Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 28,16-20
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Celebriamo oggi un solo Dio in Tre Persone! È un mistero insondabile ed incomprensibile per la mente umana. Ed ecco che ci viene in soccorso proprio questa definizione: “Dio è Amore”. Cosa vuol dire ‘Amore’? Con le nostre categorie moderne rispondiamo che la parola amore rimanda alla relazione. Dove c’è amore c’è relazione. Allora dire che Dio è Amore equivale a dire che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono in ‘relazione’ tra loro.
Sant’Agostino direbbe così: “Il Padre è l’eterno Amante; il Figlio l’eterno Amato; lo Spirito Santo l’eterno Amore”. Detta così sembrerebbe essere una verità che riguarda solo Dio. In realtà riguarda molto da vicino anche noi perché siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, cioè dell’Amore e quindi, in modo più semplice, possiamo dire che siamo stati creati per la relazione, per amare ed essere amati.
Questa verità la riscontriamo subito nell’esperienza quotidiana: la solitudine ci fa stare male (perché siamo stati creati per la relazione) così come stare con le persone che amiamo ci fa stare bene (proprio perché siamo stati creati per la relazione!).
Questo Dio Trinità ad immagine del quale siamo stati creati come possiamo riconoscerlo, viverlo e raccontarlo? Potremmo usare questa immagine: è un Dio-con, un Dio-per, un Dio-in. Il Dio-con si rivela nel mistero del Natale: essere-con è caratteristica essenziale dell’amore. E allora anche noi viviamo la Trinità tutte le volte che sentiamo il desiderio di essere-con le persone che amiamo. Non è solo espressione del nostro bisogno umano di vincere la solitudine: no! Essere-con è la volontà del Dio Uno e Trino che vuole fortemente che l'uomo abbia “compagnia”: «Non è bene che l'uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda» (Genesi 2,18). E quando sentiamo il bisogno di vivere-per qualcuno, di sacrificarci per amore, allora stiamo dando allo spazio alla Trinità in noi.
Infatti Gesù ha vissuto questo essere-per nella Pasqua, ha dato la vita per noi. Quando noi “diamo” la vita per le persone amate nella fatica quotidiana, nel sacrificio nelle piccole come nelle grandi cose, stiamo realizzando l’amore trinitario in noi! E quando portiamo le persone amate nel cuore perché magari la lontananza fisica lo impone, sentiamo il bisogno di ri-cordarle (letteralmente significa ri-portare nel cuore), tenerle nel cuore, nella memoria, nei pensieri. Così stiamo realizzando il desiderio folle di Dio non solo di essere-con noi (il Natale), ma anche la Sua volontà ardente di essere-in noi che si realizza nel Battesimo.
È ciò che Gesù annuncia nel Cenacolo: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Giovanni 14,23). Chiediamo allora la grazia oggi di prendere consapevolezza di questo nostro essere immersi nell’Amore trinitario che chiede a noi solo di vivere ed espandersi nel mondo attraverso di noi. Sì, resteremo sempre creature fragili, ma saremo ugualmente testimoni credenti e credibili dell’Amore.
Caro Gesù,
grazie per averci rivelato il mistero dell’Amore.
Ne siamo assetati
come pellegrini smarriti nel deserto
ed è così tanta la sete d’amore
che spesso finiamo per bere alle fontane sbagliate!
Ed è così grande la nostra aspettativa sull’amore,
che ci concentriamo più su quanto ne riceviamo,
finendo talvolta per essere delusi,
perché pensiamo di non riceverne mai abbastanza.
Tu invece ci riveli il segreto dell’Amore,
ad immagine del quale siamo stati creati:
dare, sempre, per primi,
senza stancarsi, senza fermarsi,
facendo del perdono quel ponte sempre aperto
per ricostruire e ripartire
nel Nome dell’Amore.
Grazie Gesù,
perché ci riveli che questo Amore
non è un tribunale implacabile,
ma l’abbraccio di Tre Persone
follemente innamorate di noi.
E si fa strada nel nostro cuore una certezza:
siamo figli,
amati da sempre e per sempre!
Buona Domenica a tutti! Via abbraccio con amicizia. La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!