5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

24 Febbraio 2025 - Lunedì

24 Febbraio 2025 - Lunedì

In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

Ancora un esorcismo. Ancora un intervento di Gesù sulle forze del male che vogliono solo l’infelicità dell’Uomo, mentre Gesù sul Monte delle Beatitudini (cfr. Matteo 5,1-12) ribadisce qual è il disegno del Padre sull’umanità: renderla felice; per ben otto volte infatti annuncia che l’uomo è chiamato ad essere “beato” anche nelle situazioni più difficili; e sappiamo che la parola “beatitudine” è sinonimo di felicità. Tuttavia il tema centrale del Vangelo di oggi non è tanto l’esorcismo quanto la questione della fede. Ed è proprio la mancanza di essa a far esclamare a Gesù non senza una certa sofferenza: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi?». E l’eco di questa dolorosa lamentela di Gesù raggiunge anche noi, oggi, dopo duemila anni. E sarà un problema che accompagnerà il “credente” sino alla fine dei tempi, giacché Gesù si (e ci chiede) chiede: «Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (Luca 18,8). Mi troverà “credente” il Signore quando sorella morte mi presenterà il conto dei miei giorni finiti? Ci rendiamo conto dunque che il vero male non è il male in sé stesso, ma la nostra mancanza di fede/fiducia nell’Amore di Dio per noi. E cos’è la fede? Partiamo dal presupposto che nessuno di noi “può darsi” la fede. Essa è un dono che Dio offre a tutti! Che non vede l’ora di dare a tutti! L’unico requisito che ci viene chiesto è il chiederla, il desiderarla! Ecco perché la risposta del papà che chiede aiuto per il figlio posseduto diventa la proposta di preghiera anche per noi, dopo duemila anni: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Il brano di oggi, dunque, ci offre due doni. Il primo: attraverso l’esperienza del papà Gesù ci consegna la domanda/preghiera che ognuno di noi deve rivolgere a Lui; e attraverso il figlio liberato dalla possessione, Gesù indica il passaggio dalla schiavitù con la quale il demonio ci tiene soggetti alla libertà di dialogare con Dio Amore. Non è un caso infatti che lo spirito del male renda muto il ragazzo. L’opera del Male infatti è quella di renderci “sordi e muti” ossia vuole ferire la nostra capacità di relazione! E Gesù, che è la Parola fatta carne (cfr. Giovanni 1,14) ci restituisce la capacità di parlare/dialogare/relazionarci con Lui, con noi stessi, con gli altri e con il Creato che ci circonda. Ma cosa vuol dire avere fede? Sappiamo che non significa soltanto “sapere che Dio esiste” … Dobbiamo essere in grado di dire: “esiste, ed esiste per noi!”. Cioè siamo importanti per Lui! Si prende cura di noi fino al punto da sacrificare il Figlio per amore nostro: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui» (Giovanni 3,16-17). Pertanto l’espressione “avere fede” può essere ricapitolata in un’antica etimologia della parola “credere” che alcuni fanno derivare dal latino “cor- dare” ossia “dare il cuore a qualcuno”. L’atto di fede è dunque un atto che ci impegna personalmente in una relazione di amore col Dio Amore attraverso la nostra intelligenza, la volontà, lo spirito. È un atto che ci restituisce la capacità di relazione che i tanti spiriti muti di oggi cercano di toglierci o di limitare. Basterebbe pensare che una delle malattie sociali più diffuse oggi è proprio la solitudine/isolamento. La medicina è innanzitutto la preghiera: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera». Proprio perché la preghiera è apertura libera alla relazione con Dio, essa scaccia il Male dell’isolamento e i tanti mali che ne derivano: scoraggiamento, mancanza di entusiasmo, di senso e di fiducia, vedere tutto negativo… Con la preghiera – che ristabilisce la nostra vera identità di figli di Dio ritroviamo al giusta misura delle cose, quell’equilibrio necessario per vedere le cose come le vede Dio e viverle nella Sua volontà.

Caro Gesù,
quanti “spiriti muti”
anche oggi vorrebbero impedirci
di parlare la lingua dell’amore,
dell’amicizia, del perdono, della misericordia.
Ma il problema
non sono tanto gli “spiriti muti”,
quanto la nostra mancanza di fede!
Siamo disposti anche
a “credere”, abbiamo bisogno di “credere”
e per questo ci riempiono
di fake news, di notizie false,
stanno cercando di imporci
la dittatura del pensiero digitale;
fanno di tutto per conformarci
ai “modelli vincenti” di oggi,
vittorie che durano
giusto lo spazio di qualche like…
Per questo oggi facciamo nostra
la preghiera del papà dell’indemoniato:
«Credo; aiuta la mia incredulità!».
Sì, Gesù: crediamo,
almeno un pochino
crediamo anche noi…
ma sentiamo che i cuori
rimangono ancora freddi,
irrigiditi nei nostri razionalismi…
Abbiamo bisogno di credere col cuore!
Abbiamo bisogno di accenderci
alla Tua Parola, di sentire
che i nostri atti di fede
impegnano la mente… e la vita!
Abbiamo bisogno di fare esperienza,
come la Tua Mamma,
del Dio che rende
possibile l’impossibile.
Ed impareremo a pronunciare
quella parola che è la chiave
per entrare nel Tuo Cuore,
per tornare ad amare la vita:
la parola Grazie.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

Liturgia

Orari

Sante Messe Domenicali

8.30
10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

6.15 Lodi e Santa Messa (Lun, Mar, Mer)
6.30 Lodi e Santa Messa (Gio, Ven, Sab)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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