5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

13 Gennaio 2024 - Sabato

13 Gennaio 2024 - Sabato

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Marco – Mc 2,13-17

In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Il brano di oggi mette in evidenza due cose. La prima: Gesù chiama i discepoli a seguire Lui. Mi fa riflettere tanto il fatto che Dio voglia avere bisogno di noi! Lui è l’Onnipotente, ha creato ogni cosa senza il nostro consenso e la nostra cooperazione e tutto ha messo a nostra disposizione perché ne potessimo gioire e potessimo custodire e coltivare ciò che Lui ha creato per noi. Potrebbe continuare a fare tutto senza di noi e invece vuole liberamente avere bisogno di noi!
Così inizia la storia di Dio e dell’Uomo nell’Eden: «Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse» (cfr. Genesi 2,15). “Coltivare” e “custodire” sono i verbi fondamentali della vocazione umana e ovviamente fanno riferimento non solo all’impegno lavorativo, ma soprattutto alle nostre relazioni. Dio è Amore ossia Relazione e noi, creati a Sua immagine e somiglianza, saremo felici e realizzeremo la nostra vita nella misura in cui nel corso del nostro pellegrinaggio terreno coltiveremo e custodiremo le relazioni.
Ecco cosa vuol dire “seguire” Gesù: essere con Lui e come Lui costruttori di relazioni vere, fondate sull’amore e sulla comune appartenenza alla Famiglia dei figli di Dio. Significa fare delle nostre relazioni (sponsali, amicali, genitoriali, filiali…) il luogo dove si manifesta la bellezza di Dio, la relazione tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo!
A chi Gesù rivolge questo invito a seguirLo? Qui si innesta la seconda riflessione. Potremmo aspettarci che questo invito ad essere collaboratori di Dio nell’opera della creazione sia rivolto solo alle persone sante, capaci, irreprensibili, super-religiose. Quale sorpresa nel sentire per quali categorie di persone Gesù si è fatto carne ed è morto e risorto: i malati e i peccatori! Davvero Gesù ci sorprende sempre! Questa rivelazione libera subito i nostri cuori da ogni “ansia da prestazione” nei Suoi confronti. Non ci chiama perché siamo buoni, preghiamo, facciamo qualche opera di carità. È venuto a cercarci perché abbiamo bisogno di Lui e senza di Lui non possiamo fare nulla (cfr. Giovanni 15,5).
Quanto è grande l’Amore di Dio per noi! Pensate se avesse detto: “sono venuto a cercare solo i santi e i martiri e le persone che non sbagliano mai nella vita e quelli la cui fede è brace ardente e coloro che amano in modo perfetto…”: chi di noi avrebbe potuto dire: Signore stai cercando me? Io, no di sicuro! Seguire Lui allora significa concretamente cercare come in uno specchio il riflesso della nostra identità nella Sua Parola per (ri)scoprire ogni volta di essere figli di Dio!
E confermare questa scoperta ogni giorno nel volto dei fratelli! Significa appoggiare i nostri passi incerti sul bastone sicuro della Sua Croce per sentirci sempre perdonati! Significa nutrirci del Suo Corpo e Sangue nell’Eucaristia per comprendere che la Chiesa è davvero nostra Madre! Significa guardare dentro il Santo Sepolcro per esultare e trovare rinnovata speranza sapendo che la morte – la nostra morte e quella dei nostri cari, quella di ogni essere umano che ormai è mio fratello/sorella in Cristo – è stata vinta per sempre e che non ci attende un destino di morte, ma di vita: sì, di Vita eterna!

Caro Gesù,
la Tua Parola oggi
libera il mio cuore da un peso immenso.
Sì, perché pensavo che il Tuo sguardo
pieno di amore e compassione
che risana anche le ferite più profonde dell’anima,
fosse rivolto solo ai Santi e ai Martiri.
Pensavo che quella Tua voce potente
che placa le tempeste e comanda agli angeli
potesse essere ascoltata solo dai puri di cuore.
Mi aspettavo che fossi venuto a cercare
solo le persone che non sbagliano mai,
la cui fede è roccia granitica,
la cui carità non conosce cedimenti
e la cui speranza è incrollabile.
Per questo mi preparavo
a mettermi mestamente in fondo alla fila,
perché ho coscienza delle mie povertà,
dei miei peccati, delle mie cadute rovinose.
Osservo il mio corpo e la mia anima
pieni di ferite, ridotti a campi di battaglia,
quasi tutte perse…
Quale sorpresa nel sentirTi dire
che invece sei venuto a cercare
i malati e i peccatori!
E allora quale gioia immensa provo
nel poterTi gridare:
“Eccomi Gesù,
stai cercando proprio me!”
Niente mi fa più paura, nemmeno il peccato,
perché so che mi hai perdonato!
Niente mi fa più paura,
nemmeno l’oscurità del cuore,
perché Tu sei la Luce!
Niente mi fa più paura,
nemmeno i deserti più inospitali,
perché Tu cammini con me,
perfino dentro il tunnel della morte!
Niente e nessuno mi fa più paura
perché so che stai cercando me!

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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