Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Luca - Lc 21,12-19
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Alla luce di quello che dice oggi Gesù ho la sensazione che ci sarebbe da rivedere tutta l’organizzazione della pastorale vocazionale… Non fa nulla Gesù per “invogliare” a seguirLo, non promette ai Suoi discepoli di ogni tempo di avere successi e applausi e riconoscimenti dal mondo… Anzi addirittura annuncia che la fedeltà al Vangelo costerà incomprensioni persino nell’ambito familiare.
Ma ancora una volta all’interno di un discorso (come quello di ieri) che sembra oscuro e minaccioso si nasconde una chiave di lettura che offre nuovi orizzonti di comprensione.
La prima frase chiave è questa: «Avrete allora occasione di dare testimonianza». Ogni situazione nella vita di tutti i giorni è occasione per “dare testimonianza” della nostra appartenenza al Signore. E la parola “testimonianza” in greco è data dal termine: μαρτυρία/martyría che rimanda alla parola “martirio”. Dunque una prima acquisizione è questa: quando nella quotidianità incontriamo difficoltà o facciamo l’esperienza della sofferenza o subiamo ferite dagli altri, al di là del momento di dispiacere e forse anche di rabbia, deve prevalere in noi questa considerazione: ho la possibilità di “dare testimonianza” di Gesù, del Suo Amore che è venuto a cercarmi quando mi ero perso, come Pastore buono e bello, della Sua misericordia che mi ha perdonato, della Sua Amicizia che dà senso alla mia esistenza, della Sua pazienza verso le mie povertà e fragilità.
Nelle avversità sono chiamato a reagire da “cristiano”, da amico di Gesù che significa concretamente: non rispondere al male con il male, pregare per chi ci fa soffrire, benedire chi ci maledice, amare i nemici che non vuol dire “provare simpatia per loro”, ma amare Gesù che è presente anche in loro, essere disponibili al perdono… E potremmo continuare citando tutte i “consigli evangelici” che Gesù sparge come semi fecondi lungo la nostra via.
È facile tutto questo? Ovviamente no! Tutto questo richiede da parte nostra una conversione continua, quotidiana che non si scoraggi dinanzi alle continue cadute e ri-cadute, ma che tenga conto della fedeltà di Dio alle Sue promesse. La parola conversione, super abusata nel linguaggio ecclesiale, significa concretamente una cosa sola: acquisire pian piano il modo di pensare di Gesù. È realmente possibile? Senti cosa dice san Paolo: «Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo» (1Corinzi 2,16). Lo abbiamo già per il Battesimo, ma dobbiamo coltivarlo facendo ogni giorno la scelta se ragionare secondo la nostra umanità, se ascoltare i consigli del Maligno o se ragionare “secondo Dio”.
È questo il contenuto del rimprovero caustico che Gesù rivolgerà a Pietro tutto impegnato ad organizzare anche la vita del Suo Maestro secondo i ragionamenti umani: «E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: “Va' dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”» (Marco 8,31-33). Ecco nel rimprovero terribile si nasconde un annuncio stupendo per ognuno di noi: possiamo davvero ragionare “secondo Dio” che ci dà la possibilità e la forza di pensare, agire, amare, vivere come Lui!
La seconda frase-chiave è la seguente: «Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». Ecco cosa mi dà la forza e le motivazioni giuste per seguire Gesù anche se mi annuncia che non creerà facili scorciatoie alla mia vita: sapere che sono così importante ai Suoi occhi, che mi ama in modo così folle che di me salverà perfino i capelli che sono la parte più fragile dell’essere umano. È un modo appunto per dire che gli siamo cari, carissimi, che ci ama “da morire” per noi!
E allora in conclusione la parola chiave è: perseveranza! Chiediamola a Gesù, la grazia non di essere perfetti (non lo saremo mai), né di essere super-religiosi (ma serve davvero?), ma di essere perseveranti, nelle piccole cose a portata di mano, nei momenti lieti e in quelli tristi: essere perseveranti nella fiducia assoluta a Lui che è il Signore della nostra vita.
Caro Gesù,
bisogna riconoscere
che come politico
non avresti fatto molta strada:
non fai false promesse,
non annunci successi facili…
Mi sa tanto
che non avresti ottenuto molti voti
e se anche oggi facessi un comizio
in qualche nostra piazza,
temo che sentiresti ancora una volta
la folla gridare “Crucifige, crucifige”
e tra questi anche tanti “cristiani” …
Eppure sentiamo
una forza interiore irresistibile
che ci spinge a seguirTi,
perché solo Tu ci dici la verità,
perché solo Tu sai cosa c’è davvero
nel nostro cuore;
perché solo in Te
troviamo la forza e il coraggio
per affrontare le difficoltà della vita
e vivere ogni situazione
come un’occasione privilegiata
per dare testimonianza
di come hai reso bella la nostra esistenza,
anche dentro le pieghe e le piaghe,
le tante contraddizioni e le sofferenze
della nostra umanità fragile.
Ci dà la forza il sapere
che tutto di noi Ti è infinitamente caro,
perfino i nostri “capelli”
che sono quanto di più fragile
ed effimero possediamo.
Tutto di noi è prezioso ai Tuoi occhi.
Non possiamo fare a meno
di gridarlo al mondo,
anche se ci costerà,
anche se saremo derisi,
anche se andremo controcorrente.
Donaci la grazia
di essere perseveranti
e non temeremo più nulla!
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!