5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

25 Ottobre 2023 - Mercoledì

25 Ottobre 2023 - Mercoledì

 

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Luca – 12,39-48

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

«Cercate di capire questo»: così inizia oggi l’insegnamento di Gesù. E allora la nostra breve riflessione non può non farsi subito preghiera: “Aiutaci Signore a capire, a comprendere ciò che Tu ci dici, perché c’è in gioco la Vita eterna, la possibilità di stare con Te per sempre”. La prima cosa da “capire” è questa: «Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». Dobbiamo “tenerci pronti”, ossia vivere la nostra vita con la consapevolezza che da un momento all’altro potremmo essere chiamati a lasciarla.
Forse detto così fa un po’ paura, ma è la verità e la verità – dice Gesù – ci fa liberi (cfr. Giovanni 8,32)! Questa consapevolezza non deve bloccarci nella paura della morte. Al contrario: deve infondere in noi un immenso amore per la vita. Proprio perché la nostra vita è breve, dobbiamo viverla bene e nel bene. Anche perché Gesù ci dice chiaramente che le nostre azioni producono delle conseguenze, nel bene e nel male: «Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli».
Quello di Gesù è un invito a vivere responsabilmente, ringraziando per il dono della vita e preoccupandoci di spendere il nostro tempo nella carità verso i nostri fratelli e sorelle in umanità. C’è un’altra parola di Gesù che dobbiamo porre al centro dell’attenzione: amministratore. Non siamo padroni della nostra vita, ma amministratori che un giorno dovranno rendere conto del proprio operato. A noi, amministratori è chiesto di essere “fidati e prudenti”, cioè responsabili e con la consapevolezza del tesoro unico e inestimabile che è la nostra vita umana e che proprio per questo richiede da parte nostra una giusta dose di “prudenza” per non sprecare il dono ricevuto e custodirlo ogni giorno nella volontà di Dio.
Infine, è necessario sottolineare come il dono che ci è stato dato non è soltanto la nostra vita personale: «A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più». A noi è stato dato questo “molto” che è in realtà è tutto! Cosa ci è stato dato? Ci risponde l’Apostolo Giovanni: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (3,16). Al mondo è stato consegnato il Figlio e a noi, oggi, viene ri-consegnato nell’Eucaristia. Abbiamo tutto: la Presenza reale di Cristo, il Suo Spirito, la Sua Vita, il Suo Amore, la Sua protezione, la Sua volontà di salvezza per tutti, la Sua misericordia e il Suo perdono. Abbiamo davvero tutto! È dunque Cristo la nostra Roccia sulla quale costruire la nostra esistenza (cfr. Matteo 7,24-27).
Con queste premesse la morte non fa più paura e il pensare che dovrò morire non mi paralizza impedendomi di vivere, ma al contrario mi dà la motivazione per indirizzare le mie scelte e i miei progetti verso la Vita che è venuta nel mondo, viene ogni giorno e verrà (cfr. Apocalisse 4,8).

Caro Gesù,
il Tuo invito è intrigante:
«Cercate di capire» dici a me oggi
e per questo sento un brivido nel cuore:
deve esserci in ballo qualcosa di grande!
Sì, perché c’è in gioco il senso della mia vita.
Aiutami a capire allora che il mio tempo terreno
è molto bello, ma anche tanto fragile.
Aiutami a capire che non è scontato alzarmi al mattino
per cui la prima parola che devo dire
appena aperti gli occhi è: Grazie per il dono della vita!
Aiutami a non addormentarmi sulle mie pigrizie
poiché ogni istante è un’opportunità
per riempire di colore e di calore la mia giornata;
un dono per fare della mia vita un dono,
a Te e agli altri!
E poi Te lo confesso: rimango a bocca aperta sentendoti dire:
«A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto»!
È un pugno allo stomaco per svegliarmi
dalle mie contabilità “a perdere”,
dal pensare di essere povero e sfortunato,
dalla mia fede tiepida e dalle mie devozioni annoiate.
In realtà ho già avuto tutto:
il Tuo Amore, il Tuo perdono, la Tua Amicizia,
la Tua Presenza reale nella mia vita,
nel dono del Tuo Spirito e nell’Eucaristia,
nel dono dei fratelli.
Sì, il mio tempo terreno rimane fragile,
ma ora so
che la morte non mi consegnerà al nulla,
ma all’abbraccio Tuo e del Padre.
E cresce in me l’amore e il rispetto per la vita!
Mia e degli altri!

 

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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