5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

9 Dicembre 2024 - Lunedì

9 Dicembre 2024 - Lunedì

Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

Il tema del perdono dei peccati è il cuore dell’insegnamento di oggi. Tema delicato e decisivo perché solo Dio può perdonare i peccati. E, dunque, chi è Gesù? I farisei e i maestri della Legge si scandalizzano di fronte a questa “pretesa” di Gesù e… forse anche oggi molti cristiani annoiati e distratti si pongono la stessa questione. E Gesù come sempre prova a farci ragionare e parte da una domanda: «Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”?». Sicuramente è più facile raddrizzare le ossa e ridare forza a muscoli intorpiditi e rimettere in piedi un paralitico per un motivo molto semplice: ossa e muscoli e carne umana non hanno una volontà da opporre all’Amore di Dio. Questo è il punto!
Il perdono dei peccati invece presuppone che il peccatore riconosca il suo male e chieda perdono e questo non sempre avviene perché spesso le coscienze sono accecate o quanto meno annebbiate e intorpidite e abituate al male (piccolo o grande che sia). L’orgoglio e la presunzione di essere sempre nel giusto (cfr. Luca 18,9-14) talora ci impediscono di leggere bene dentro il nostro cuore per scoprire tutto ciò che lo indurisce in atteggiamenti che non sono consoni ai figli di Dio; per scoprire tutto ciò che lo paralizza.
Allora l’infermità fisica del paralitico è l’immagine delle nostre paralisi interiori. Le gambe e i piedi dell’umanità di oggi magari sono perfettamente in grado di muoversi, ma il problema è che non sanno più bene verso dove muoversi, quale direzione prendere… Una situazione paradossale oggi è data dalla “paralisi” che attanaglia in modo sempre più vasto i nostri giovani che a fronte delle tantissime possibilità di scelta che il mondo sembra offrire finiscono per “non scegliere”, proprio perché “paralizzati” dal pensiero/illusione di attendere un’opportunità migliore rispetto a quella che si trovano davanti.
La domanda di Gesù su cosa sia più facile per Dio guarire fisicamente o perdonare i peccati rivela inoltre l’importanza e la grandezza della libertà dell’Uomo, anche davanti a Dio. E siccome Dio è Amore e la libertà è la qualità essenziale dell’Amore allora sarà sempre più facile per Lui trasformare il pane e il vino nel Suo Corpo e nel Suo Sangue che non hanno una volontà propria da opporre piuttosto che trasformare il mio cuore che può contrapporre a Dio mille ragionamenti e scuse e alibi per non accettare il cambiamento fondamentale che vuole operare in me: il passaggio da un cuore di pietra al cuore di carne! Da un cuore di pietra secondo l’uomo ad un cuore di carne come quello dei veri figli di Dio!
Su questo sfondo che ben raffigura il dramma di Dio dinanzi a tutti i figli prodighi della storia (cfr. Luca 15,11-32) emerge anche un altro tema importante e molto caro a Gesù: il tema dell’amicizia. Quanto è importante nella vita non solo avere amici veri (è già un grande dono!), ma amici che siano credenti, che seguano il Signore e che attraverso l’affetto umano conducano i propri amici a Lui. È per la fede di questi amici che il paralitico può giungere al cospetto di Gesù. Allora pensiamo per esempio alla preghiera di intercessione che facciamo per chi si raccomanda alle nostre preghiere: è il modo concreto per “portare l’umanità davanti a Gesù”. Ma il discorso si fa ancora più ampio perché il pensiero va ai Santi, ai Martiri, ai Beati che nella misteriosa realtà di quella che chiamiamo “comunione dei Santi” anche dal Cielo si prendono cura di noi che siamo ancora impegnati nel pellegrinaggio terreno.
L’immagine evangelica di oggi pertanto ci consegna un quadro stupendo dell’opera di Gesù: Lui è l’Amico degli uomini che, perdonandoci, porta tutta l’Umanità paralizzata dal peccato al cospetto del Padre (cfr. Luca 23,34). E attraverso la Chiesa continua nel tempo l’opera di annuncio dell’Amore di Dio per l’Uomo: una Chiesa dal “tetto scoperchiato” ossia aperta alla missione che Gesù le ha assegnato, disponibile a raggiungere i quattro angoli della Terra (ecco perché gli amici sono quattro: rappresentano i quattro punti cardinali del mondo) per continuare nel tempo, fino alla Parusia, la missione di “dire” al mondo che Dio è Amore e “dare” al mondo questo Amore attraverso la Parola, i Sacramenti e la carità (cfr. 1Corinzi 13,1-13).

Caro Gesù,
Amico degli uomini,
che guarisci anime e corpi,
che sorprendi sempre,
anche le nostre stanche
abitudini religiose
perché ci riporti all’essenziale
della relazione con Te:
Tu sei misericordia,
Tu sei perdono!
Il Tuo Amore per noi
guarisca i nostri cuori
da ogni paralisi, da ogni blocco.
Perché se le nostre “gambe”
hanno la forza di camminare,
sono i nostri cuori
che non sanno più dove andare.
Attiraci a Te, Gesù:
perché possiamo consegnarTi
tutto ciò che ci paralizza,
tutto ciò che indurisce il cuore,
tutto ciò che non ci fa amare
col Tuo Cuore.
E rendici consapevoli
che siamo tutti
misteriosamente uniti
gli uni agli altri.
Innamoraci della forza della preghiera
con la quale possiamo “scoperchiare”
il Tuo Cuore (già spalancato!)
e deporvi ogni essere umano
che ora finalmente riconosciamo
come nostro fratello.
E la bellezza del Tuo perdono
rasserenerà i nostri volti,
renderà più umili e gentili i nostri gesti,
ci affiderà l’urgenza
di dire a tutti che Ti abbiamo incontrato,
che ci hai accolti e perdonati,
che abbiamo trovato la Fonte
dell’Acqua fresca che disseta
le nostre arsure di amore.
E sarà bellissimo scoprirsi
tutti “paralitici” in cammino
verso la Vita vera.
Tutti insieme perché amici
dell’Amico degli uomini,
l’Agnello di Dio che toglie
il peccato dal mondo.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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