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Fare della vita un dono

Fare della vita un dono

Un dono d’amore. Questa è stata la vita di s. Massimiliano Kolbe. Nei momenti grandi e solenni: la professione dei voti religiosi, l’ordinazione sacerdotale, la fondazione della Cittadella, la missione in Giappone. Ma anche nei piccoli, ordinari momenti della vita quotidiana: un gesto di attenzione verso un fratello, la pazienza con chi non lo apprezzava, la disponibilità all’ascolto, il dialogo con persone di ogni cultura, posizione politica e religione. Come lo definì Paolo VI, p. Kolbe aveva “un cuore allenato al dono di sé”. Un cuore generoso, che ha coronato la sua “grande corsa” (cfr. 2Tm 4,7) con il dono supremo, il più prezioso: dare la vita per uno sconosciuto. Cinque Sorelle e un Fratello hanno seguito l’esempio di s. Massimiliano. Donando per sempre la loro vita a Dio nella nostra Fraternità.

Il 14 agosto è una data che attendiamo sempre con trepidazione. È festa grande! Quest’anno resa ancora più bella ed emozionante da un’atmosfera nuziale. Sì, perché i voti perpetui sono un vero e proprio matrimonio. Con Cristo e con la Chiesa, attraverso l’Istituto di vita consacrata a cui ci si affida. A questo momento di grazia ci siamo preparati, come di consueto, con un Triduo. In cui tre Sorelle ci hanno regalato diversi spunti di riflessione su s. Massimiliano. A partire dalla sua dimensione umana e psicologica. Grazie a sor. Adele abbiamo scoperto un p. Kolbe fragile come tutti noi. Ma completamente abbandonato alla grazia di Dio attraverso l’Immacolata. Che ha trasformato anche le sue debolezze in strumento di salvezza. Fino a farne un capolavoro di santità.

Sor. Manuela ha aperto una panoramica sulla dimensione profetica del nostro carisma, attraverso un interessante raffronto tra la spiritualità kolbiana e gli spunti di s. Luigi M. Grignion De Montfort sugli “apostoli degli ultimi tempi”. Infine sor. Francesca ci ha proposto una visione comparata di p. Kolbe con una delle più grandi donne del secolo scorso: Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari.

E finalmente è arrivato il grande giorno. Allegria ed emozione per i corridoi del nostro convento, che da qualche giorno già risuonavano di voci festose. Quelle dei numerosi familiari e amici arrivati per l’occasione. Numerosissimi i fedeli presenti, venuti a far loro corona. Dopo il Rosario con meditazioni kolbiane, ha avuto inizio la solenne concelebrazione, animata da coro e orchestra composti da nostri Fratelli e Sorelle e amici laici.

Con profonda commozione p. Santo Donato ha dato inizio alla Liturgia. Parole piene di speranza: «In un mondo immerso nel relativismo, nell’egoismo e nelle guerre, oggi sei giovani, dopo un cammino serio di discernimento, sono pronti per dire il loro “Eccomi!”. E allora non vi pare che la primavera sia vicina? Non vi pare che nel coraggio di questi nostri Fratelli e Sorelle, partoriti dall’Immacolata con la sua intercessione, si intravedano le gemme di una primavera?». Primavera che si estende, in uno sguardo profetico, al mondo intero: «Ecco come io vedo i Piccoli Fratelli e le Piccole Sorelle dell’Immacolata: piccole gemme di un mondo nuovo, di una Chiesa purificata, rinnovata, come ci dice il nostro papa Leone. Piccole gemme di pace!».

I voti religiosi: povertà, castità, obbedienza. Scandalo e follia per un mondo secolarizzato e ipermaterialista. Gioia piena, preludio di eternità per chi li professa nella fede. Annuncio di Paradiso per chiunque incontra un religioso che li vive con tutto il cuore. E poi il “quarto voto”, che per noi è il primo: la totale appartenenza a Maria. Ce lo ha ricordato p. Antonio M. Carfì: “I vostri voti significano un’opera preveniente di Dio. Non siete stati voi a scegliere la Fraternità. È Dio che ha scelto la Fraternità per voi. Dio ha scelto questo luogo, questa Fraternità, questo tempo, questo carisma, questa famiglia, per fare un progetto di vita e di salvezza. Per voi e per tutti quelli che entreranno a contatto con la vostra vita. Che è liberata, che è donata, che è casta, che è tutta di Maria”.

Dopo l’omelia, il momento tanto atteso. I sei candidati si sono presentati al Fondatore e Padre Generale. Fra Giuseppe Brunetto, sor. Adele Modaffari, sor. Flora Borrello, sor. Liliana Di Natali, sor. Mariaconcetta Aronica, sor. Rosa Foti. I loro nomi sono risuonati cristallini nell’aria densa di emozione. E altrettanto cristalline le loro voci hanno risposto con gioia: “Eccomi!”. Così hanno espresso il loro desiderio di vivere, “per tutto il tempo della loro vita”, i voti religiosi già professati e rinnovati negli anni precedenti. “Pertanto mi affido con tutto il cuore a questo Istituto”. Così si conclude la professione. È la bellezza della Chiesa, di cui la comunità religiosa è una preziosa particella. Una Chiesa che accoglie, sostiene, nutre, perdona. Una Chiesa in cui si fa esperienza concreta del Signore Risorto. E della presenza tenerissima della sua Madre Immacolata. Attraverso la “sfida” della vita fraterna, dono e conquista di ogni giorno. E poi il segno sempre forte ed eloquente: la prostrazione. Segno della morte dell’uomo vecchio e della rinascita a vita nuova. Segno di affidamento totale a Dio, totale disponibilità al suo progetto d’amore.

Infine, l’anello. Sigillo delle nozze. Sì, perchè il religioso coi voti perpetui sposa Cristo e sposa la comunità. Con gioia e commozione p. Santo ha consegnato l’anello a ciascuno dei professi. I loro volti brillavano di gioia. E gli occhi di noi Fratelli e Sorelle, come gli occhi di tutti presenti, si sono velati di lacrime. Lacrime di gioia, di commozione per la solennità del momento. Gioia per una famiglia che cresce. Gioia del Cuore di Dio. Che vede altri sei figli pieni d’amore per Lui. E, pur con tutte le debolezze, pronti a fare della loro vita un dono. Come s. Massimiliano Kolbe.

Subito dopo, anche i professi temporanei hanno rinnovato i loro voti per un anno. E i professi già perpetui hanno riconfermato spiritualmente la loro totale donazione a Dio per mezzo dell’Immacolata. Una gioia che si moltiplica! È proprio vero: “Non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà” (Mc 10,29-30).

Gioia grande che è esplosa, dopo la celebrazione, nell’abbraccio con tutti i cari e i numerosi amici presenti. E che si è prolungata con la condivisione del pranzo nell’area pic-nic. Reso più festoso da una spassosa animazione. Con scenette, canti e balli. Per sentirci ancora più famiglia! In Colui che è venuto perché avessimo la pienezza della gioia (cfr. Gv 17,16).

Da una gioia all’altra, da una festa all’altra. Perché il 14 agosto è viglia di una delle più grandi solennità mariane: l’Assunzione di Maria al Cielo. Lei, Maria, prima discepola di Cristo, colei che per prima ha “lasciato tutto”, si è affidata completamente a Dio e al suo progetto. Che ha sofferto come nessun’altra creatura sulla Terra. E che come nessun’altra creatura è stata glorificata. Associata fino in fondo al desino del suo Figlio.

Nella Messa conventuale p. Santo Donato ci ha offerto alcuni splendidi spunti di riflessione: «L’Assunzione è la festa del già e del non ancora. Tu vedi già il Re e la Regina seduta alla sua destra, nella gioia dell’eternità (cfr. Sal 44,10). Ma ancora devi versare qualche lacrima, ancora devi affrontare le difficoltà del cammino. Però sai che il tuo nome è già scritto nel libro della vita! L’Assunta è la Pasqua di Maria. L’Immacolata oggi ti dice: “Guardami! Guarda il Paradiso!”. E allora: piedi per terra, ma cuore sempre dilatato verso il Cielo!». 32,33

E nel pomeriggio, la S. Messa con tanti fedeli. A cui p. Francesco ha ricordato che l’Immacolata, pur essendo nella gloria, non dimentica le tristezze della terra e viene in nostro soccorso. E ha concluso con una lode a Lei: «Per te, o Mamma, il Creatore si è fatto bambino. Per il tuo sì noi siamo figli nel Figlio. Per il tuo sì abbiamo ritrovato la gioia. Per il tuo sì sperimenteremo la gloria nel Paradiso e loderemo Dio insieme a te per tutta l’eternità!».

Con il cuore colmo di gioia, guardando a Maria e al nostro p. Kolbe, riprendiamo il cammino. E scegliamo ogni giorno di fare della nostra vita un dono. Per essere anche noi, tutti, piccole gemme di una nuova primavera. Che dietro i nuvoloni oscuri delle tragiche vicende del mondo, Dio sta silenziosamente preparando. Per gridare ancora una volta la vittoria definitiva dell’Amore. Sì, insieme a san Massimiliano Kolbe cantiamo, con la nostra vita: “Solo l’Amore crea!”.

Orari

Sante Messe Domenicali

10.30
18.30


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

7.00 Lodi e Santa Messa
12.00 Ora media e Santo Rosario
17.00 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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