5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

10 Marzo 2025 - Lunedì

10 Marzo 2025 - Lunedì

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

«L’avete fatto a me», «Non l’avete fatto a me». Queste sono le chiavi di lettura del brano di oggi. È fondamentale sottolineare l’impressionante identificazione che Gesù fa di sé stesso con ogni essere umano. Il bene o il male che facciamo a qualsiasi persona lo facciamo personalmente a Lui! Con l’Incarnazione, Cristo ha scelto di abitare per sempre nell’Umanità e ha reso ciascuno di noi tempio della Sua presenza. Questo ha delle conseguenze straordinarie perché vuol dire che in ogni persona che incontro posso fare del bene o del male a Cristo stesso. E quindi ogni giorno incontro Cristo, dappertutto, in famiglia come al mercato, sui luoghi di lavoro come in spiaggia. Dio si è talmente innamorato dell’Umanità da scegliere di stare sempre con noi. Altro che “Dio lontano”, “Dio che non si fa vedere”, “Dio che ci abbandona” … E mentre noi scrutiamo il Cielo in cerca di segni straordinari che possano confermare la nostra fede debole e restiamo perennemente delusi perché non ne vediamo, Lui ci passa accanto attraverso qualcuno; anzi, ci manda proprio qualcuno di cui prenderci cura per riempire il nostro cuore di carità e di pace. Se crediamo in questa Parola la nostra vita si riempie di Dio perché il fratello e la sorella che incontro sono Lui! Un’ultima cosa. Il rimprovero di Gesù non si fonda sul male fatto, ma sul bene non fatto! Infatti non dice al secondo gruppo: “avete rubato, avete ucciso, avete tradito…”. Li rimprovera non perché hanno fatto del male, ma perché non hanno fatto il bene! È più facile infatti convertirsi da una vita vissuta nel male perché ad un certo momento la coscienza rimorde e ci inquieta, piuttosto che da una vita spiritualmente grigia dove, proprio perché non faccio grandi mali finisco per sentirmi giusto! È l’invito rivolto oggi a noi tutti di spendere la vita nel bene, nel farlo a chiunque incontriamo sul nostro cammino, senza calcoli e senza giudizi o pre-giudizi. È questa la nostra vera vocazione. È questa la via ordinaria, semplice e praticabile da tutti: pensare ogni giorno che qualsiasi cosa facciamo, ci ricorda Gesù «l’avete fatta a Me». Madre Teresa ne aveva fatto uno dei fondamenti della sua spiritualità. Lei diceva spesso che la santità è contenuta nella cinque dita di una mano: “Lo avete fatto a me”!

Caro Gesù,
trascorriamo
gran parte della nostra vita di “credenti”
nel pensare che Tu ci sei,
che sei Dio, che sei Amore
e sei morto e risorto per noi.
Ma quanta fatica facciamo
nel credere che Ti identifichi davvero
in ognuno di noi.
È più facile andare in Chiesa
e farTi vedere che la domenica
abbiamo “timbrato il cartellino”
della nostra presenza,
che facciamo preghiere e processioni
e che siamo capaci perfino
di riconoscerTi vivo e presente nell’Eucaristia,
piuttosto che riconoscerTi
altrettanto vivo e presente
nei fratelli che ci circondano.
Eppure stamattina risuonano,
come una dolcissima cantilena,
le Tue parole: “Lo avete fatto a me”.
Apri gli occhi del nostro cuore, Gesù,
donaci la purezza dello sguardo,
finalmente purificato
dalle antipatie e dai giudizi
per riconoscere
in ogni essere umano
il sacramento della Tua presenza
in questo mondo.
Donaci la prontezza del cuore
per venire incontro,
per quanto possiamo,
ai bisogni di tutti, senza calcoli,
senza attese di ricompense,
soltanto perché
ci siamo innamorati di Te
e desideriamo amarTi
nelle situazioni concrete della vita.
E la Tua benedizione
accompagnerà e riscalderà
tutta la nostra vita.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

Liturgia

Orari

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18.00


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16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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