Siamo in cammino. Ma verso dove? Spesso ci lasciamo assorbire dalle tante cose da fare. Tanto da dimenticare il motivo per cui le facciamo. Sì, perdiamo di vista quello che i nostri padri chiamavano il “fine ultimo” della nostra vita. Il mese di novembre è una grande, potente catechesi su questo punto della nostra fede. Quello centrale, senza il quale tutto il resto sarebbe inconsistente: “Se i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede” (cfr. 1Cor 15,16-17).
Un’immensa assemblea liturgica avvolta in bianche vesti (cfr. Ap 7,9-16). Una bellissima città risplendente di luce (cfr. Ap 21). Un meraviglioso banchetto nuziale (cfr. Is 25,6; Mt 22,4; Ap 19,9). Ecco alcune immagini con cui la Scrittura ci presenta il Paradiso. Che è la nostra meta. Com’è strano che pensiamo così poco a ciò che ci attende! Siamo come viaggiatori che lungo la strada si fermano continuamente a contemplare il paesaggio circostante, senza proseguire il cammino verso la meta finale. E senza desiderarla con tutto il cuore.
Nel dare inizio alla solenne concelebrazione, p. Santo Donato ha ricordato che la solennità di Tutti i Santi ci invita a «celebrare l’Amore di Dio, la santità di Dio, che si esprime attraverso la santità della Chiesa». Nell’omelia, p. Antonio Carfì ha osservato che «il Paradiso è pieno non di persone che non hanno mai sbagliato, ma di peccatori perdonati». E ha offerto questa definizione di santità: «Un cammino da fare con lo Spirito Santo, per realizzare in pienezza la nostra comune vocazione: amare ed essere amati».
Il 1° novembre è anche l’onomastico del nostro p. Santo. E quest’anno la festa di fraternità è stata arricchita da una bella sorpresa: la benedizione di papa Francesco! Indirizzata al Fondatore, a tutta la comunità e alla Cittadella dell’Immacolata, in previsione del nostro prossimo giubileo: i 25 anni di fondazione, che coincideranno provvidenzialmente con il Giubileo della Chiesa universale.
Dal Paradiso al Purgatorio. Un passaggio segnato dai più austeri colori liturgici del 2 novembre. Giorno privilegiato in cui soccorrere con la nostra carità le anime purganti. Soprattutto con la celebrazione dell’Eucarestia. Che, come ci ha ricordato papa Francesco, è «la più grande e la più efficace preghiera per le anime dei defunti». La provvidenziale coincidenza con il Sabato dell’Immacolata ci ha offerto l’occasione di chiedere anche la speciale intercessione di Maria. Che rimane nostra Madre anche tra le fiamme dl Purgatorio. E che con la sua potente preghiera affretta la purificazione dei suoi figli. Per abbracciarli finalmente in Paradiso.
Dopo la Messa, un altro momento forte di preghiera. La processione fino alla Cappella delle Anime del Purgatorio. Un fiume di persone ha attraversato la Cittadella, rischiarandone il buio con tante fiaccole accese. Un suggestivo scenario che ricorda l’immagine usata da molti mistici per descrivere le anime purganti. Spiritualmente uniti a loro, abbiamo concluso la preghiera nel silenzio.
Le Messe di suffragio: una consuetudine che va perdendosi nella nostra società materialista. Ma a cui il Papa ha richiamato con forza. Una consuetudine che alla Cittadella dell’Immacolata è diventata abituale. Soprattutto attraverso l’Ottavario dei Defunti. Che ormai da anni celebriamo con solennità a partire dal 3 novembre. Con l’adorazione eucaristica, i Vespri, il Rosario e la s. Messa.
La Divina Misericordia: questa la gioia e la speranza delle anime del Purgatorio. Che da quei raggi – Sangue e Acqua – sono costantemente ristorate e purificate. E proprio a questo divino Amore abbiamo dedicato una nuova iniziativa alla Cittadella. La creazione del “Movimento Eucaristico della Divina Misericordia”. Con cui numerosi laici che si sono impegnati a vivere e diffondere il culto a Gesù Misericordioso.
L’iniziativa si iscrive nel più ampio movimento coordinato da don Pasqualino di Dio. Nominato da papa Francesco “Missionario della Misericordia”, il noto sacerdote ha dato vita a numerosi progetti: la “Fraternità della Misericordia” e la “Piccola Casa della Misericordia” a Gela (Caltanissetta). Pur non potendo essere presente, don Pasqualino ci ha raggiunti attraverso un videomessaggio, esprimendo gratitudine per la generosa risposta della Cittadella. E proprio a Gela, qualche giorno fa, i nostri laici hanno partecipato per la prima volta al XII Congresso Interregionale della Divina Misericordia.
La gioia si è trasformata in festa con l’agape fraterna, organizzata in chiusura del mese mariano di ottobre. Una festa che si è prolungata con il 50° anniversario di matrimonio di una coppia molto vicina alla Cittadella: il dott. Antonino Sofi e sua moglie Francesca. Attivi da anni nel Movimento dei Focolari, questi amici speciali hanno sempre accompagnato il cammino della nostra Fraternità, nello spirito di amore a Maria e di unità, sulle orme della grande Chiara Lubich.
Graditissima la presenza di numerosi sacerdoti, alcuni provenienti dalla diocesi di Vibo Valentia, che hanno concelebrato con p. Antonio Carfì. Dopo la Messa, la gioia dello stare insieme, mettendo in comunione carismi ed esperienze di vita. Un’occasione, per molti invitati, di conoscere più da vicino la Cittadella, anche attraverso l’accoglienza gioiosa e cordiale dei Fratelli e delle Sorelle.
E la Cittadella, ancora una volta, è stata missionaria. Con il Pellegrinaggio organizzato da p. Giuseppe Calogero per la parrocchia “S. Maria degli Angeli” di Bagnara. A cui hanno preso parte anche alcune Sorelle. Per animare il viaggio e accompagnare i pellegrini. Con la spiritualità gioiosa e fresca tipica della nostra Fraternità. Come destinazione, i luoghi santi della Puglia: s. Giovanni Rotondo, il Santuario di s. Michele Arcangelo e la Basilica dell’Incoronata (Foggia).
E ancora, la Cittadella è comparsa per la prima volta sugli schermi della Pontificia Università Gregoriana di Roma. Grazie alla ricca e accurata presentazione offerta da p. Gaetano Lombardo, in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico e della consegna dei diplomi del “Joint Diploma in Ecologia Integrale”, ispirato alla “Laudato si’” di Papa Francesco. Oltre al Rettore p. Mark Lewis s.j. e del Coordinatore del Joint Diploma p. Prem Xalxo s.j, significativa la presenza del Card. Pedro Barreto s.j., Presidente della Conferenza Ecclesiale Amazzonica, e di molti docenti delle altre Università Pontificie.
Ecologia integrale e cura del creato, nell’armonizzazione tra spiritualità e sostenibilità. Questi i valori aggiunti di cui la Cittadella rappresenta un fulgido esempio. Sul piano ecclesiale, icona di “via pulchritudinis”, ossia di evangelizzazione attraverso la bellezza del creato. Sul piano civile, segno di una possibile rigenerazione ambientale e sociale. Dalla bellezza del creato alla bellezza del Cielo. Ecco il passaggio che la Cittadella incoraggia a compiere. Senza parole. Con la sua sola presenza, icona di bellezza naturale che si incrocia con la bellezza spirituale espressa da ogni angolo, curato con dedizione e amore. E poi l’anima: le liturgie, le confessioni, l’ascolto, l’accoglienza, l’animazione di momenti preghiera e fraternità. Molti in questi anni l’hanno definita “angolo di Paradiso”. Lo diventi sempre di più! Piccola ma preziosa icona, dipinta dalla delicata mano della Tutta Bella, di quella bellezza senza fine che ci attende nell’eternità.