Piccola, metallica, ovale. Tre caratteristiche accomunano la Medaglia Miracolosa ad un oggetto apparentemente estraneo alla sfera religiosa: un proiettile. Eppure è proprio così che la amava definirla san Massimiliano Maria Kolbe: “La medaglia miracolosa sia il proiettile nella mano del milite dell’Immacolata”. (SK 1127)
Nel secolo delle grandi, terribili guerre mondiali, il “folle dell’Immacolata” ebbe questa intuizione geniale: rispondere ai fucili e ai carrarmati con altrettante armi, che potessero conquistare il mondo, così come volevano fare i grandi dittatori dell’epoca. Con una differenza sostanziale. Scopo: la conversione e la santificazione di ogni singola anima sul globo terrestre. Condottiero supremo della battaglia: l’Immacolata. Strumenti: preghiera, lavoro, sacrificio. Armi: in primis, la diffusione della Medaglia Miracolosa. Ambiziosa e straordinariamente efficace la tattica militare elaborata da p. Kolbe, grande stratega dello spirito che riuscì a ideare e guidare il convento più grande al mondo (800 i frati che popolavano Niepokalanòw). E a fondare una vera e propria “Milizia”, tutta dedita alla grande causa della conquista dei cuori a Gesù per mezzo di Maria.
Ma perché proprio la Medaglia? Cosa lega questo gigante della santità al piccolissimo e potentissimo oggetto sacro consegnato dalla Vergine Maria in persona? Per scoprirlo dobbiamo entrare in una chiesa: s. Andrea delle Fratte, Roma. A pochi passi da piazza di Spagna. Qui, nel 1842, il formidabile proiettile mariano aveva colpito al cuore un grande nemico della fede cattolica, l’ebreo non praticante Alfonso Ratisbonne. Novello san Paolo, in pochi istanti fu folgorato dalla luce divina. E davanti allo splendore dell’Immacolata cadde in ginocchio, felicemente sconfitto. Come egli stesso testimoniò: “In un istante compresi tutto. Mi inginocchiai ebreo, mi rialzai cristiano”. La sorprendente conversione di Ratisbonne aveva sempre affascinato Kolbe, che negli anni del suo soggiorno romano si innamorò di quella chiesa, ribattezzata dai fedeli “Piccola Lourdes di Roma”. E volle celebrare proprio là, nella cappella in cui era apparsa l’Immacolata, la sua prima Messa.
Ma la storia della Medaglia nasce qualche anno prima in Francia, in un convento di Parigi (1830). Lì la Vergine Santa, apparendo alla giovane novizia Caterina Labourè, aveva mostrato le due facce di una medaglietta che chiedeva di far coniare e diffondere il più possibile. Ricca di simboli, la Medaglia venne presto chiamata dal popolo “miracolosa” per le innumerevoli grazie di guarigione fisica e spirituale ottenute per suo mezzo.
In prossimità del Triduo in preparazione alla festa della Medaglia Miracolosa, che celebreremo con gioia e solennità alla Cittadella dell’Immacolata, vi proponiamo alcuni scritti di san Massimiliano su questo piccolo “proiettile” a lui tanto caro, grazie al quale anch’egli ottenne numerose grazie. “La medaglia è un segno esteriore della totale donazione a Lei”. (SK 991q)
Un regalo da fare a tutti
In treno tra Roma e Bologna ho avuto una discussione con un ebreo sulla religione cattolica. Alla fine mi promise di portare la “medaglia miracolosa” che aveva ricevuto da me, domandò di pregare per lui e, secondo quanto gli avevo consigliato, disse inoltre che da quel giorno avrebbe pregato la Beata Vergine Maria affinché, se è Immacolata e Madre di Dio, lo converta. (SK 29)
Uno può essere anche il peggiore di tutti, ma se acconsente a portare su di sé la medaglia miracolosa, bisogna dargliela; noi con vero piacere ne manderemo gratis quante ne occorreranno, e si deve pregare per lui e all’occasione, per mezzo di una buona parola, cercare di portarlo lentamente ad amare con tutto il cuore la Madre Immacolata, a rifugiarsi in Lei in tutte le sue difficoltà e tentazioni. (SK 97)
Sono stato all’ospedale dei Fatebenefratelli, dove un ebreo ha accettato la Medaglia Miracolosa per la sua domestica (5 ad altre persone). In mattinata i figli di una donna gravemente ammalata hanno accettato la Medaglia Miracolosa (8): in totale 13! (SK 988g)
Ovunque, tanto in Cecoslovacchia come in Austria, in Italia e in Francia, accettano con riconoscenza la Medaglia Miracolosa: anche i bigliettai sui treni, i poliziotti e altre persone; si vede che l’Immacolata sa trovare la strada per entrare nei cuori; che questo avvenga al più presto possibile nel mondo intero! (SK 991a)
Conversioni strepitose
Un impiegato governativo, che da molto tempo trascurava i SS. Sacramenti e che, ricevuto il libro apologetico da leggere, lo mise da parte e sfogliava soltanto certi romanzacci e diceva “io sono un eretico”, “per me ci vogliono le prove chiare”, fu raccomandato alla Mamma Immacolata. Ricevuta la medaglia miracolosa, contro ogni aspettativa, subito si confessò. (cfr. SK 55)
Un giovane pagano giapponese di nome Amaki aveva cominciato a venire da noi e ad aiutarci senza esigere alcuna ricompensa. Gli abbiamo dato la medaglia miracolosa e poi gli abbiamo fatto conoscere il catechismo. Si è messo a studiarlo con passione e, nonostante l’opposizione dei familiari, soprattutto della madre, si dispose a ricevere il battesimo. Fu mandato, allora, in un’altra città, ma egli di là ci scriveva: “Io non trovo la felicità se non mentre lavoro con voi per l’Immacolata”. (cfr. SK 357)
Nel giorno del battesimo, traboccante di gioia, chiese il permesso di farsi subito religioso. Conoscendo il suo fervore precedente, non gli ho fatto grosse difficoltà. In tal modo, in breve tempo, da pagano, nemico del nome di Cristo, si è trasformato in religioso. (SK 423)
Due ammalati si convertono!
Pensavo tra me: “L’ammalato non desidera il sacerdote e neppure i suoi genitori: vale la pena andarci, dunque?”; nonostante tutto, però, ci sono andato. L’unica speranza era la medaglietta che l’ammalato teneva già su di sé. Mi sedetti accanto al suo letto e avviai una conversazione. Durante la conversazione notai al suo collo un cordoncino azzurro, proprio quello a cui era infilata la medaglietta. “Ha la medaglietta - pensai - perciò la partita è vinta”. Improvvisamente l’ammalato si rivolge a me e dice: “Padre, si potrebbe venire al dunque?”. “Allora lei vuole confessarsi?”, chiedo io. Per tutta risposta un pianto dirotto sconvolse il suo petto dimagrito... Il singhiozzo durò per un buon minuto... Quando l’ammalato si fu calmato, ebbe inizio la confessione. (SK 1066)
Un altro ammalato disse: “Il dottore afferma che fra una settimana sarò già rimesso in salute e qui mi scocciano con un sacerdote”. Senza scoraggiarmi, attaccai con lui una conversazione e mi sedetti presso il suo letto. Vedendo che l’ammalato metteva ostinatamente da parte la confessione, estrassi il “proiettile” che noi usiamo nella Milizia, vale a dire la Medaglia Miracolosa. L’ammalato chiese: “Che cos’è?”. Glielo spiegai brevemente. La baciò, accettò che gliela mettessi al collo e... iniziò la confessione. Siano rese grazie in eterno all’Immacolata per queste vittorie tanto amabili e misericordiose! (cfr. SK 1066)
Come “usare” la medaglia…
Vai a riposare o ti alzi per recarti al lavoro: se porti al petto una medaglietta della Ss. Vergine e lo baci con riconoscenza e venerazione, allora Ella si ricorda di questo atto di riverenza e di amore, e per tutta la giornata guida la tua intelligenza e il tuo cuore, allontana da te le tentazioni più gravi, ti dà forza nella lotta e non permette che tu abbia a cadere. (SK 1062)
Come diventare apostoli della Medaglia?
Diffondendo ovunque è possibile la medaglia miracolosa in mezzo ai buoni e ai cattivi, cattolici e acattolici, poiché se uno manifesterà anche questo piccolo omaggio soltanto all’Immacolata, cioè porterà la sua medaglia, Ella non lo abbandonerà più e lo condurrà alla fede e alla penitenza. (SK 1106)
Distribuire la Sua medaglia ovunque è possibile, anche ai fanciulli, affinché la portino sempre al collo, agli anziani e soprattutto ai giovani, affinché sotto la Sua protezione abbiano le forze sufficienti per respingere le innumerevoli tentazioni e insidie che incombono su di loro in questi nostri tempi. Anche a coloro che non entrano mai in chiesa, che hanno paura di accostarsi alla confessione, che si fanno beffe delle pratiche religiose, che ridono delle verità di fede, che sono immersi nel fango dell’immoralità oppure vivono nell’eresia fuori della Chiesa: oh! a costoro è assolutamente indispensabile offrire la medaglietta dell’Immacolata e sollecitarli a volerla portare e, nello stesso tempo, supplicare con fervore l’Immacolata per la loro conversione. (SK 1122)
I frutti: il Paradiso sulla terra!
L’Immacolata ha promesso di elargire molte grazie a coloro che porteranno la Sua medaglia; appunto per questo i membri della M.I. utilizzano tale medaglia come una “pallottola” nella lotta per conquistare anime all’Immacolata, sicuri che quanto più sinceramente e profondamente il regno dell’Immacolata prenderà possesso del mondo, tanto più questo si trasformerà in un paradiso sulla terra. (SK 1046)