5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

8 Marzo 2025 - Sabato

8 Marzo 2025 - Sabato

In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».

Il protagonista del Vangelo di oggi è Levi, il pubblicano ossia un ebreo che collaborava con i Romani, riscuotendo a loro nome le tasse. Dunque condizione sociale particolarmente odiosa e odiata presso gli Ebrei. È un peccatore, un ladro, persona giudicata “poco raccomandabile” dagli altri, qualcuno da evitare. E qui accogliamo subito la prima, stupenda notizia: Gesù lo “vide” e lo chiamò! Non sarà mai il nostro peccato o la condizione disastrata della nostra anima ad impedire a Gesù di guardarci e chiamarci! Anzi: Lui ci cerca, sempre, non perché siamo bravi e buoni, ma perché abbiamo bisogno del Suo Amore senza il quale non possiamo fare nulla di veramente buono, né per noi né per gli altri. Gesù è l’epifania della misericordia del Padre che dopo il peccato originale continua a rivolgere ad ogni essere umano – e quindi anche a me e a te oggi – il grido accorato, paterno e materno al tempo stesso: “Dove sei?”. Non importa se siamo seduti al “banco delle imposte” o forse sui “banchi della Chiesa” cioè se siamo nel peccato oppure viviamo una vita ordinata: una cosa è certa, Gesù rivolge lo sguardo e la Parola ad ognuno di noi, perché solo dall’accoglienza della Sua Parola e dal dialogo (la preghiera) che nasce a partire da essa possiamo ritrovare la vera identità di figli di Dio. Alla luce di questa Parola, dunque, si evidenzia un paradosso: non è il peccato o le miserie e le povertà della nostra vita ad impedire al Signore di guardarci sempre con occhi innamorati, quanto la presunzione di essere giusti, di farcela “da soli”. È questo il senso dell’ultima frase: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano». Sì, perché è difficile riconoscere le proprie malattie spirituali, è sempre più facile e sbrigativo scoprirle negli altri e rinfacciargliele. Ed è pericoloso pensare di essere giusti perché crediamo tutto sommato di non avere commesso gravi peccati. È un atteggiamento auto-assolutorio che non tiene viva in noi l’attenzione verso la Parola di Dio e ci rende pian piano sordi ai Suoi richiami. Per cui può capitare ogni giorno che Gesù ci passi accanto – come accaduto per Levi – ma non ce ne accorgiamo proprio perché non ci riconosciamo peccatori, bisognosi della Sua Amicizia. L’effetto di questo incontro è bellissimo. Infatti non riguarda solo noi perché la gioia che Gesù ci dona è così abbondante e straripante che sentiamo il bisogno di condividerla con gli altri, di “fare festa”. Per cui il nostro peccato perdonato diventa fonte di comunione e di condivisione. Solo l’infinita fantasia di Dio può realizzare questo capolavoro!

Caro Gesù,
a volte
ci risulta comodo
“stare seduti” ai banchi
dei nostri affari e interessi,
curandoci solo di quello
che ci fa comodo o può tornarci utile.
Preferiamo aggrapparci
alle nostre fragili sicurezze
e prendiamo le distanze da quelli
che consideriamo “sbagliati”,
da coloro che giudichiamo
“malati” ed irrecuperabili.
Ma irrecuperabili per chi?
In realtà per noi.
Già, solo per noi…
Altre volte invece soffriamo
la condizione di peccatori
e sentiamo il peso
delle nostre malattie spirituali
e crediamo che tutto ciò
ci impedirà di poterTi incontrare.
E così ci sentiamo perduti!
Tu invece continui ad incrociare
i nostri passi perché vuoi guardarci
negli occhi dell’anima
e farci sentire amati,
proprio perché fragili e peccatori!
E allora Gesù aiutaci a spogliarci
delle foglie di fico con le quali
cerchiamo di nascondere le nostre ferite,
perfino a noi stessi.
Liberaci dalla paura di essere sbagliati,
di non essere mai abbastanza per Te,
di non poter essere più perdonati:
emorragie spirituali che ci scoraggiano
e deprimono e a volte
ci spingono fin sull’orlo della disperazione.
Aiutaci a comprendere
che la nostra debolezza
e perfino il nostro peccato
non sono più ostacoli insormontabili,
ma il modo che Tu hai scelto per salvarci.
E allora quando sentirò la Tua voce
che cerca i peccatori e i malati
non avrò più paura,
non mi nasconderò più per la vergogna,
ma risponderò: “Eccomi”.
E inizierà una nuova storia d’amore.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

Liturgia

Orari

Sante Messe Domenicali

8.30
10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

6.15 Lodi e Santa Messa (Lun, Mar, Mer)
6.30 Lodi e Santa Messa (Gio, Ven, Sab)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

Logo bianco Cittadella dell'Immacolata