5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

16 Novembre 2024 - Sabato

16 Novembre 2024 - Sabato

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Luca - Lc 18,1-8

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Gesù oggi ci insegna e ci consegna l’urgenza e la “necessità/bisogno” della preghiera, non tanto «senza stancarsi mai»; la traduzione più corretta è: «senza scoraggiarsi». È un bisogno legato all’attesa del Signore. Infatti la domanda che chiude il brano di oggi ci lascia un po’ col fiato sospeso: «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Potremmo già individuare una prima conclusione: la preghiera fiduciosa e paziente è necessaria perché alimenta quella fede che Gesù desidera trovare nel cuore dei Suoi discepoli e della Sua Chiesa alla fine dei tempi! Per questo ci narra questa parabola dalla quale in verità la figura del giudice (e quindi la figura di Dio) non ne esce molto bene. Questo infatti è ciò che pensa il giudice: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”.
Ma è questa l’immagine vera di Dio o è piuttosto quella che noi ci siamo costruiti? Sì, perché siamo noi che pensiamo che Dio si “infastidisca” per le nostre richieste, che a volte faccia il “sordo” perché non gli importa nulla di noi; siamo noi che pensiamo che mandi malattie e disgrazie sulla terra e faccia piangere e soffrire gli uomini…
Anche molti cristiani hanno questa falsa immagine di Dio scolpita nel cuore e il Maligno fa di tutto per confonderci le idee; infatti non ci dice che “Dio non esiste”, ma che “c’è e non ci ama”, “non ci ascolta”, “non si prende cura di noi”… Gesù usa questa immagine per dirci che seppure un “dio” ingiusto è capace di venirci incontro, se non altro perché non gli stoniamo più la testa, cosa farà il Dio che è Padre e Creatore ed è Amore e Provvidenza e ci ama a tal punto da aver sacrificato il Figlio per noi? Ecco cosa farà: «Io vi dico che farà loro giustizia prontamente».
A questo punto qualcuno potrebbe obiettare: “a volte ho chiesto e anche per tanto tempo qualcosa e Dio non me l’ha data; dov’è questo ‘prontamente’?”. Il buon Dio in realtà spesso ci fa aspettare per verificare l’intensità e la verità del nostro desiderio. Se Dio è Amore anche la relazione con Lui nella preghiera diventa un dialogo d’amore tra lo Sposo e la Sposa del Cantico dei Cantici: «O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è incantevole» (2,14).
La preghiera è un dialogo di amore, altrimenti siamo “clienti” di Dio che si presentano a Lui con la lista della spesa e non “credenti” che si presentano col cuore in mano, sicuri della propria povertà e altresì sicuri del fatto che siamo al cospetto di Dio/Papà che non vede l’ora di arricchirci col Suo Amore. Ci fa aspettare dunque perché a Lui interessa fare crescere in noi la fiducia e la confidenza nel Suo Amore. La preghiera infatti non serve a “chiedere delle cose”, per quanto importanti possano sembrarci ed esserlo realmente (per esempio, quando preghiamo per la salute…). Serve piuttosto a farci riscoprire il vero Volto di Dio che è Amore e Misericordia infinita. Lui sa perfettamente di cosa abbiamo bisogno. Ascolta cosa dice nel discorso che introduce l’insegnamento della preghiera del Padre nostro: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate» (Matteo 6,7-8).
L’invito a pregare senza scoraggiarci è l’invito ad entrare nell’intimità con Lui e una caratteristica dell’intimità è la fiducia: non riveli la tua intimità – spirituale e fisica– agli estranei; lo fai con chi ami e con coloro di cui ti fidi! È importante questa pedagogia sulla preghiera perché altrimenti corriamo il rischio molto serio di vivere tutta la vita nella casa del Padre, ma con gli abiti del fratello maggiore della parabola del figliol prodigo (cfr. Luca 15,11-32) che si lamentava per non aver mai avuto un capretto per far festa con gli amici e la risposta del Padre è commovente: «Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo» (15,31). Non un “capretto” vuol darci Dio, ma l’Agnello che è suo Figlio!
La preghiera è necessaria per fare esperienza di questa intimità con l’Amore, per capire che il Cuore di Dio è casa nostra! E possiamo muoverci al Suo interno con la libertà e la gioia e la fiducia di figli amati che valgono ai Suoi occhi il Sangue del Figlio! A volte il Padre ci fa attendere nel concederci ciò che chiediamo per farci fare un passaggio decisivo: dalle cose… a Lui! Forse non mi darà ciò che gli ho chiesto, ma alla fine di ogni preghiera il mio cuore sarà ancora più pieno di amore e di fiducia perché ho incontrato l’Amore e l’ho scoperto vivo e risorto nel più profondo della mia coscienza. Allora faremo davvero nostra la preghiera colma di fiducia di Gesù del Getsemani: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!» (Matteo 26,39). La vera preghiera non è il baratto con Dio: “se mi fai questa grazia prometto di andare a Messa…”… È invece la ricerca appassionata della Sua Volontà! È con questa disposizione che si creerà in noi quella fede vera che Gesù cercherà in noi al Suo ritorno.

Caro Gesù,
ho bisogno di imparare a pregare!
Troppe volte vivo questo momento
come “un favore” che Ti faccio
regalandoTi un po’ del mio tempo;
e magari con un occhio al Tabernacolo
e l’altro… all’orologio.
Troppe volte ho pregato
come se fossi un “cliente”,
con una lista di cose
e lamentandomi se nella Tua bottega
non le trovavo subito:
d’altra parte lo sai,
oggi siamo abituati ad… Amazon
(un nostro nuovo ed efficacissimo
e frequentatissimo idolo)
che consegna tutto in poche ore…
Troppe volte ho pregato
con parole anche molto convincenti
e teologicamente precise,
chiedendoTi però alla fine,
sotto sotto, di fare Tu la mia volontà…
Troppe volte ho pregato,
gonfio della mia presunzione di conoscerTi,
di sapere a memoria la Scrittura,
di aver capito tutto di Te…
Troppe volte ho pregato
chiedendoTi di avere misericordia
delle mie povertà,
mentre solo qualche momento prima
avevo indurito cuore e volto
verso le povertà di qualcuno…
Oggi mi arrendo!
Non voglio più chiederTi nulla!
Desidero venirTi a trovare
solo per immergermi nel Tuo Amore,
per manifestarTi la mia fiducia,
per dirTi che ho capito
che Tu conosci i miei bisogni
e mi darai o mi toglierai
ciò di cui ho bisogno
e ciò che non mi serve.
Non Ti chiedo più “cose”,
ma solo che in ogni preghiera
possa immergermi nel Tuo Amore.
E so ormai che questo mi basta,
che questo è davvero Tutto.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

Liturgia

Orari

Sante Messe Domenicali

8.30
10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

6.15 Lodi e Santa Messa (Lun, Mar, Mer)
6.30 Lodi e Santa Messa (Gio, Ven, Sab)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

Logo bianco Cittadella dell'Immacolata