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Papa Francesco, nel 2018, ha stabilito che il primo lunedì dopo la Pentecoste, fosse dedicato a Maria Madre della Chiesa. Siamo felicissimi, dunque, oggi di potere celebrare questa memoria liturgica. Sentiamo tutti una profonda devozione nei confronti della Madre di Dio, sin da bambini. L’Ave Maria è forse la prima preghiera che abbiamo imparato e, rispetto ad altre, mai più dimenticata, anche quando forse si è smesso di frequentare la Chiesa e di pregare.
Maria di Nazaret ha avuto certamente un ruolo centrale nella Storia della Salvezza. E infatti la ritroviamo nei momenti cruciali: l’Incarnazione, come Madre del Verbo incarnato; la Crocifissione, come Discepola del Crocifisso; la Pentecoste, come Madre della Chiesa nascente. Sarà proprio sotto la Croce che Maria riceverà da Gesù la maternità spirituale su tutta la Chiesa, rappresentata dal “discepolo che Gesù amava” (cfr. Giovanni 19,25-27), ed anche sull’umanità intera: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!».
Il titolo “Madre della Chiesa” affonda le sue radici, oltre che nel Vangelo, anche nella riflessione dei Padri, in particolare Sant’Agostino e San Leone Magno. Il primo afferma che Maria è Madre delle membra di Cristo perché ha cooperato con la sua carità materna alla rinascita dei fedeli nella Chiesa. San Leone afferma che se Maria ha partorito il Capo della Chiesa (Cristo) allora ha partorito anche il Corpo di questo Capo (la Chiesa). Maria è al contempo Madre di Cristo, Figlio di Dio, e Madre delle membra del suo corpo mistico, cioè della Chiesa. Tutto ciò è conseguenza della divina maternità di Maria e della sua intima unione all’opera del Redentore, culminata nell’Ora della croce. La Madre infatti, che stava presso la croce (cfr. Giovanni 19,25), accettò il testamento di amore del Figlio suo ed accolse tutti gli uomini, impersonati dal discepolo amato, come figli da rigenerare alla vita divina, divenendo amorosa Madre della Chiesa che Cristo ha generato in Croce, emettendo lo Spirito.
Ma al di là di queste considerazioni teologiche, una cosa è sicura: noi abbiamo fatto mille volte esperienza della presenza materna di Maria nella nostra vita. Sappiamo che continua a seguire ancora oggi con amore di Madre il cammino di ognuno di noi ed interviene in nostro aiuto, anche quando non glielo chiediamo. Perché? Perché è Madre! E una Mamma non si dimentica mai dei propri figli!
Caro Gesù,
Ti ringraziamo con tutto il cuore
perché hai voluto
condividere tutto con noi,
perfino la Tua Santissima Madre!
È il Tuo testamento!
Dalla Croce Le hai affidato
il discepolo che amavi,
figura di tutti i discepoli di ogni tempo.
Sapevi che ne avevamo bisogno,
perché come esseri umani
veniamo al mondo da una donna
e la parola ‘mamma’
è la prima che impariamo
ed è quella che
non dimentichiamo mai più.
E per la Tua bontà senza limiti
la Tua Mamma
è divenuta anche la nostra!
A Lei oggi osiamo proporre uno scambio:
noi Le doniamo le nostre povertà
e in cambio
Le chiediamo la Sua fede
per accoglierTi nella nostra vita
come ha fatto Lei;
a Lei doniamo il nostro cuore
spesso abitato da paure
e fragilità
e Le chiediamo in cambio
il Suo Cuore,
per amare Te come Lei Ti ama.
Possiamo chiederlo perché una mamma
vuole sempre il meglio per i suoi figli.
E Lei, Maria, è Tua
e nostra tenerissima Madre.
Buon inizio di settimana custoditi nel Cuore Immacolato di nostra Madre e Madre della Chiesa. Lei ci benedica e sorrida sempre!