Fonte viva dell’eterno Amore. Fornace ardente di Carità. Re e centro di tutti i cuori. Parole che solo pallidamente dipingono la realtà umano-divina del Santissimo Cuore di Gesù. Un Cuore che ci ama con la passione, la tenerezza, la premura di un vero cuore umano. Ma anche con l’ardente onnipotenza di un Cuore divino. Un Cuore che sulla Terra ha fatto di tutto per conquistare il nostro amore. Soffrendo dolori indicibili per la chiusura e la freddezza dei nostri cuori. Fino a lasciarsi trafiggere da una lancia.
Il mese di giugno è il mese del Cuore di Gesù. Proprio mentre il caldo estivo inizia a bruciare con più forza, contempliamo questo Cuore come braciere ardente di amore. E insieme come fontana zampillante, che ristora le anime assetate. La spiritualità del Sacro Cuore è strettamente legata alla dimensione eucaristica. Infatti è proprio davanti all’Ostia consacrata che s. Margherita Maria Alacoque, nel 1673, vide la prima volta Gesù che le offriva il proprio Cuore, avvolto da fiamme d’amore. E fu Gesù stesso a chiedere che la Solennità del suo Sacro Cuore fosse collocata nel primo Venerdì dopo il Corpus Domini, in cui si fa memoria del dono del suo Corpo e Sangue. Alla Cittadella l’abbiamo celebrato con particolare cura e amore. Sì, perché noi Piccoli Fratelli e Sorelle dell’Immacolata siamo dei veri innamorati dell’Eucarestia, che adoriamo ogni giorno per tempi prolungati. Dopo la Messa, la lode si è prolungata con una processione eucaristica, nello scenario di un suggestivo tramonto.
E il Sacro Cuore? Poggia sul nostro cuore. Insieme a quello dell’Immacolata. Sì, perché la Medaglia Miracolosa che portiamo sull’abito è collocata proprio in corrispondenza del cuore. E – pochi lo sanno o ci fanno caso – sul retro della Medaglia sono raffigurati proprio i Sacri Cuori di Gesù e di Maria. L’unione strettissima tra questi due Cuori era stata già intuita da san Giovanni Eudes nel XVII secolo: “Il Cuore di Maria è il Cuore di Gesù”. Ma in tempi più recenti anche il nostro san Massimiliano Kolbe ha sottolineato questo legame: “La vita divina, la vita della Ss. Trinità scorre dal Ss. Cuore di Gesù, attraverso il Cuore Immacolato di Maria, nei nostri poveri cuori. Ella ci scoprirà gradualmente tutti i misteri del Cuore di Gesù” (SK 643; 503). Tanto che l’unione dei Sacri Cuori divenne il motto di tutta la sua attività apostolica: “La nostra parola d’ordine è: attraverso l’Immacolata al Cuore di Gesù” (SK 37).
Come allora non tuffarci in questi dolcissimi Cuori con tutto l’ardore della nostra anima? Come non immergere il nostro povero cuore, fragile e spesso ferito dal peccato, nella piaga del Sacro Cuore di Gesù, attraverso il Cuore purissimo di Sua Madre? Lo abbiamo fatto venerdì 7 giugno, solennità del SS. Cuore di Gesù. Una celebrazione partecipatissima. Nella quale p. Francesco ha sottolineato la grandezza e insieme la tenerezza del Cuore di Cristo: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore” (Mt 11,28-29). Alla luce di questo Cuore Eucaristico abbiamo camminato, dopo la Messa. Portandolo lungo i viali della Cittadella. Per sostare in profonda preghiera davanti a Lui. E per gustare fino all’ultima fibra del nostro cuore la potente dolcezza del suo incommensurabile Amore.
E il giorno seguente, eccoci immersi nel Cuore della Madre. La memoria del Cuore Immacolato di Maria per noi è festa. Abbiamo scelto di trascorrerla, tutti insieme come Fraternità, con un piccolo pellegrinaggio a Taurianova. Qui don Mino Ciano ci ha accolti affettuosamente nella sua parrocchia, Maria SS. delle Grazie. Dopo il racconto del miracolo avvenuto 130 anni fa – la statua della Madonna della Montagna mosse ripetutamente gli occhi – abbiamo immerso il nostro sguardo negli occhi della Madre. Trovandovi una viva espressione del suo tenerissimo Cuore materno.
Tappa successiva, il monastero della Visitazione. Qui abbiamo avuto un colloquio con la Responsabile Madre Margherita Maria. Da cui abbiamo attinto tesori di ricchezza spirituale per la nostra vita consacrata. A seguire, la solenne celebrazione eucaristica, presieduta da p. Santo Donato. Che ha espresso gioia e riconoscenza per il “ponte di preghiera” instaurato tra le due comunità religiose. Diverse per carisma, ma accomunate dall’amore ai Sacri Cuori. Nell’omelia, p. Antonio Maria Carfì ha offerto una splendida panoramica sul Cuore di Maria. Descritto come “Nuovo Eden”, “Cuore sacerdotale”, “Specchio della Trinità”. Ma soprattutto come “Oceano di pace”. La splendida conclusione è stata eco di un celebre verso leopardiano: “Il naufragar m’è dolce in questo Mare!”.
Il Cuore di Maria, in questa settimana, si è fatto accoglienza per tanti suoi figli. Attraverso la Cittadella, vivo strumento del suo amore materno. Nel Mercoledì dedicato a san Giuseppe abbiamo contemplato il cuore castissimo dello sposo di Maria. Che con lei ha vissuto in pienezza la vita matrimoniale, nella dimensione della verginità, a servizio del Figlio di Dio. Al caro santo abbiamo offerto un omaggio floreale, segno del nostro profondo affetto.
E ancora, la tenerezza del Cuore della Madre si è prolungata attraverso momenti di condivisione. L’agape fraterna con tanti amici e i numerosi gruppi accolti in questi giorni: da Taurianova, l’associazione “Fata Turchina” e i portatori della vara della parrocchia Maria SS. Delle Grazie; da Melito, un gruppo di fedeli del santuario “Maria SS. Di Porto Salvo”, accompagnati dal rettore don Giuseppe Nepote. E poi numerosi altri pellegrini provenienti da varie zone della Calabria, tra cui Oppido Palmi e Lamezia. La Cittadella diviene ogni giorno di più immagine viva del Cuore dell’Immacolata. Che batte per ognuno dei suoi figli. Nell’ardente desiderio di condurli al Cuore del suo Figlio. Sulla scia luminosa tracciata da s. Massimiliano: “Nostro unico sprone è l’amore senza limiti verso il sacratissimo Cuore di Gesù, allo scopo di unire a Lui attraverso l’Immacolata il maggior numero possibile di anime” (SK 339).