In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
Eccoci dinanzi all’unica preghiera che Gesù ha insegnato ai Suoi discepoli e che è preceduta da una raccomandazione: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole». Sì, perché Dio è Amore e l’amore non ha bisogno di molte parole per essere compreso e vissuto, basta anche solo lo sguardo. E per noi è sufficiente guardare Gesù Crocifisso per capire quanto siamo stati amati, fino a che punto è arrivata la follia di Amore di Dio per noi! È così bella e completa questa preghiera che viene definita il compendio di tutto il Vangelo. È una preghiera stupenda perché apre il mio mondo verso l’Altro e verso gli altri, rivelandomi al tempo stesso chi è Dio, chi sono io, chi sono gli altri. Chi è “Dio”? Ritengo che questa parola sia pericolosissima e ambigua, perché la storia ci insegna che in nome di Dio si possono fare cose meravigliose (pensiamo ai Santi); ma è anche vero che in nome di “dio” si possono uccidere degli innocenti! Gesù sgombra subito il campo da ogni dubbio o falsa interpretazione: Dio è Padre! Il Cielo non è abitato solo dalle nostre paure o dalle proiezioni dei nostri desideri o da qualche divinità capricciosa e vendicativa (come il Pantheon della mitologia greca). Oltre le nubi c’è una Paternità amante, origine della Vita, Principio della creazione e di ogni bellezza. C’è un Padre che mi ama personalmente e conosce la mia vita e la guida attraverso la Provvidenza. Questa rivelazione è terapeutica perché mi guarisce dalle crisi di identità: chi sono io? Io sono figlio! Non sono solo un essere umano abbandonato al suo fragile destino di morte. No, sono figlio e quindi ho un rapporto personale con mio Padre. Ed è bellissimo pensare che per rivelarci il Padre, Gesù ha usato il linguaggio della familiarità umana: Padre, figli, madre, amici. Ma c’è ancora di più. La parola “Padre” nella lingua di Gesù, l’aramaico, si traduce con Abbà che significa Papà. Credo non ci sia parola più bella, insieme alla parola “mamma”, per farci capire con quale tenerezza, con quale amore viscerale, con quale delicatezza e sacrificio siamo amati! Da Dio? No, da nostro Padre! Infine: se Dio è mio Padre e io sono suo figlio, gli altri chi sono? Miei fratelli! Non possiamo più uscire da questa categoria. Poi ci saranno fratelli che ci faranno soffrire o che dovremo tenere distanti, alcuni con i quali potremo capirci solo in Paradiso, ma sono tutti fratelli in Cristo e figli dell’unico Padre e se non potrò camminare accanto a loro su questa terra, sono però chiamato a pregare per loro per non spezzare mai definitivamente quel legame fraterno che si è creato con l’Incarnazione e la Pasqua di Gesù.
Caro Gesù,
è proprio vero:
per pregare bene non è necessario
sprecare parole perché l’amore
non ha bisogno di tanti discorsi.
Certe nostre preghiere, a volte,
sono davvero perfette nella forma,
ma gelide come l’inverno.
Gesù invece ci dice
che basta semplicemente dire
una sola parola: Padre!
E il cuore si riscalda subito
perché sentiamo di venire a contatto
con la fonte della nostra esistenza.
Sentiamo finalmente di non essere soli
e che tutto ciò che ci accade
non è nelle mani del destino,
ma di un Padre che ci ama.
E allora, come quando eravamo bambini
e sentivamo la mano del papà
stringere forte la nostra,
anche il buio non fa più paura.
E quando alla parola Padre
aggiungiamo “nostro”,
all’improvviso il mondo intorno a noi
cambia aspetto perché gli altri
non sono più avversari, rivali,
antagonisti da tenere a bada
con sguardi duri, affilati e diffidenti,
ma fratelli di una immensa famiglia,
quella dei figli di Dio,
da abbracciare con il cuore
o con il perdono quando ci fanno soffrire.
Grazie Gesù per questa preghiera.
Fa’ che diventi vita quotidiana
come il pane che Ti chiediamo
e il perdono che vogliamo scorra
nelle nostre vene, come sangue nuovo
che vivifica ogni cosa.
E che la Tua volontà sia il nostro oggi
e l’orizzonte cui tendere
perché sappiamo che la Tua volontà
è solo purissimo e fedelissimo
Amore per noi.
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!