5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

15 Maggio 2025 - Giovedì

15 Maggio 2025 - Giovedì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 13,16-20

[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro: «In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono. In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Possiamo dire, senza paura di essere smentiti, che un desiderio che accomuna tutti gli esseri umani è quello di essere felici. E percorriamo tante strade per cercare la felicità. Qualche volta ci sembra anche di averla raggiunta, ma perché ciò accada devono essere presenti contemporaneamente diverse cose: dobbiamo avere la salute, gli affetti più cari intorno a noi, una certa sicurezza economica, non deve esserci nessuno che ci contrasta… Ma la concomitanza di queste condizioni è piuttosto rara ed occasionale ed ecco perché, pur raggiungendo talora questa felicità, essa si rivela fragile e ci sfugge facilmente di mano. Gesù conosce molto bene il nostro cuore: solo Lui sa cosa c’è dentro questo contenitore prezioso, ma colmo di contraddizioni. E nel Vangelo di oggi ci indica la strada per la felicità. Gesù ha appena finito di lavare i piedi agli Apostoli nel corso dell’Ultima Cena e dice loro: «Un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica». Ora, la parola ‘beati’, nella lingua italiana, è sinonimo di ‘felici’. Quindi sta dicendo agli Apostoli: sarete felici se metterete in pratica ciò che vi ho detto. Ecco la strada maestra per la felicità/beatitudine. E cosa ci ha detto, il Signore? «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi» (Giovanni 15,12). La novità non consiste tanto nell’amare, che di per sé è un desiderio naturale che anche i non credenti o gli appartenenti ad altre religioni possiedono. La novità assoluta è nel ‘come’: Gesù ha detto amatevi ‘come’ Io vi amo. E Gesù ci ha amati dando la vita! Allora la condizione essenziale per vivere una vita felice, pur in mezzo alle tribolazioni, è quella di spenderla in tanti piccoli gesti di servizio fatti per amore. L’immagine di Gesù ai piedi degli Apostoli deve scuoterci dalle nostre pretese che il mondo ruoti intorno a noi, che tutti siano al nostro servizio, che le nostre esigenze vengano sempre e sistematicamente prima di quelle degli altri. Questi atteggiamenti creano tanta sofferenza, in chi li assume e negli altri che ne subiscono le conseguenze. Il nostro cuore è stato creato per donarsi e nel momento in cui lo chiudiamo in cassaforte per la paura di soffrire, esso diventa sterile e si indurisce. Gesù ci ricorda invece che la verità dell’Uomo è amare e lasciarsi amare, proprio perché siamo creati ad immagine e somiglianza di Dio che è Amore. La verità che ci rende felici è fare della nostra vita un dono d’amore! E perché questo non sembri solo uno slogan ecclesiale privo di concretezza, bisogna iniziare da quelli che vivono accanto a noi. Non bisogna pensare di dover fare chissà quali grandi cose. Pensate, per esempio, a quante occasioni abbiamo, nel quotidiano, per fare piccoli gesti carichi di attenzione e di carità alle persone che ci stanno vicino! Sono queste piccole cose che ci rendono felici! Noi che siamo figli di un’epoca in cui tutto è amplificato e rumoroso e sembra che solo le cose grandi e spettacolari abbiano diritto di cittadinanza nella storia, dobbiamo ritrovare in fretta la gioia delle piccole cose. Perché la felicità secondo il Vangelo è davvero a portata di mano e non ce ne accorgiamo. D’altra parte, per essere felici, occorre avere anche l’umiltà di lasciarsi amare. Ci siamo detti altre volte che è più facile lavare i piedi agli altri che lasciarseli lavare, perché nel primo caso ci sentiamo gratificati dal sentirci utili; nel secondo caso, invece, dobbiamo chiedere aiuto e questo mette con le spalle al muro il nostro orgoglio. Già, il nostro orgoglio! Una delle fonti principali di tristezza: e la tristezza è nemica della felicità! La felicità nasce dunque dal restituire ai nostri stili di vita quella umiltà, semplicità e genuinità che danno calore e colore ai nostri giorni terreni. Non siamo felici se diventiamo persone straordinarie! Saremo felici solo se ricominciamo ad essere semplicemente più ‘umani’, più attenti agli altri, più desiderosi di fare spazio nelle nostre coscienze a Colui che ci ama dall’eternità. Significativo quello che diceva Lev Tolstoij: «Se senti dolore, sei vivo, ma se senti il dolore degli altri, sei umano». La felicità dunque non è un sentimento, una condizione dell’anima: la felicità nasce dalla consapevolezza, nella fede, che l’Amore abita in noi, ama noi e per mezzo nostro. Buon cammino di felicità/beatitudine a tutti!

Caro Gesù,
Tu sai quanto desideriamo
realizzare pienamente le nostre vite:
questa è per noi la felicità.
La desideriamo, la inseguiamo,
a volte la raggiungiamo,
ma poi ci sfugge di nuovo.
Aiutaci a capire che la felicità
non sta nella quantità di persone
o cose che possediamo,
ma nella consapevolezza
della Tua Presenza amante in noi!
Questa è l’unica certezza
che non verrà mai meno.
Aiutaci a liberare il cuore
dai recinti in cui
l’abbiamo chiuso per le delusioni:
e questo ci renderà felici!
Aiutaci a ritrovare la gioia
nelle piccole cose:
e questo ci renderà felici!
Aiutaci ad oltrepassare
il guado sempre insidioso
dei nostri egoismi
per andare incontro ai bisogni degli altri:
e questo ci renderà felici!
Aiutaci a capire che Tu ci ami,
da sempre e per sempre,
che perdoni ogni cosa
e non ci lasci mai soli:
e questo ci renderà felici!
Di quella felicità
che nessuno potrà mai più toglierci
perché nasce dall’esperienza
del Tuo Amore per noi:
ed esso è eterno!
La Tua Amicizia
è l’unica felicità
nella quale potrà riposare
il nostro povero cuore,
stanco di cose volubili
e di emozioni passeggere.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

Liturgia

Orari

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