5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

18 Maggio 2024 - Sabato

18 Maggio 2024 - Sabato

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 21,20-25

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Il Vangelo di Giovanni termina avendo come sfondo le figure dei due Apostoli, Pietro e Giovanni. Quasi ad indicarci le due anime della Chiesa: Pietro, icona della Chiesa istituzionale e Giovanni, icona della Chiesa contemplativa. Non c’è contrapposizione tra questi due aspetti: in entrambi l’amore rimane il fondamento di tutto!
Il brano (e con esso il Vangelo di Giovanni) si conclude così: “Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere”.
I discepoli di ogni tempo – e noi con loro – hanno ormai chiara la missione: Gesù ha lasciato a noi il compito della testimonianza del Suo Amore che diventa Vangelo vivo, profumo inebriante che rischiara le nostre intelligenze per farci comprendere la differenza tra salvezza e perdizione, vita e morte, grazia e peccato.
La testimonianza riguarda l’Amore tra il Padre e il Figlio che viene ormai riversato nei nostri cuori e che consegna, a coloro che credono, il potere di diventare figli di Dio! E mentre siamo impegnati in questa missione ci accorgiamo che, intanto che leggiamo il Vangelo, il Vangelo ‘legge’ noi, nel senso che ci rivela la nostra identità smascherando le suggestioni del Maligno che cerca in tutti i modi di creare confusione in noi e intorno a noi. La nostra fede è credere che Gesù è il Figlio di Dio, l’inviato dal Padre, che dona la Vita a chi crede in Lui. Il nostro ‘natale’ quotidiano è ascoltare la Parola trasmessa da chi l’ha ricevuta prima di noi per farla incarnare nel nostro vissuto.
Infine, l’Evangelista annota che sarebbe impossibile scrivere tutte le cose che Gesù ha compiuto e che il mondo intero non basterebbe a contenere i libri che si volessero scrivere con i detti e i fatti di Gesù. È vero. Esiste solo un luogo reso dal Padre capace di accogliere il Figlio nella pienezza del Suo Spirito: il nostro cuore, la dimora che l’Amore desidera abitare. È questo il luogo nel quale il Signore desidera vivere per continuare a scrivere con ognuno di noi le pagine più belle della nostra esistenza.
È il nostro cuore il luogo che Gesù vuole abitare per continuare a scrivere per mezzo nostro ancora tante pagine ricche di amore, in famiglia, negli ambienti che frequentiamo, in monastero… Sì, vogliamo essere una matita nelle mani di Dio (come diceva Madre Teresa) per comunicare al mondo che Dio è Amore!

Caro Gesù,
Ti ringraziamo per averci rivelato
chi sei Tu e chi siamo noi per Te e per il Padre:
figli, fratelli, amici, discepoli;
persone e non più individui,
perché il Vostro Amore
ci ha riscattati dal potere del Maligno
e ci ha restituito la verità della nostra vocazione:
la relazione, con Dio, con noi stessi,
con gli altri, con il creato.
Grazie per averci insegnato
che ciò che conta
e ci rende veramente felici è amare;
e per averci consegnato il Tuo Cuore
per amare nell’unico modo che ci divinizza:
come ami Tu.
Ti benediciamo, Gesù,
perché, dopo il Tuo colloquio con Pietro,
sappiamo che non Ti interessa
quali peccati abbiamo fatto,
ma piuttosto ci chiederai sempre
se Ti vogliamo bene;
perché basta anche solo una briciola d’amore
per ricominciare e ripartire,
anche dopo le cadute più drammatiche.
Oggi Ti consegniamo i nostri cuori
e Ti chiediamo di donarci una memoria grata
di tutte le cose belle che hai fatto per noi,
perché possiamo dare al mondo
testimonianza che Tu sei il Signore,
Figlio di Dio e Amico degli uomini.

Buon sabato a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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