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Comunione tra Cielo e Terra

Comunione tra Cielo e Terra

Il mese di novembre da sempre ci chiama alla riflessione. Sul nostro percorso di vita. Sulla meta che ci attende. Il Cielo. L’eternità. Abbiamo esultato con la Chiesa nella Solennità di Tutti i Santi. La gioia della Gerusalemme Celeste si è riversata sulla terra. I santi sono tutti coloro che hanno compiuto il progetto d’amore pensato per loro da Dio, sin dall’eternità. E che adesso gioiscono nella beatitudine eterna del Paradiso.

Per una felice coincidenza, quest’anno il 1° novembre è rientrato nel ciclo dei Dodici Sabati che precedono la solennità dell’Immacolata. Occasione ideale per armonizzare la riflessione sulla chiamata universale alla santità con l’approfondimento di uno splendido titolo mariano: “Stella del Mattino: il segno di Speranza”. Colei che dal Cielo ci orienta e ci incoraggia incessantemente sul cammino faticoso ma meraviglioso della santità.

E il 2 novembre la nostra preghiera si è innalzata al Cielo per tutte le anime dei nostri cari defunti. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: “Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo. La Chiesa chiama purgatorio questa purificazione finale degli eletti”.

Inoltre il Catechismo ci ricorda che la preghiera per le anime dei defunti ha un fondamento biblico: “«Perciò [Giuda Maccabeo] fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato» (2 Mac 12,45). Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti”.

La Chiesa che educa. Che ammaestra. Che è guida sul nostro cammino. Che ci indica la via della preghiera. Per essere nella comunione con i santi del Cielo. Ricordiamo che le anime del Purgatorio non possono più pregare per sé stesse. Ma possono intercedere per noi. E la preghiera colma la distanza tra il Cielo e la terra. Con la consapevolezza che il nostro cammino non termina su questa terra. Ma che ci attende la vita eterna. E allora si allargano gli orizzonti della mente, del cuore. E si arriva a confermare quanto detto da Sant’Agostino dopo la morte della madre: “Signore, non ti chiedo perché me l’hai tolta, ma ti ringrazio perché me l’hai data”. Tutto in Dio è dono.

“Se la nostra vita è unita a Cristo, davvero regneremo con Lui e la morte sarà un passaggio. La morte non è la fine, è l'inizio dell'eternità. Il Purgatorio è un luogo dove ci si purifica e dove c'è l'espiazione dei propri peccati. È l'oceano della misericordia del Signore che ci vuole tutti santi. È uno stato in cui l'anima sperimenta la misericordia di Dio. La nostra vita cristiana si fonda e vive di fede, speranza e carità: cresce nella fede durante la vita terrena, vive di speranza nel Purgatorio, e raggiunge l'amore eterno in Paradiso!”. Sono le parole di p. Santo Donato, Fondatore e Custode della Fraternità dei Piccoli Fratelli e Sorelle dell’Immacolata. Dettate nel corso delle catechesi serali in preparazione a questo tempo di intensa preghiera.

In conclusione dell’Ottavario per i defunti, il raduno del Pio Sodalizio per le Anime del Purgatorio. La celebrazione eucaristica preceduta dalla preghiera del Santo Rosario. E l’offerta dell’olio per la lampada al Santissimo Sacramento. Simbolo di una preghiera che costantemente la Chiesa innalza al Cielo.

A vivere tutto questo alla Cittadella non solo i numerosi pellegrini. Ma anche un gruppo di sacerdoti della diocesi di Agrigento, insieme ad una laica. Don Gioacchino Falsone e don Luigi Lo Mascolo, parroci a Porto Empedocle; insieme a don Giuseppe Alotto, parroco a S. Stefano Quisquina, e Giuseppina Miciola, già presidente diocesana del RnS nella diocesi di Agrigento.

Hanno scelto di vivere alcuni giorni di ritiro spirituale, predicati da p. Antonio Maria Carfì, Vicario Generale della Fraternità. E insieme al nostro p. Gaetano Lombardo hanno trascorso una giornata tra Serra S. Bruno e Soriano. Un’uscita sui passi di due grandi santi: s. Bruno e S. Domenico di Guzman. Un tempo di ristoro spirituale. Ma anche un’occasione per vivere la condivisione fraterna insieme alla nostra comunità.

“Che tutti siano uno” (Gv 17,21). La comunione è esperienza di amore condivisa. La Cittadella la vive accogliendo con immensa gioia i nostri fratelli Ortodossi. L’Archimandrita Padre Benedetto Colucci del monastero ortodosso dei SS. Elia e Filarete che si trova a Seminara. E il diacono Panaghitios, originario di Cipro. Per trascorrere una giornata nella gioia di appartenere ad un unico Dio che è Amore.

Ed è festa per i Piccoli Fratelli e Sorelle dell’Immacolata! Per il nuovo passo di fr. Giuseppe Musarella verso l’ordinazione presbiterale. Proprio nella vigilia di Tutti i Santi ha ricevuto il ministero dell’Accolitato, conferitogli dall’Arcivescovo mons. Fortunato Morrone nella Cappella San Paolo del Seminario Arcivescovile San Pio XI di Reggio Calabria. Si gioisce per la vita di un giovane che sceglie di essere al servizio per la Comunità. E per l’intera Madre Chiesa.

Alziamo gli occhi al Cielo! Guardiamo a Colei che contempliamo Regina del cielo e della terra. A Colei che ci è data come Madre durante la vita, nel momento della morte e anche per la vita eterna. A Te, Vergine Santa affidiamo le nostre vite. E quelle dei nostri cari defunti. Perché possano risplendere al più presto della luce del Paradiso. E gioire della pace eterna!

Orari

Sante Messe Domenicali

10.30
18.30


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

7.00 Lodi e Santa Messa
12.00 Ora media e Santo Rosario
17.00 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

Logo bianco Cittadella dell'Immacolata