5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

23 Novembre 2023 - Giovedì

23 Novembre 2023 - Giovedì

 

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Luca – 19,41-44

In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Fa una certa impressione leggere queste parole di Gesù su Gerusalemme proprio in questi giorni durissimi di guerra in Terra Santa. E fa impressione vedere Gesù piangere.
Solo tre volte ci vengono raccontate le lacrime di Gesù: davanti a Gerusalemme, alla notizia della morte di Lazzaro (Giovanni 11,33.35), nella Lettera agli Ebrei (5,7). Queste lacrime ci fanno comprendere l’amore infinitamente paterno e materno al tempo stesso che Dio nutre per noi. Sono lacrime di impotenza davanti alla libertà che Dio ha lasciato all’Uomo di voltare le spalle al Suo Creatore. E d’altra parte sono lacrime che manifestano come Dio rimanga fedele anche dinanzi all’infedeltà della Sua creatura.
Sicuramente le parole di Gesù bagnate di lacrime e rivolte a Gerusalemme non devono essere interpretate come una minaccia, ma come un appassionato avvertimento. Così come la distruzione di Gerusalemme che avverrà nel 70 d.C. non deve essere intesa come l’effetto di un castigo divino, ma come la conseguenza della mancata conversione: il male compiuto dal popolo ricadrà sullo stesso popolo. E tuttavia questo male sarà totalmente preso da Gesù che vivrà su di sé, nell’evento della Croce, la distruzione annunciata per Gerusalemme per farsi solidale con l’uomo fino all’estremo confine della morte.
Sì, perché Lui stesso lo aveva annunciato profetizzando l’offerta della Sua vita per noi: «Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio» (Giovanni 10,18).
Un monito rimane per tutti noi che nasce dal rimprovero di Gesù: «non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata»: dobbiamo chiedere la grazia di una coscienza vigile, di una sensibilità spirituale fine e affinata che sappia cogliere i passaggi di Gesù nella nostra vita, non solo nei grandi momenti, ma nel nostro quotidiano. I passaggi giornalieri di Gesù che ormai si identifica con ogni essere umano (cfr. Matteo 25,31-46), in particolare con i più piccoli e i più poveri. Gli ammonimenti che ci vengono dalla Sua Parola. La Sua presenza negli eventi lieti e tristi della vita dove Lui si pone accanto a noi come il Dio-con-noi (Matteo 28,20), il Dio-in-noi (Giovanni 14,23).
Dobbiamo chiedere il discernimento per cogliere le orme di Gesù accanto alle nostre. Ed è bello pensare che noi abbiamo il potere di asciugare queste lacrime se anziché rifiutare il Suo Amore lo accogliamo con gratitudine. Sì, possiamo scegliere se essere causa di tristezza quando induriamo il cuore o motivo di gioia per Gesù quando ci mettiamo alla Sua sequela con il desiderio di convertirci: «Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte» (Luca 15,10).

Caro Gesù,
oggi restiamo attoniti nel vederTi piangere.
Come una madre
appassionatamente innamorata dei suoi figli,
dinanzi alla durezza dei loro cuori,
ricorre all’eloquente e tenerissimo linguaggio delle lacrime,
così Tu, dinanzi alle pietre non di una città,
ma dei nostri cuori,
mostri tutta la Tua “debolezza”.
Sì, Gesù, piangendo ci fai comprendere
che Tu che sei l’Onnipotente,
l’Archetipo di ogni cosa,
hai un debole per noi
e cerchi di lenire la durezza dei nostri cuori
bagnandoli con le Tue calde lacrime:
le lacrime di un Dio che piange d’amore
e di dolore per noi!
Lacrime che come rugiada abbondante
vogliono irrigare i deserti dell’anima.
Lacrime che sono il Tuo inchiostro
col quale firmerai sulla Croce
l’atto di liberazione dal male e dalla morte
per tutto il genere umano.
Non ci sarebbe per la nostra vita
disgrazia più grande che non accorgersi di tanto Amore!
L’unico capace di asciugare tutte le nostre lacrime
e di dare Pace ai nostri fragili giorni terreni!

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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