5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

29 Maggio 2024 - Mercoledì

29 Maggio 2024 - Mercoledì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Marco - Mc 10,32-35

In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti.
Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».
Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

È strano: Gesù annuncia la Sua Passione dolorosa e i discepoli pensano a chi dovrà essere il più grande tra di loro nel Regno di Gesù!
Beh, in fondo poi non è così strano se siamo onesti con noi stessi. Nel cuore di ogni uomo c’è il desiderio di essere “grande” o “più” grande di qualcun altro. È lecito seguire il proprio desiderio di grandezza? Sì! Perché nell’essere umano è scritta dal Creatore la legge del progresso che sperimentiamo a tutti i livelli: fisico, intellettuale, umano, spirituale.
Per cui per crescere in tutte le direzioni dobbiamo assecondare questo desiderio. Il problema nasce nel momento in cui decidiamo cosa scegliere per essere grandi: il denaro? La posizione sociale? L’orgoglio e la supremazia sugli altri? I titoli di studio? È qui che si pone il problema della crescita.
Seguire queste strade, qualora riuscissimo a realizzarle, ci procurerebbe una “grandezza” che non ha alcun valore agli occhi di Dio, poiché la Sua scala di valori è completamente diversa dalla nostra: «Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio» (1Corinzi 1,27-29).
Sarebbe bene che rileggessimo spesso questo brano della Lettera ai Corinzi per riorganizzare quotidianamente le nostre scale di valori. L’unica cosa che rende veramente “grande” l’uomo è l’amore! La disponibilità a fare della nostra vita una diaconia, un servizio di amore a tutti coloro che la Provvidenza mette sul nostro cammino. E senza dover pensare di dovere fare per forza delle cose “grandi”, super-visibili ed apprezzate e applaudite dal mondo.
Si tratta di fare piccoli gesti colmi però di un amore grande per il Signore e per l’Umanità. E quando dico Umanità non sto pensando alle grandi missioni nei Terzi e Quarti mondi poveri creati dall’opulenza egoista del mondo economico asservito a Satana. Bisogna concentrarsi sul “mondo” dove vivo: la famiglia, la comunità, la comitiva, gli ambienti di lavoro…
È lì che bisogna ogni giorno essere pronti a piccoli gesti carichi però di amore come dare un bicchiere d’acqua ad un assetato (di acqua e di amore), vestire una persona ignuda (di vestiti e di dignità), visitare un ammalato (di malattie e di solitudine). Certi che qualsiasi cosa avremo fatto ad uno di questi piccoli lo avremo fatto (o non lo avremo fatto) a Gesù in Persona (cfr. Matteo 25,31-46).
Il Modello da contemplare, ascoltare, al quale obbedire ogni giorno è Lui che «non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Solo così potremo evangelizzare la nostra “vocazione alla grandezza” per diventare i santi della porta accanto, persone che senza clamori e riflettori accesi immettono nel mondo quei semi di carità che porteranno frutti di vita eterna.

Caro Gesù,
sentiamo di avere
connaturato alla nostra natura umana
il bisogno di crescere, di diventare grandi.
Ce lo racconta il corpo, ce lo dice la mente,
ma sentiamo anche che ce lo raccomanda lo spirito.
Tu sai però che in questo entusiasmante viaggio
verso la “grandezza” spesso sbagliamo strada.
E se ci troviamo al bivio
tra orgoglio e umiltà,
spesso scegliamo il primo.
E se ci imbattiamo nel crocevia
tra rancore e perdono,
i piedi ci conducono quasi in automatico
verso il primo.
E se dobbiamo scegliere tra essere serviti e riveriti
e metterci al servizio degli altri,
beh… in genere
non abbiamo dubbi su cosa scegliere…
Aiutaci Gesù a diventare grandi nell’amore.
Infondi nei nostri cuori e nelle nostre intelligenze
fiumi di acqua viva
di carità e disponibilità;
il desiderio di fare della nostra vita
un capolavoro nelle Tue mani.
Perché nessuno ci trovi mai freddi e distaccati,
ma sempre pronti ad ascoltare ed aiutare.
E così, senza più fare calcoli
su quanto stiamo diventando “grandi”,
ci ritroviamo pian piano con un cuore dilatato,
umile e disposto al sacrificio.
E se anche il mondo finisse per disprezzarci,
sappiamo che Tu cammini con noi sorridendoci.
E non faremo più calcoli.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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