Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Luca - Lc 17,1-6
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!
Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».
Facciamo nostra questa mattina la preghiera degli Apostoli: «Accresci in noi la fede!». Ne abbiamo bisogno per accogliere l’Amore di Dio poiché essa è la porta di accesso principale per rendere la Sua presenza in noi efficace. Infatti anche noi possiamo pensare e agire come pensa e agisce Lui.
Vi sembra una cosa eccessiva? Non sono io a dirlo. Lo lascio dire a Gesù e al Suo Apostolo Paolo. Nel rimprovero al vetriolo che Pietro subirà da parte di Gesù poiché coi suoi ragionamenti umani voleva distoglierlo dall’epilogo drammatico della Sua missione – la Passione –, è contenuta una verità bellissima che raggiunge tutti noi: «Va' dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini» (Marco 8,33). Gesù sta dicendo a Pietro – e a noi – che nella vita possiamo ragionare “secondo gli uomini” oppure “secondo Dio”!
Pensate: ci viene offerta la possibilità di “pensare” come Dio, di “amare” come Dio, di “perdonare” come Dio, di “guardare il mondo” come lo guarda Dio! Per questo abbiamo bisogno della fede: credere che Dio è Amore e vuole condividere tutto ciò che è e tutto ciò che ha con ognuno di noi. Ecco perché ha detto: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi» (Giovanni 15,12). È il “come” che fa la differenza rispetto a qualsiasi altro modo di amare umano: possiamo amare come ama Lui! E l’Apostolo Paolo trasmette la sua esperienza: «Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato sé stesso per me» (Galati 2,20).
Ma cosa vuol dire davvero “avere fede”? Soltanto credere che Dio esiste? È un inizio di fede, ma non basta: Dio non solo esiste, ma esiste “per ognuno di noi”! Quando Dio si rivela a Mosè nell’esperienza del roveto ardente consegna una definizione di Sé bellissima: «Io sono colui che sono!» (Esodo 3,14). Ma attenzione questa non è solo una definizione metafisica, filosofica, ma esistenziale: potremmo tradurre così: “Io sono colui che ci sono per te, per la tua storia, per le tue schiavitù, per i tuoi guai, per le tue gioie…”. È la dichiarazione dell’Amore che assicura a tutti gli amati la Sua presenza in tutte le situazioni e stagioni della nostra vita. D’altra parte, se l’amore fosse solo platonico, ideale, che amore sarebbe? Se nelle nostre relazioni quotidiane l’amore non fosse tangibile, esperibile, visibile… che amore sarebbe?
A tal riguardo vi propongo, fra le tante, una radice antica della parola “fidanzata” che ha a che fare con quanto stiamo dicendo: essa deriva dal francese antico fiance = fede e fiducia, ma anche garanzia e impegno. La fede ci “fidanza” a Dio! Ci fa entrare in una relazione di amore vero e impegnativo con Lui dove l’impegno più grande è il Suo che ci ha amati “da morire”, sì, proprio fino al punto da dare la vita per noi! Un’altra radice etimologica ci consegna la verità della parola “credere”: dal latino cor-dare = “dare il cuore a qualcuno”. La fede allora impegna il nostro cuore e non potrebbe essere diversamente perché Dio è Amore!
Tutto ciò che dice poi Gesù è solo una conseguenza, cominciando dal monito a non “scandalizzare” nessuno. Anticamente le strade erano polverose e piene di pietre (beh… non è che in Calabria le cose siano tanto diverse da allora… ma questa è un’altra storia…) e quello spuntone di pietra che usciva dalla terra e sul quale i viandanti inciampavano era chiamato in greco: “skandalon”. Scandalizzare dunque significa fare inciampare gli altri nelle nostre incoerenze. Attenti: non dico nelle nostre “fragilità”, quelle Dio addirittura le ama! Per incoerenze intendo quegli atteggiamenti, scelte quotidiane, progetti, parole che sono in assoluta contraddizione con il Vangelo. È ovvio infatti che lo “scandalo/inciampo” non viene dai pagani, dagli atei, dai “lontani”, ma proprio da coloro che si dicono “vicini” a Dio! Dobbiamo vigilare su noi stessi perché potremmo incorrere in quel terribile rimprovero che Gesù rivolge ai professionisti del sacro di quel tempo (e di ogni tempo): «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all'esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume» (Matteo 23,27).
Scandaloso è l’imprenditore che va a Messa e non paga in modo giusto i suoi operai; è il medico devoto della Madonna che ha fatto della sua professione solo una fonte di guadagno; è il prete che fa diventare la sua altissima missione solo un “mestiere”; è ogni cristiano che non mangia la carne il Venerdì Santo, ma si divora i fratelli con l’odio, il giudizio, il rancore, l’invidia… Potremmo continuare all’infinito… Questa fede come esperienza dell’Amore di Dio in noi ci permetterà dunque di perdonare sempre perché ci darà la forza di «dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe». Il “gelso” è il nostro cuore che solo se abitato dall’Amore di Dio può “sradicarsi” dall’orgoglio, dalla rabbia, dal giudizio, dalla lussuria, dall’invidia, dall’odio, dall’indifferenza… e piantarsi ossia mettere radici nel mare infinito della carità divina.
Infine permettetemi di spendere una parola sul perdono per evitare di cadere in sensi di colpa o dubbi di coscienza: perdonare non significa provare “simpatia/amore” per chi ci ha fatto del male! Il perdono innanzitutto è la rinuncia a ricambiare il male con il male! Per cui se sei stato ferito/umiliato/offeso e nel tuo cuore senti rabbia e sofferenza e prendi le distanze da chi ti ha colpito, ma rinunci a ricambiare il male con altrettanto male allora hai già perdonato! C’è poi una seconda fase che si chiama “riconciliazione” e che non sempre dipende da noi, ma anche dall’altra parte. Tuttavia Gesù insiste tanto sul perdono perché è terapeutico e libera il nostro cuore/psiche da quelle negatività così forti che sono capaci di farci ammalare/deprimere/intristire. Il perdono cristiano, prima che guarire la relazione con gli altri, guarisce il nostro cuore.
Caro Gesù,
chissà quante volte
sono stato d’inciampo per qualcuno...
Anziché essere una via sicura
(non dico un’autostrada,
ma almeno un viottolo…)
per fare arrivare gli altri a Te,
li ho fatti inciampare nelle mie incoerenze,
nel mio predicare bene/razzolare male.
Chissà quante volte
chi voleva “attraversarmi”
ha trovato barriere, ostacoli,
porte chiuse, divieti di accesso,
perché pensavo
di poter essere felice da solo,
salvo poi accorgermi
che il sentiero è diventato desolato,
pieno di erbacce, spine e rovi
e ho desiderato tanto
che qualcuno tornasse a percorrerlo,
perché la solitudine
lo ha reso triste e malinconico.
Perché non accada più,
come gli Apostoli anche io grido:
“Aumenta la mia fede”!
Che diventi per me
non uno slogan da lanciare,
o un abito da esibire
nelle grandi occasioni,
ma una vera relazione con Te
che sei Amore e Vita,
un impegno sponsale
che mi dia la forza di perdonare,
sempre, per guarire la mia relazione
con me stesso, con gli altri,
a volte perfino con Te.
Quella fede/fiducia
che mi aiuterà a sradicare il cuore
dall’orgoglio, dalla lussuria,
dalla vendetta, dall’ipocrisia
per “piantarlo” nell’Oceano infinito
del Tuo Amore per noi.
E i deserti fioriranno
e gli echi di canti e danze
abiteranno di nuovo
le nostre solitudini.
Ed impareremo che sei Tu
la Via sulla quale nessuno inciampa,
ma trova solo compagni di viaggio
verso l’Eternità.
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!