5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

6 Luglio 2024 - Sabato

6 Luglio 2024 - Sabato

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 9,14-17

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

In pochi versetti Gesù ci dice cose di straordinaria importanza. Innanzitutto chi è Lui: lo Sposo! E noi siamo gli invitati alle Nozze di Dio con l’Umanità. Noi siamo gli invitati e la Sposa al tempo stesso. Questo vuol dire che se c’è uno Sposo e una Sposa allora siamo dentro una storia di Amore e se c’è un banchetto con degli invitati allora il rapporto con Dio è una festa, una gioia, una convivialità cioè un essere insieme con Dio e con gli altri per Amore, con l’Amore, nell’Amore.
Tutto questo viene prima dei digiuni, delle mortificazioni, delle penitenze. Il problema è che spesso il nostro cristianesimo inizia e finisce con queste cose che sono sì importanti, ma secondarie. Se il nostro rapporto con Dio non è costruito innanzitutto sull’amore e sulla gioia di essere Suoi, di appartenerGli, di essere stati creati per amare ed essere amati, finiremo per identificare la nostra relazione con Lui solo nelle cose da fare: preghiere, digiuni, mortificazioni, devozioni.
Mentre invece la radice del nostro rapporto con Dio è nell’essere! E cosa siamo dunque: figli di Dio, Sposi, Amici, invitati alle Nozze dell’Agnello! Solo se siamo consapevoli di questo avrà senso il digiunare e tutte le altre pratiche di pietà. Ma in questa metafora dello Sposo c’è ancora di più. Se è vero che la presenza fisica dello Sposo è stata tolta il Venerdì Santo e che noi stiamo aspettando il Suo ritorno, cos’è la morte? Non è la fine drammatica e angosciosa della nostra esistenza terrena. Sarà invece un andare incontro allo Sposo, come viene raccontato da Gesù stesso nella parabola delle dieci vergini: «A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”» (Matteo 25,6).
Sì, la morte è un andare incontro allo Sposo, alla Vita vera, alla Luce senza tramonto; e non da soli, ma insieme a tutti gli invitati, a tutti gli uomini che la preghiera del Padre nostro mi ha fatto scoprire essere tutti miei fratelli in Cristo. Sarà questa consapevolezza a renderci otri nuovi capaci di accogliere la Parola di fuoco che rinnova tutta la nostra esistenza e la visione della vita.
Sarà il desiderio di essere gli invitati alle nozze che ci porterà ad indossare l’abito nuovo, il più elegante. E quale sorpresa nello scoprire che lo abbiamo già: è la nostra veste battesimale. Sarà dunque riscoprendo i doni che Dio ci ha dato nel Battesimo che indosseremo la veste più bella: l’essere rivestiti di Cristo!

Caro Gesù,
il nostro essere cristiani
sta diventando triste,
noioso e sterile.
Non sempre i nostri riti
esprimono la gioia dell’incontro con Te
e odorano più di sacrestie
che di quei profumi orientali
che inebriavano anche il Tuo spirito.
Siamo credenti un po’ servili,
facciamo le cose più per paura di Te
che per convinzione profonda.
Forse perché abbiamo dimenticato
chi sei Tu davvero: lo Sposo!
E se sei lo Sposo allora c’è l’Amore
e ci siamo noi, gli invitati alle Nozze dell’Agnello.
Allora tutto si riaccende di colori nuovi:
la preghiera è il dialogo con Te che sei l’Amore;
la Messa è l’incontro con Te Risorto
che parli alla nostra vita
e ci nutri col Tuo Corpo e il Tuo Sangue;
la Chiesa è la Comunità del Banchetto nuziale
all’interno della quale Tu sei l’Agnello donato
per la nostra insaziabile fame di amore;
i Battezzati il popolo dei Tuoi fratelli e sorelle.
Perfino sorella morte diventerà un passaggio,
una voce nella notte che ci avviserà del Tuo arrivo.
Allora adesso sì, possiamo bere il Vino nuovo,
quello che sgorga dal Tuo fianco squarciato.
Ora sì, possiamo indossare la Veste nuova
che brilla splendente della Luce del Tuo Volto!
A Te, lo Sposo, la gloria, l’onore
e l’amore per tutti i secoli dei secoli.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

Liturgia

Orari

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