5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

3 Febbraio 2025 - Lunedì

3 Febbraio 2025 - Lunedì

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.

Il Vangelo ci racconta un esorcismo: Gesù è venuto a lottare contro il Male che è più forte di noi, ma non di Lui! Così scrive l’Autore della Lettera agli Ebrei: «Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita. Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura» (2,14-16). Quanto è bella questa espressione: “si prende cura”. È proprio dell’amare e dell’amarsi il prendersi cura di sé e degli altri. E Dio è Amore e noi siamo l’oggetto delle Sue cure paterne. Questa cura si manifesta oggi attraverso la liberazione dal Male di un uomo, al quale Gesù dirà dopo l’esorcismo: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Gesù è la misericordia di Dio fatta carne e se vogliamo comprendere in pieno cos’è la misericordia basti pensare a questo: “La giustizia è dare a ciascuno ciò che gli è dovuto; la misericordia è dare a ciascuno ciò di cui ha bisogno”. E noi tutti abbiamo bisogno di salvezza, di essere quotidianamente liberati dagli influssi malefici sulla nostra vita. Grazie a Dio non siamo posseduti! Tuttavia spesso il Maligno ci condiziona e ci lega ed imprigiona e ci fa soffrire soprattutto attraverso le paure, tante, che ci tengono legati e ci impediscono di vivere come veri figli di Dio. I demoni che tormentavano l’uomo del Vangelo di oggi erano duemila! Una vera e propria “Legione”. E duemila e anche più sono le paure e i pensieri di scoraggiamento che rendono pesanti e difficili le nostre giornate. E ce n’è una particolarmente insidiosa e al tempo stesso sottile: la paura della morte! È su questa paura che ha trionfato la Pasqua di Gesù. È la Risurrezione la risposta dell’Amore alla Morte! Ed è singolare notare che i demoni conoscono bene chi è Gesù; e infatti durante l’esorcismo gridano al Suo riguardo: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo?». Ora mi domando: è mai possibile che oggi si debba andare a… scuola dei demoni per sapere chi è davvero Gesù? Tutti quelli che, anche all’interno della Chiesa, mettono in discussione l’identità di Gesù come Figlio di Dio, consustanziale al Padre, dobbiamo davvero mandarli alla “scuola del Maligno”? Perché è così difficile sentirci amati dal Padre a tal punto da mandare il Figlio Unigenito per la nostra salvezza? Perché dubitiamo ancora dell’Amore? Perché se crediamo davvero che siamo amati alla follia da Dio e che il Battesimo ci ha fatti diventare “figli nel Figlio” e che l’Amore si prende cura di noi in modo personale allora le paure cominciano a dissolversi e diventiamo più forti rispetto alle tentazioni e cominciamo a vivere esistenze “liberate” che significa in concreto: vite da figli di Dio che fanno due cose fondamentali. La prima: cercare in ogni situazione la volontà di Dio, come ha fatto Gesù che più volte ha ribadito la Sua fame della volontà del Padre: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera» (Giovanni 4,34). Secondo: fare della nostra vita una pro-esistenza, un vivere per/con gli altri. Mentre il Maligno fa di tutto per isolarci e per creare divisioni in noi e intorno a noi, Gesù ci insegna e ci consegna l’arte del fare della propria vita un dono di amore: «Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Marco 10,45). Il Maligno ci imprigiona, Gesù ci rende liberi. Il Maligno ci isola, Gesù ci mette in comunione gli uni con gli altri. Il Maligno usa i nostri errori del passato per deprimerci, Gesù usa i nostri errori per farci vedere le cose grandi che ha compiuto in noi perdonandoci. Il Maligno ci spinge a farci e a fare del male, Gesù ci spinge a prenderci cura di noi stessi e degli altri. Il Maligno è tenebra, Gesù è Luce. Il Maligno è menzogna, Gesù e la Verità. Il Maligno è odio, Gesù è Amore! E allora lo gridiamo tutti insieme questa mattina e gli uni per gli altri: “Gesù Figlio di Dio, abbi misericordia di noi, liberaci dal Male”!

Caro Gesù,
è Legione il nome del Maligno
che hai esorcizzato.
E allora anche noi Ti preghiamo: liberaci!
Dalla “legione” di pensieri negativi
che appesantiscono le nostre quotidianità,
Ti preghiamo, liberaci!
Dalla “legione” di giudizi impietosi,
su noi stessi e sugli altri:
Ti preghiamo, liberaci!
Dalla prigionia degli errori del passato:
Ti preghiamo, liberaci!
Dalle false immagini
che ci costruiamo ogni giorno su di Te,
Ti preghiamo, liberaci!
Dal rancore, dall’odio e dalla vendetta:
Ti preghiamo, liberaci!
Dalle ingratitudini e dal credere
che “tutto ci è dovuto”,
Ti preghiamo, liberaci!
Da ogni forma di sfiducia e scoraggiamento,
Ti preghiamo, liberaci!
Dalle paure di “non farcela”,
di non “essere mai abbastanza”
per i falsi modelli
proposti da un mondo malato;
dalla paura di non sapere amare
o di non essere amati;
dalle paure delle malattie
e della solitudine e delle sconfitte:
Ti preghiamo, liberaci!
Dalla paura di vivere
e dalla paura di morire:
Ti preghiamo, liberaci!
Aiutaci a credere che
sorella Morte non è la fine,
ma lo strumento che ci consegna
al Fine di tutto che sei Tu!
E se il Maligno fa di tutto
per farci odiare la vita,
Tu aiutaci ad amarla!
Donaci una serena gratitudine,
la luminosa consapevolezza
che sì, è vero, il Male è più forte di noi:
ma Tu lo hai sconfitto,
hai già vinto per ognuno di noi!
Per sempre!

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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Orari

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