“Tu ci disseti al torrente delle tue delizie. È in te la sorgente della vita” (cfr. Sal 36,9-10). Nel caldo torrido di questi giorni, sentiamo bisogno di acqua fresca. Ma non solo. Sentiamo il bisogno, allentata la tensione dei ritmi lavorativi, di tornare alla fonte. Di dissetarci con l’Acqua viva che solo Lui ci può dare. Anzi, che solo Lui è. Tempo di immergerci nell’oceano sconfinato del suo amore. Riscoprendo Lui, vivo e vero, nell’Eucarestia. Sorgente della Vita.
Tutto eucaristico è stato il weekend della scorsa settimana, alla Cittadella. Una full immersion di grazia. A partire dalla Festa delle famiglie. Celebrata sabato 13 luglio, a conclusione del percorso “Nozze di Cana”, che quest’anno ha visto la partecipazione di numerosissimi sposi. Tra cui coppie provenienti dalle diocesi di Cosenza, Catanzaro e Messina. L’Eucarestia è stata il centro della meditazione di p. Antonio M. Carfì. Che è partito dalla provocatoria affermazione del filosofo ateo Ludwig Feuerbach: “L’uomo è ciò che mangia”. Per arrivare a riscoprire che noi cristiani siamo chiamati davvero a trasformarci in ciò che mangiamo. Ovvero in Eucarestia. Sì, perché l’uomo ha fame di Dio. E in particolare i coniugi cristiani hanno un estremo bisogno dell’Eucarestia. Come affermava s. Giovanni Paolo II, è proprio dall’Eucarestia che scaturisce, è plasmata e continuamente vivificata la loro alleanza nuziale. Alcune domande molto concrete hanno aiutato gli sposi, nel tempo di coppia, a verificare il loro rapporto con la s. Messa.
E proprio con la s. Messa si è conclusa la mattinata. Attiva anche la partecipazione dei figli, che hanno portato all’altare alcuni segni sul tema della giornata. E intensa, come sempre, la riflessione di p. Antonio. Che rispetto all’Eucarestia come “rendimento di grazie” ha ricordato: “Qual è la prova più evidente di quanto Dio ti ama e ti dà fiducia? La trovi accanto a te. È la persona che ti ha donato la sua vita nel sacramento del matrimonio. Di questo, rendi grazie con gioia!”. Dall’agape eucaristica all’agape fraterna. Con il pranzo condiviso nel fresco dell’area pic-nic. E subito dopo, dolcezza e allegria con la gara di torte! Che sono state premiate per bontà, bellezza, creatività e originalità degli ingredienti.
A seguire, giochi di squadra. In cui le famiglie hanno imparato a collaborare per “salvarsi” reciprocamente. Sì, perché il matrimonio è un sacramento missionario, e la Chiesa è una famiglia di famiglie, chiamate a sostenersi a vicenda per annunciare la fedeltà e la tenerezza dell’amore di Dio. Costruttiva e commovente la risonanza conclusiva. Da cui è emersa tanta gratitudine alla Cittadella dell’Immacolata. Per essersi fatta promotrice di questo cammino familiare, tanto urgente e prezioso nella società liquida di oggi, che sembra accanirsi in ogni modo per distruggere o minimizzare il valore della famiglia.
E l’Eucarestia è stata anche al centro di domenica 15 luglio. Una vera e propria Giornata Eucaristica. Che ha attirato numerosissimi pellegrini. Oltre alle s. Messe, celebrate con la consueta cura liturgica e solennità, altri due momenti eucaristici molto forti. L’Adorazione, animata dai Fratelli e dalle Sorelle con canti, preghiere spontanee e testi di meditazione. Ad alleviare la calura del pomeriggio estivo, un’improvvisa brezza. Immagine viva di quel ristoro che solo Gesù ci può dare: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt 11,28). Un ristoro che possiamo attingere con abbondanza ogni volta che restiamo alla sua dolcissima Presenza eucaristica.
E dopo la Messa pomeridiana, nel fresco della sera, la processione eucaristica. Con varie soste negli angoli più suggestivi della Cittadella. In cui abbiamo ricevuto ripetutamente la Sua benedizione. Pregando e cantando insieme, abbiamo onorato Gesù Eucarestia, oggi così dimenticato e spesso anche oltraggiato in tanti tabernacoli. A Lui abbiamo offerto riparazione e amore. Da Lui abbiamo ricevuto forza e consolazione.
A completare le belle esperienze della settimana, un incontro molto gradito. Abbiamo avuto la gioia di ospitare alla Cittadella alcuni sacerdoti della Comunità Nuovi Orizzonti, fondata da Chiara Amirante: don Luca Trovato, don Alex Gatti, don Carlo De Dominicis e don Roberto Dichiera. Un fecondo scambio di esperienze. Un momento di reciproco arricchimento. Per continuare a lavorare con passione ed entusiasmo nella vigna del Signore. Pur con carismi diversi.
L’estate continua a trascorrere serena. E la Cittadella è uno dei luoghi ideali in cui trovare ristoro per il corpo e per lo spirito. Una vera e propria “lavanderia dello spirito” – così papa Francesco definisce i luoghi di spiritualità – in cui si può attingere, con sempre nuova abbondanza, l’acqua limpida e fresca della grazia.