5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

14 Aprile 2025 - Lunedì

14 Aprile 2025 - Lunedì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 12,1-11

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali.
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

Seguiamo Gesù negli ultimi giorni della Sua vita terrena. Ci siamo detti ieri che sarà necessario non perdersi neanche una sillaba delle parole di Gesù e dei Suoi gesti se vogliamo prepararci veramente alla Pasqua. La scena di oggi si svolge a casa di Lazzaro, luogo che Gesù amava frequentare particolarmente per il clima di amicizia e di fede che vi si respirava. Lo farà adesso per l’ultima volta, prima della Passione. Il gesto compiuto da Maria, sorella di Lazzaro, nei confronti di Gesù racchiude due significati. Innanzitutto è uno straordinario e squisito gesto di amore da parte di Maria. Segno di confidenza e di gratitudine, di rispetto e di amorevole sottomissione. Per di più compiuto da una donna! Conosciamo bene quanto la donna fosse tenuta in poco conto in quel tempo (… solo in quel tempo? ...). Un gesto che viene bollato da Giuda come uno spreco! Già… Sembra sempre tempo ‘sprecato’ quello riservato a Gesù: nella preghiera, nell’adorazione eucaristica, nella contemplazione del creato come luogo attraverso cui si rivela la bellezza di Dio (cfr. Romani 1,19-20), nel rapporto con gli altri caratterizzato dalla gratuità. E allora si impone per noi una domanda: qual è il nostro rapporto col tempo: ne siamo schiavi? La realtà è che viviamo vite super-stressate, con sempre meno tempo per pensare davvero a noi stessi. Questo ‘tempo’ donato al Signore invece è necessario perché ci consente di crescere nell’intimità con Lui, dalla quale nasce una visione nuova delle cose, delle situazioni, delle relazioni. Ci ricorda la priorità dell’‘essere’ sul ‘fare’. ‘Sprecare’ del tempo con il Signore e per il Signore ci permette di ritrovare noi stessi nella verità, senza finzioni né travestimenti di nessun tipo, perché il bello del rapporto con Lui è che non abbiamo bisogno di mettere maschere, come a volte facciamo con gli altri.
Il secondo significato va ben oltre le intenzioni di Maria. Il suo gesto, infatti, è come un’anticipazione dell’unzione che subirà il Corpo di Gesù dopo la morte, con olii profumati, secondo la tradizione orientale. Amore e profezia si fondono insieme e ci consegnano un gesto che raggiunge noi, discepoli del terzo millennio, chiamati con la liturgia e con la vita ad annunciare la morte del Signore e la Sua risurrezione.
Infine, nel testo troviamo un’altra indicazione estremamente importante: «I poveri infatti li avete sempre con voi», dice Gesù. Nel Suo testamento, il Signore raccomanda alla Sua Chiesa un’attenzione particolare ai poveri di ogni tempo. È chiaro che non si riferisce solo alla povertà sociale, ma a tutte le varie forme di povertà che affliggono l’uomo di ieri, di oggi, di sempre. Madre Teresa di Calcutta – che di poveri se ne intendeva davvero – affermava che una forma particolarmente grave di ‘povertà’ è quella che affligge le nazioni ricche e potenti che, proprio a causa dell’idolatria della ricchezza e del potere, sono diventate povere di umanità, di sensibilità e di solidarietà.
Pertanto, cari Amici, non sprechiamo il tempo prezioso e breve della nostra vita nel tentativo di accumulare ‘ricchezze’ che ci impoveriscono umanamente: l’egoismo, l’orgoglio, il rancore, l’arroganza sono atteggiamenti che offrono false ricchezze e sicurezze. Ogni cosa compiuta o costruita al di fuori dell’amore è una forma di idolatria che finirà per rendere triste e arida la nostra vita. ‘Sprechiamo’ invece la nostra esistenza al servizio dell’Amore, senza calcoli né tornaconti: e sentiremo il nostro cuore dilatarsi senza misura perché inondato di una pace che non appartiene a questo mondo, ma è un regalo preziosissimo che Dio fa ai Suoi figli che non hanno paura di ‘sprecare’ il tempo ad amare e lasciarsi amare. È questa la nostra vera vocazione!

Caro Gesù,
ci hai creati con un cuore grande.
E non lo sappiamo!
La paura di perderci qualcosa
e di restare indietro nella vita
ci ha lanciati tutti in una folle corsa.
E il dramma è che non sappiamo nemmeno più
perché e verso cosa corriamo.
Insegnaci allora a “sprecare” il tempo per Te.
Facci comprendere che il tempo dedicato a Te
con la preghiera, l’ascolto degli altri,
la carità e la prossimità verso chi soffre
non è mai tempo sprecato,
ma tempo ritrovato, divinizzato,
perché tutto ciò che è pieno di Te
lascia impronte profonde
nei solchi di questo tempo terreno,
così fragile, perché unico ed irripetibile.
Aiutaci a “sprecare” la vita per Te
perché capiremo che
non vuol dire “perdere tempo”,
ma semplicemente ritornare
alla Fonte della nostra esistenza
che sei Tu!
Insegnaci ancora a ‘sprecare’
il tempo per Te, per gli altri, per le relazioni,
per tutto ciò che rende la nostra vita
veramente e pienamente umana.
Sì, perché forse finalmente abbiamo capito,
che non vuoi trasformarci in creature angeliche,
in “santi” dalla statura morale inarrivabile,
ma in uomini e donne consapevoli
della vocazione universale all’amore
e al rispetto della vita, propria e degli altri.
Aiutaci a non sprecare questa occasione
per tornare ad essere più umani!

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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