Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Luca - Lc 21,5-11
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Il Vangelo di oggi sembra in realtà la prima pagina di un quotidiano dei nostri giorni: guerre, distruzioni, terremoti, popoli che muoiono di fame… Tuttavia al contrario dei notiziari moderni la Parola di Gesù, come sempre, apre scenari inattesi ed invita a guardare ad orizzonti nuovi pieni di speranza. Ciò che dice Gesù può essere letto a più livelli. Il primo e il più immediato è quello storico: sta profetizzando la distruzione di Gerusalemme e del suo tempio ad opera delle legioni romane comandate da Tito nel 70 d.C., al culmine di quella che viene chiamata la prima guerra giudaica. Il secondo livello cosiddetto “profetico-apocalittico” può intendersi come riferimento alla fine del mondo e al giudizio universale. Tuttavia in mezzo a queste due grandi prospettive c’è quella che si riferisce al nostro tempo che, come ogni generazione, conosce e vive il pericolo di guerre e di fenomeni naturali avversi: basterebbe pensare al terribile tsunami del 26 dicembre del 2004 quando solo in una notte morirono 230 mila persone o ai tanti terremoti che devastano la nostra bella, ma fragile Terra. Gesù stesso aveva già offerto una chiave di lettura stupenda quando aveva detto ai giudei che il tempio di pietra distrutto Lui lo avrebbe riedificato in tre giorni (cfr. Giovanni 2,13-21). Evidentemente parlava, non capito, del Suo Corpo e della Risurrezione, annunciando che l’Uomo è ormai il tempio vivente di Dio come annuncerà con toni infuocati l’Apostolo Paolo alla comunità di Corinto: «Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?» (1Corinzi 3,16). Pertanto ne ricaviamo l’insegnamento che la vita dell’essere umano è fragile, debole, destinata alla morte e per questo non dobbiamo sprecarla, ma viverla avendo sempre chiaro che è un dono di Dio e che a Lui la restituiremo. È una denuncia della fragilità delle strutture umane, di come sia inutile farsi idolo di qualsiasi cosa sulla terra perché, ci ricorda ancora Paolo: «Passa infatti la figura di questo mondo!» (1Corinzi 7,31). Questo non toglie nulla all’importanza delle “cose del mondo”, piuttosto ci educa a viverle con sapienza e discernimento perché ci ricorda che tutto ciò che abbiamo è dono che Dio ci ha fatto per entrare in comunione con Lui. Il nostro peccato inizia quando viviamo le cose per sé stesse e non come dono di Dio e, proprio perché staccate da Dio, finiamo per attribuire ad esse un’importanza assoluta, quando abbiamo appena sentito che… «Passa infatti la figura di questo mondo!» … e passa in fretta! Poi Gesù ci avvisa di non dare assolutamente credito a coloro che presumono di avere visioni e apparizioni e rivelazioni particolari. Ogni generazione ha conosciuto santoni e presunti veggenti e possessori di segreti e verità sconosciute; personaggi oscuri (quando non palesemente segnati a livello psichico) che fanno presa sulle paure e le angosce dell’Uomo. Così ci ammonisce il Signore: «Non andate dietro a loro!». Rimettiamoci sempre al discernimento della Chiesa che, essendo Madre, desidera solo il nostro bene. Non abbiamo bisogno di correre qua e là al minimo cenno di fenomeni straordinari: se proprio vuoi “vedere” un miracolo con i tuoi occhi… partecipa alla celebrazione dell’Eucaristia dove il pane diventa veramente e realmente il Corpo di Gesù e il vino il Suo Sangue. Non ti sembra un miracolo!?!? E scusami se è poco… Ed ecco la Parola rassicurante di Gesù rispetto al rumore del male nel mondo: «Non vi terrorizzate» perché il Suo Nome natalizio è Emmanuele che, lo sappiamo tutti fin da bambini, significa: “Dio con noi”. E Lui stesso lo prometterà al momento dell’Ascensione: «Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Matteo 28,20). Ecco perché siamo invitati a non lasciarci travolgere e sconvolgere dalle paure: Lui è con noi e se Dio è con noi, si chiederà stupito e grato san Paolo «chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi! Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? […]. Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati» (Romani 8,31-37). Infine a fronte e dentro le situazioni difficili e i drammi del mondo Gesù lascia un segno di speranza: «segni grandiosi nel cielo». E mentre i nostri occhi curiosi e spaventati si rivolgono subito verso le nubi alla ricerca di qualcosa di straordinario, la Parola di Dio ci invita a rientrare nei nostri cuori, ormai diventati tempio di Dio per il Battesimo, per contemplare il Grande Segno: «Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle» (Apocalisse 12,1). Questa Donna è Maria ed è anche la Chiesa e l’Umanità redenta dal Sangue dell’Agnello. È il Segno della vittoria: ha vinto l’Amore, la Giustizia, la Pace, per sempre. E se il Male fa più rumore ed attira maggiormente l’attenzione ottenendo l’effetto desiderato: la paura degli uomini (perché uomini impauriti sono più facili da manovrare), l’Amore lavora nel silenzio delle tante croci degli uomini che vivono per Cristo, con Cristo e in Cristo, esistenze ordinarie, ma ricche di amore. Coraggio Amici, l’Amore vince sempre! Oltre il tempo, oltre le guerre, oltre la morte. Ci attende non “la fine”, ma il “Fine” di tutto che è Dio Amore.
Caro Gesù,
leggendo oggi la Tua Parola
ho pensato per un attimo
di aver sbagliato foglio
e di aver preso in mano
un quotidiano dei nostri giorni:
notizie di guerre e distruzioni
e rivoluzioni sanguinose…
Poi ho capito che invece
era proprio il Tuo Vangelo
quando ho sentito tra le righe
il profumo della speranza!
Perché solo Tu che sei la Parola
che il Padre pronuncia dall’eternità
nell’Amore infinito dello Spirito,
puoi farci leggere la Storia
non come un libro
che narra l’invincibilità del Male,
ma come un luogo in cui
trionfa sempre, dentro il Male
e perfino dentro la Morte,
il Tuo progetto di Vita
e di Pace per l’Uomo.
La Storia difficile
e spesso insanguinata degli uomini
non va verso “la fine”,
ma verso “il Fine”
di ogni cosa che sei Tu.
Tu che veramente ci prendi per mano
e ci conduci dentro i tunnel della vita,
nelle piazze dei social
popolate di deserti
e domande di senso senza risposta
e ci fai intravedere i “segni grandiosi”
e paradossali della Tua vittoria:
un Bambino che profuma di paglia
e di mistero;
un Crocifisso che muore e dà la vita;
un pezzo di Pane bianco
che prolunga
la Tua Presenza amante nella Storia.
Sì, Gesù, alla “fine” vinci Tu
che sei il Fine di ogni cosa,
l’Alfa e l’Omega
del nuovo vocabolario che consegni
all’Umanità nel silenzio amante
della Tua Croce vittoriosa.
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!