5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

25 Luglio 2024 - Giovedì

25 Luglio 2024 - Giovedì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti da Cracovia! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 20,20-28

In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Il Vangelo di oggi ci fa comprendere che non basta seguire Gesù per essere veri cristiani, occorre convertirsi ossia cambiare mentalità. Infatti la logica della grandezza umana e del potere continuava ad influenzare il modo di pensare degli Apostoli e della loro parentela a tal punto che la madre di Giovanni e Giacomo chiederà per loro a Gesù i posti di onore nel Regno Suo.
Non c’è niente da fare: noi essere umani siamo malati di “potere”, qualsiasi esso sia, umano, religioso, militare, politico … Eppure Gesù un potere grande lo ha davvero promesso e dato: «A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio» (Giovanni 1,12).
È questo il vero “potere”: diventare figli di Dio. E lo diventiamo quando accogliendo lo Spirito Santo che ci guida alla comprensione della Parola di Gesù impariamo nella vita a fare le due cose fondamentali che sono davvero la prova che siamo diventati “figli di Dio”: cercare la volontà del Padre: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera» (Giovanni 4,34) e fare della propria vita un dono di amore a tutti: «Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Matteo 20,28).
È questa la vera identità dei figli di Dio: essere consapevoli che la vita è un dono unico ed irripetibile di Dio e questa consapevolezza deve aiutarci a viverla donandola. È l’antidoto contro ogni forma di egoismo, di autoreferenzialità, di autosufficienza. È la medicina che guarisce dall’ansia di accumulare, di “proteggerci” con la quantità di cose materiali da possedere.
Comprendiamo allora che Gesù ci chiede un rovesciamento di prospettiva radicale: la “grandezza” dell’uomo non si misura più da quanto si è innalzato sugli altri, ma da quanto è stato capace di amare le persone che Dio gli ha affidato. E alla luce della vita di Gesù ora sappiamo che amare vuol dire dare la vita per gli altri, iniziando da quelli di casa nostra. Grande agli occhi di Dio non è colui che guarda tutti dall’alto in basso (secondo la logica umana), ma colui che ama guardare tutti all’altezza degli occhi, né sopra né sotto.
E se proprio devo scegliere una prospettiva allora devo preferire quella di chi guarda il mondo dal “basso” come Gesù quando osserva la creazione dalla Mangiatoia di Betlemme o come quando lava i piedi agli Apostoli. È questa la vera, unica ed inconfondibile grandezza che rende l’uomo “figlio” agli occhi di Dio: la grandezza dell’amore.

Caro Gesù,
anche con Te finiamo spesso
per cercare “raccomandazioni”.
A volte facciamo fatica
a liberarci dalla tentazione di “servirci” di Te
anziché “servire” Te!
Dimentichiamo che la Tua scala di valori
è scandalosamente diversa da quella del mondo.
Per Te una sola persona
vale quanto una massa indefinita;
ciò che è “grande” ai nostri occhi
è insignificante per i Tuoi
perché ami partire sempre dagli ultimi,
dagli sconfitti ed emarginati,
dai perdenti e falliti della vita,
come ci insegna
non un professore di teologia,
ma un ladrone ignorante e crocifisso,
guarda un po’… come Te!
Lo sai, facciamo spesso tanta fatica
a metterci davvero al servizio
perché ci sembrano ancora importanti
solo quelli che comandano…
sì, perché la parola “potere”
esercita sempre
un fascino accattivante su di noi.
Aiutaci a fare della nostra vita
un dono di amore
perché l’unica vera grandezza
che ha un peso specifico sulla Tua bilancia
è quella dell’amore.
Sì, perché Tu, Principio senza principio,
sei dall’eternità, sempre, solo e per sempre
Amore che si dona.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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