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Come Sole che sorge

Come Sole che sorge

È Natale! Il Dio grande, onnipotente, che i Cieli non possono contenere, si è fatto piccolo per noi. È entrato nelle tenebre del nostro mondo “un Sole che sorge dall’alto” (Lc 1,78). Per rendere luminoso, sfolgorante di vita nuova, ogni dettaglio della nostra vita. Proprio come le nostre case, che abbiamo vestito di addobbi scintillanti anche negli angolini più nascosti. Così l’ordinarietà, che spesso ci sembra monotona e grigia, diviene in luogo privilegiato per incontrare il Dio-con-noi.

E anche la Cittadella si è rivestita di luce e di festa in questi giorni santi. Nell’oro degli arredi liturgici si specchia un letto di orchidee variopinte, che corona l’altare e fa da culla al nostro Bambinello. Una bellezza esteriore che deve rimandarci al significato profondo di questo grande mistero. «Che senso ha celebrare il Natale?». Ecco la domanda provocatoria con cui p. Santo Donato ha scosso le coscienze, spesso intorpidite da una crescente mondanizzazione del Natale. «Che senso ha vestirsi a festa se attorno a noi regnano la violenza, le guerre fratricide, la morte di Dio stesso nei cuori?». Il Natale è forse un’illusione, una bella favola? Decisa la risposta: «No. Il Natale non è una presa in giro. È una verità. Ma anche quest’anno, come un giorno a Betlemme (cfr. Lc 2,7), Cristo può essere accolto o respinto. Tutto dipende dal nostro libero arbitrio». Così domenica 24, Quarta di Avvento e già Vigilia nella celebrazione vespertina, i fedeli sono stati preparati a vivere un Natale veramente cristiano.

Il 25 la giornata solennissima si è aperta con parole di fuoco e di luce: «Oggi è la festa del nostro credo. Sì, io credo in Dio che per me si è incarnato, che mi ha redento». Un credo dalla dimensione sponsale: «Credo in un Dio che è amore, e che viene in questo Natale per sposarmi a lui». Le nozze: una metafora inusuale per molti. Eppure è questo il senso più profondo del Natale. Che è un vero e proprio «matrimonio tra Dio e la nostra anima. È il mistero di un Dio pieno di amore, follemente innamorato dell’uomo. Un Dio che ci invita a nozze, che vuole sposarci!». Originale il riferimento al brano evangelico degli invitati a nozze (Mt 22,1-14): «Il Re dice: “Venite alla festa, venite alle nozze!”. Ma tutti gli invitati rifiutano, e la sala rimane vuota. Non è questo oggi il dramma del Natale? Un Natale che per molti rimane vuoto. Perché di tutto si parla tranne che di Gesù, che è lo Sposo!». Il re allora invita i poveri, i ciechi, gli zoppi a riempire la sala (cfr. Mt 22,8-10). «Signore, voglio essere io questo zoppo, questo cieco, questo povero che accoglie il tuo invito. E che entra alle nozze di un Dio che non ha paura di sporcarsi, di stare in comunione con il mio fango».

Ecco il modo migliore per celebrare il Natale: «Rinnova le tue promesse battesimali, che diventano promesse nuziali. E dì a Gesù: “Io prendo Te come mio Sposo, e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore”. Così come Lui ti ha sposato e ti ha promesso eterna fedeltà». Pienezza di questa unione nuziale è poi l’Eucarestia: «Un Dio che si unisce a te, che viene dentro di te. È lo Sposo che si unisce alla sposa, la nostra anima. O dolcezza, o amore, o accoglienza!». Non a caso nella nostra cappella il Bambinello è stato posto proprio sul Tabernacolo. E anche p. Francesco ci ha offerto una lettura originale del mistero del Natale, definendolo attraverso tre parole chiave: povertà, concretezza e amore. Spunti che ci invitano ad un completo rinnovamento di vita, a partire dalle relazioni familiari. Per concludere con l’esempio di san Gaetano Thiene, che la notte di Natale del 1516 ebbe il privilegio di stringere misticamente tra le braccia il Bambino Gesù, mentre pregava nella basilica di s. Maria Maggiore in Roma.

Venerdì 29 dicembre i dolci canti natalizi hanno allietato ancora la Cittadella. Con la preghiera di suffragio e la celebrazione eucaristica insieme agli amici del Pio Sodalizio per le Anime del Purgatorio. Una realtà distante dalla gioia del Natale? No. Ce l’ha spiegato bene p. Francesco, accostando la fedeltà del vecchio Simeone nell’attendere il Messia (cfr. Lc 2,25) all’attesa fiduciosa delle anime purganti. Dopo la Messa i fedeli hanno sfidato il freddo invernale portando il calore e la luce del Bambinello per i viali della Cittadella, già immerse nell’oscurità. Fino alla Cappella delle Anime del Purgatorio, dove il piccolo Re è stato intronizzato con solennità, accompagnato da canti e preghiere tra le fiaccole accese.

Anche in questi giorni di festa numerosi fedeli hanno cercato la luce di Betlemme tra le braccia di Maria, nella sua Cittadella. Soprattutto i giovani: i Giovanissimi della parrocchia “Maria SS. Di Porto Salvo” di Cannitello (RC). E il gruppo post-Cresima della parrocchia “S. Giuseppe-SS. Salvatore” di Cataforio (RC), accompagnati dal parroco don Saverio Caccamo. I ragazzi hanno incontrato Gesù nel sacramento della Riconciliazione e nell’adorazione eucaristica, vissuta con intensità. Ma anche nella gioia della comunione fraterna tra di loro, con gli educatori e con i religiosi che li hanno accolti.

Sì, abbiamo davvero celebrato il Natale! In questi ultimi giorni del 2023 risuoni sulle nostre labbra una preghiera: la pace che abbiamo sperimentato presso la mangiatoia di Betlemme si estenda al mondo intero, martoriato da guerre e divisioni. “Incendiare il mondo col fuoco dell’amore: è lo scopo della venuta di Dio sulla terra” (s. Massimiliano M. Kolbe). Ognuno di noi sia fiaccola, piccola ma accesa. E sarà davvero Natale, per tutti.

Orari

Sante Messe Domenicali

10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

6.30 Lodi e Santa Messa
(Lunedì ore 7.00)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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