5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

3 Gennaio 2024 - Mercoledì

3 Gennaio 2024 - Mercoledì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Giovanni – Gv 1,29-34

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Il Vangelo di oggi narra l’incontro tra il Battista e Gesù sulle rive del Giordano. L’Evangelista inizia il racconto con queste parole: «Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui…». Ecco in poche parole sintetizzato il mistero di un Dio che viene incontro ad ogni uomo: in fondo questo è il mistero del Natale!
L’Amore, irraggiungibile da parte dell’Uomo a causa del peccato, viene incontro a tutti, si è fatto visibile e tangibile da tutti (e continua ogni giorno a farsi visibile e tangibile nei Sacramenti della Chiesa, Sua Sposa)! Tanti Santi nel corso dei secoli hanno colto questo aspetto. Cito per esempio Santa Teresina di Lisieux, morta a soli 24 anni, proclamata dottore della Chiesa nel 1998, e maestra della cosiddetta “piccola via”. Lei affermava che siccome non si sentiva capace di “ascendere” verso Dio, allora si aspettava che Dio sarebbe “disceso” verso di lei.
Questo è il senso dell’Incarnazione del Verbo: Dio che “scende” dall’alto per venire incontro ad un’umanità che si smarrisce dentro una vita buia e senza senso. Giovanni dunque “vede” Gesù andargli incontro e dice a Suo riguardo: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!». Sì, viene il Signore a “togliere” il peccato del mondo. Non parla di “peccati”, ma di “peccato” perché il vero peccato è la non conoscenza di Dio o l’esserci costruiti dei surrogati, delle false immagini di Dio, radice di tutte le trasgressioni.
Il Verbo fatto carne nel Bambino di Betlemme, che profuma di latte e di stelle, di paglia e di mistero, ci ha rivelato il vero volto di Dio: «Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato» (Giovanni 1,18). E menomale che lo ha fatto! La parola “Dio” infatti rimane tra le più complesse ed ambigue della storia del linguaggio umano.
Infatti “in nome di Dio” si possono fare opere di carità straordinarie; ma “in nome di Dio” si sono compiute e continuano a compiersi nefandezze senza fine, stragi che non solo offendono il “nome” di Dio, ma anche il nome stesso dell’Uomo, dando ragione alla frase di Thomas Hobbes: «homo homini lupus» (“ogni uomo è un lupo per un altro uomo”).
Gesù invece ci ha rivelato che Dio è “Padre” e quindi tutta la Creazione procede dall’Amore di Dio e pertanto solo nell’amore e nell’amare possiamo ritrovare la radice santa e vera di ogni cosa, il significato primo ed ultimo di tutto. Il “Cielo” non è abitato solo dalle nostre paure e dalle nostre “proiezioni” di Dio e su Dio, ma da una Paternità amante che tutto ha creato per mezzo di Cristo e in vista di Cristo (cfr. Colossesi 1,16). E ha mandato il Figlio per togliere il peccato del mondo perché solo Dio può perdonare i peccati e lo ha fatto morendo per noi!
Allora è un Dio che perdona, che riconcilia a Sé, che cammina ancora oggi in mezzo a noi per ricordarci che ci ama, che è sempre fedele al Suo Nome natalizio: Emmanuele/Dio con noi! Gesù è il Dio fatto Uomo che ora Giovanni indica come l’Agnello di Dio, indicando in tale definizione il motivo per cui è venuto in mezzo a noi: dare la vita per noi, sacrificarsi sulla Croce per restituirci la dignità di figli del Padre, figli di Dio che è Amore!
Allora in conclusione un piccolo esercizio spirituale potrebbe essere oggi quello di fare memoria di tutte le volte che abbiamo “visto” Dio venirci incontro nella vita, attraverso fatti, persone, eventi gioiosi e dolorosi. E per ogni momento che individuiamo dobbiamo dire “grazie” dal profondo del cuore perché sempre è venuto il Signore come Agnello di Dio per farsi carico del nostro peccato e delle nostre povertà e darci in cambio il Suo Amore e la Sua consolazione.

Caro Gesù,
quanto sono belli oggi
gli occhi di Giovanni Battista,
capaci di andare in profondità
nel cogliere il mistero della Tua Persona,
sguardo così puro da intuire oltre l’aspetto umano
il Tuo essere Figlio di Dio!
Quanto abbiamo bisogno
di sguardi come il suo,
perché una malattia molto diffusa nel nostro tempo
è la superficialità, le tastiere dei cellulari o dei pc
usate come schermi ed alibi
per nascondere le paure
e lo smarrimento che portiamo nel cuore.
Dona anche a noi, Gesù, gli occhi di brace del Battista,
per riconoscerti sulle rive della nostra vita,
come Pastore Buono e Bello che diventi Agnello
sempre pronto a farTi come noi,
sempre pronto al sacrificio per noi,
per non lasciarci mai soli.
E Tu sai quanto abbiamo paura della solitudine!
Guariscici dalle cateratte che offuscano in noi
la Tua vera immagine
e contemplando la mitezza dell’Agnello
smettiamo finalmente di avere paura di Te
e Ti consegniamo il nostro peccato:
le false immagini che ci siamo costruiti
di Te e del Padre Tuo!
E torneremo a vederTi e ricnoscerTi
come l’Agnello di Dio,
l’Amico degli uomini,
nostro fedele Compagno di viaggio
nella vita e per la Vita!

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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