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Un amore impossibile?

Un amore impossibile?

Quando il cuore è ferito, si spezza. Quando il cuore è ferito, non riesce a donare amore. Quando il cuore è ferito, il perdono sembra utopia. Sì. Per il cuore umano il perdono è impossibile. Soprattutto se la ferita è profonda. Ma se il cuore è pieno di Dio, avviene un miracolo. Dal profondo di quel cuore ferito inizia a brillare una luce. È la luce dell’amore di Dio. Un amore infinito. Un amore soprannaturale. Un amore onnipotente. Che dà anche a noi il potere più grande. Più scandaloso. Più rivoluzionario. Il potere di perdonare.

Abrasiva nella sua radicalità la Parola di domenica scorsa. Scandalo e follia per la mentalità umana non illuminata dalla grazia. Ma difficile anche per chi è avanti nel cammino di fede: “Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male” (Lc 6,27-28). Istintivamente ci ribelliamo a tutto ciò. E saremmo tentati di strappare questa pagina del Vangelo! Per arrivare a questo traguardo “folle” di amore, dobbiamo ripartire dall’inizio. Ce lo ha ricordato p. Santo Donato nella ricca catechesi mattutina.

«Oggi non si crede più nel Dio creatore. Abbiamo dimenticato che ogni cosa, dal fiore del prato all’immensità delle galassie, è frutto della creazione di Dio! Noi per fede crediamo che Dio ha creato dal nulla tutte le cose. Anche l’uomo. Quindi io e te siamo frutto dell’amore di Dio». È proprio qui che trova le sue radici il tema del perdono. Strettamente legato al tema dell’amore. «Amare significa credere in Dio-Amore. Amare i nemici significa fare professione di fede in questo Dio-Papà, che ha creato l’uomo come un essere meraviglioso: “Che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell'uomo, perché te ne curi? Davvero l'hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato” (Sal 8,5-6)».

Qual è allora il problema? Il dramma del peccato originale: «Questa natura umana, così perfetta, è stata devastata dal peccato originale. Che continua nel peccato personale di ognuno di noi». Davanti al fratello che ha sbagliato, che mi ha ferito, c’è solo una cosa da fare. Guardarlo sotto un’altra luce. «Mettermi accanto a lui e dire nel mio cuore: “Fratello, io vedo che la cattiveria, l’indurimento del cuore ti hanno sfigurato. Non condivido il tuo peccato. Non lo giustifico. Ma io ti amo per quello che sei. Io vedo in te quella creatura meravigliosa e innocente uscita dal cuore di Dio”». È questione di sguardo. È questione di fede.

E poi l’aspetto concreto, quotidiano, esistenziale: «Il perdono fa bene soprattutto a chi lo dona. Provaci, e vedrai quanta gioia, quanta serenità sperimenterai. Non avrai più nemici. Ma solo persone da cui forse prendere le distanze, per prudenza. Ma da ritrovare un giorno, purificate dall’Amore di Dio, in Paradiso!».

In mattinata, la gradita visita di don Vittorio Castagna, dalla diocesi di Oppido-Palmi. E nell’omelia p. Francesco ha proposto una lettura cristologica del perdono: «Umanamente è impossibile perdonare. Si può perdonare solo nella misura in cui si diventa simili a Gesù». Attraverso un lavoro graduale della grazia di Dio in noi. Ma con la collaborazione della nostra volontà. «Guardiamo Gesù durante la Passione: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34)”. È Lui il Modello!».

Ancora una volta, questione di sguardo. Solo alla luce della croce riuscirò a vedere la persona che mi ferisce come «figlio dello stesso Padre celeste, redento dallo stesso Sangue di Cristo». Proprio come me. E nel pomeriggio, in occasione della preghiera per le Anime del Purgatorio, un tassello in più: «Dobbiamo imparare a perdonare anche i nostri cari defunti. È una delle forme di suffragio più efficaci». Durante la celebrazione eucaristica, l’offerta dell’olio: elemento carico di significati biblici, tra cui proprio la consolazione che viene dal perdono.

Tra i tanti pellegrini, la Cittadella ha accolto anche vari gruppi questa settimana. Alcuni studenti dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose (RC) hanno vissuto una giornata di ritiro e formazione in compagnia di p. Pasquale Triulcio, docente di Storia della Chiesa. Con le testimonianze di alcuni Fratelli e Sorelle. Poi i Giovanissimi della parrocchia “Maria SS di Porto Salvo”, Cannitello. Che quasi ogni mese sentono l’esigenza di ritrovarsi sotto il manto di Maria, per stare con Gesù nell’Adorazione eucaristica. Stavolta, anche una piccola Liturgia Penitenziale in preparazione alla Quaresima. Per sperimentare la bellezza di un perdono che guarisce e fa rinascere a vita nuova. E poi fare festa insieme. Ancora, gli amici del Cammino Neocatecumenale della parrocchia di S. Luca (RC). Che hanno condiviso la preghiera e l’agape fraterna, per concludere con una revisione di vita comunitaria.

Il perdono, allora, è una forma di “amore impossibile”? No. Perché “nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37). E “tutto è possibile per chi crede” (Mc 9,23). È questione di fede! Chiediamo al Signore di crescere nella fede. Chiediamogli di sperimentare ogni giorno di più il suo amore gratuito e sovrabbondante per ognuno di noi. Chiediamogli di riempirci del suo Amore. Perché anche noi possiamo diventare Amore. Per tutti. Anche per i nemici. “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso” (Lc 6,36).

Orari

Sante Messe Domenicali

8.30
10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

6.15 Lodi e Santa Messa (Lun, Mar, Mer)
6.30 Lodi e Santa Messa (Gio, Ven, Sab)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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