Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 9,9-13
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Se il Vangelo è una Buona Novella, qual è la Buona Notizia di oggi per ognuno di noi? È questa: Gesù non è venuto a chiamare i perfetti, i virtuosi, gli esperti della preghiera e i professionisti del sacro. No! Lui è venuto a chiamare i peccatori! E allora comprendiamo subito come l’eco di questa chiamata si diffonda in tutto il mondo e per tutti i tempi. Perché l’Uomo non è solo fragile, debole, incostante.
Ognuno di noi è peccatore. E cos’è il peccato? Noi pensiamo subito alle bestemmie, alle bugie, alle impurità fisiche e morali, agli omicidi… Questi sono i peccati ossia le conseguenze del “peccato”. Che non è la disobbedienza o l’agire morale sbagliato. Il peccato è la pretesa dell’Uomo di ieri, di oggi e di sempre di vivere tutto ciò che siamo e che ci circonda impossessandocene come se non fosse un dono di Dio! Questo è il peccato.
Vivere in questo mondo come “padroni” di tutto e non come “figli di Dio”. L’atteggiamento che ne consegue è drammatico. Nel momento in cui mi cibo di qualcosa che non considero dono di Dio, ma solo mio possesso, io non entro in comunione con Dio e ciò che mangio mi darà la morte! Ecco perché Gesù nell’Ultima Cena dirà: “Prendete e mangiate, prendete e bevete”. Lui come Figlio di Dio torna a farsi dono gratuito per ognuno di noi e prendendo e mangiando il Suo Corpo e bevendo il Suo Sangue in rendimento di grazie torniamo ad essere in comunione con Dio, attraverso il Figlio. E solo la comunione con Dio ci impedisce di morire per sempre perché è comunione con la Vita!
Il peccato allora è il non riconoscersi figli di Dio! E Dio ci salva mandando il Suo Figlio per riportare tutta l’Umanità nella condizione di figliolanza e di gratitudine verso il Padre. Ecco perché Matteo oggi fa festa e lo fa insieme ai peccatori come lui, perché Gesù lo ha chiamato, gli ha riscaldato il cuore attirandolo a Sé, facendolo sentire parte di un progetto di Amore. Matteo non dice nessuna parola di risposta alla chiamata di Gesù: la sua risposta è la festa con i peccatori. Sì, perché la risposta non viene dai discorsi, ma dai fatti!
Mentre i farisei presenti alla scena sono i rappresentanti del dramma che vive ogni essere umano in ogni tempo quando non riconosce l’essenza di Dio: la misericordia! Siamo dinanzi ad un paradosso: chi si sente “giusto” perché prega, perché pensa di avere fede, perché partecipa ai riti religiosi non riuscirà ad ascoltare la voce di Gesù che lo chiama perché è chiuso nella sua idea di Dio! Invece i peccatori che sentono il bisogno profondo di salvezza sono pronti ad accogliere la sua chiamata perché si rendono conto che le cose del mondo, proprio perché vissute senza Dio, non hanno la capacità di riempire il cuore e di dare pienezza di senso all’esistenza terrena e desiderano dal più profondo del cuore di incontrare finalmente Gesù come Salvatore. E quanto è bello sapere che non giudica, non condanna, ma perdona.
Sì, perché il Vangelo di oggi ci rivela che cosa davvero desidera il Signore per ognuno di noi e da ognuno di noi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”! Da quale parte vogliamo stare, da quella dei peccatori che incontrano Gesù e la Sua misericordia che salva o dalla parte di coloro che si sentono giusti e giudicano tutto e tutti? A noi la scelta.
Caro Gesù,
se Tu avessi detto
che sei venuto a cercare i giusti, i perfetti,
i professionisti del sacro,
non mi avresti mai trovato tra di loro.
Quanta forza e quanta speranza
invece dalle Tue Parole,
quali squarci di Luce e quanta bellezza
in ciò che hai detto:
“Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori”!
Grazie Gesù perché posso finalmente
smettere di fare finta di sentirmi giusto
e di nascondere a me stesso
le mie povertà e i miei peccati.
Posso finalmente togliere tutte le maschere
della persona buona e religiosa,
posso finalmente smettere di essere un personaggio
e tornare ad essere una persona, povera, sì, ma vera!
Ora so che non sono le mie perfezioni umane ad attirarTi,
ma la mia povertà, il mio peccato.
Ora so finalmente cosa desideri per me e da me:
“Misericordia io voglio e non sacrifici”.
Ora so da dove devo ripartire:
non dalle mie idee su di Te
o dalle mie forze,
ma dalla Tua Misericordia
che fa fare al mio cuore il passaggio decisivo:
dal cuore di pietra al cuore di carne,
finalmente capace di amare e di amarmi come vuoi Tu.
E anche per me inizia la festa!
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!