5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

3 Giugno 2025 - Martedì

3 Giugno 2025 - Martedì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 17,1-11

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

È emozionante ascoltare queste parole che Gesù rivolge al Padre Suo e dovremmo ringraziarLo con tutto il cuore perché ci permette di entrare dentro la Sua intimità divina. C’è subito un passaggio fondamentale: «è giunta l’Ora», preannunciata alle nozze di Cana (cfr. Giovanni 2,4). È l’Ora del seme che muore per portare frutto: «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Giovanni 12,24). Gesù sta per essere glorificato, ma non secondo la nostra mentalità, secondo la quale la gloria è la fama che uno gode presso gli altri e che più che altro è… vanagloria! Quante energie sprechiamo nel tentativo di farci riconoscere dagli altri, di ‘acquistare punti’ nei loro confronti. Quante maschere mettiamo ogni giorno per acquistare un po’ di gloria umana, che è come l’erba del campo, dice il Salmista: «Al mattino fiorisce e germoglia, e alla sera è falciata e dissecca» (Salmo 90,6) … Nella lingua ebraica, la parola ‘gloria’ (kavod) indica il ‘peso’, la consistenza che una persona ha in sé. La gloria di Dio, allora, significa ciò che Egli è, e che si rivela a noi nello splendore di ciò che fa! In Giovanni, la gloria è la bellezza dell’amore perfetto che si rivela e si dona a noi dalla Croce.
La glorificazione del Figlio avverrà attraverso la Sua morte che vorrà subire liberamente per amore nostro! Gesù ha ricevuto dal Padre il «potere su ogni essere umano», ma come è diverso il Suo modo di esercitarlo dal nostro. Nel mondo il potere lo si usa per i propri vantaggi, per schiacciare gli avversari, per elevarsi al di sopra degli altri. Gesù invece lo esercita attraverso il Suo amare fino a morire per amore: per il vantaggio degli altri, per perdonare i nemici, per elevare noi alla Sua stessa dignità di Figlio di Dio! È il potere di dare la Vita! Perché Lui è la Vita! Lo ribadirà con grande autorità: «Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo» (Giovanni 10,17-18). Quella vera, definitiva sulla quale nulla può sorella morte corporale. «Questa è la vita eterna» dice Gesù, «che conoscano Te, l’unico vero Dio e colui che hai mandato, Gesù Cristo». Ma non dobbiamo pensare che Gesù si riferisca solo alla Vita che comincia dopo la morte. Infatti chiarisce che la vita eterna è ‘conoscere’ ossia amare il Padre e il Figlio. E questa conoscenza/amore – ci aveva già detto Gesù qualche giorno fa – non si quantifica dai sentimenti o emozioni che proviamo quando ‘pensiamo’ a Dio, ma dall’osservare la Sua Parola, cioè dal vivere il Vangelo nella quotidianità: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Giovanni 14,23). Se ci proviamo, al di là delle nostre povertà e miserie personali, allora accade una cosa grandiosa e inaspettata: la vita eterna inizia già qui, adesso! A casa tua, all’ufficio, tra gli amici, in spiaggia… ovunque! Tutta la nostra realtà si riempie di Dio, della Sua bellezza, del Suo calore, della Sua presenza, amante e rasserenante. Vivere la vita eterna già qui sulla terra significa amare con un amore che viene dall’Alto e che è più grande di ogni cosa: dell’orgoglio, del male, dell’odio, dell’egoismo. Più grande di tutto ciò che ci uccide interiormente, ogni giorno, lentamente, facendoci disprezzare il dono più grande che abbiamo ricevuto: la nostra esistenza terrena.

Caro Gesù,
Tu ci ami in un modo così folle
che non hai alcun timore
ad aprirci il Tuo Cuore
nella preghiera rivolta al Padre,
prima ancora che lo faccia
la lancia del soldato romano sulla Croce.
Grazie perché ci ammetti
in quello spazio ineffabile
del Tuo rapporto col Padre
e ce lo fai conoscere,
rivelandoci che Ti ha inviato
per donarci la Vita.
A noi, malati di gloria,
applausi e riconoscimenti umani,
insegna a cercare la gloria divina:
conoscere ciò che valiamo
davvero ai Tuoi occhi,
quanto siamo preziosi per Te.
E se Tu, Figlio di Dio,
sei morto per noi,
allora vuol dire
che valiamo immensamente,
siamo così importanti
che valiamo il prezzo del Tuo Sangue.
Cosa dobbiamo più temere?
Il giudizio del mondo?
Noi che ascoltiamo
la Tua Parola divina,
dovremmo forse aver paura
delle parole degli uomini?
Possediamo già la vita eterna!
Dobbiamo allora
avere paura della morte?
Ma in tutte queste cose
noi siamo più che vincitori
grazie al Tuo Amore.
Aiutaci a fidarci veramente di Te,
guaritore di vite e donatore di Vita.
E cominceremo a respirare
già da adesso
il profumo del Paradiso.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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Orari

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