5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

10 Ottobre 2024 - Giovedì

10 Ottobre 2024 - Giovedì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Luca - Lc 11,5-13

In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Dopo averci insegnato la preghiera del Padre nostro, Gesù oggi ci dice “cosa” chiedere e “come” chiedere.
In effetti quando preghiamo, in genere, partiamo subito con una lunga lista di richieste che sono lo specchio dei nostri bisogni, l’eco delle nostre fragilità. Gesù invece ci insegna a partire da un’altra prospettiva perché in effetti spesso non sappiamo nemmeno cosa sia davvero conveniente chiedere. Ce lo ricorda anche San Paolo: «Non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio» (Romani 8,26-27). Ecco il punto!
Oggi Gesù ci dice che la prima cosa che dobbiamo chiedere al Padre, all’inizio di ogni preghiera, è il dono dello Spirito Santo! Sarà lo Spirito, che è Amore, a guidare i nostri desideri, ad illuminarci su ciò che è bene chiedere oppure no; sarà lo Spirito Santo che ci darà il discernimento e la sapienza esistenziale per scrutare dentro di noi i desideri che Dio stesso ha acceso e se li ha accesi Dio è sicurissimo che li esaudirà, perché Lui stesso li ha già messi nel nostro cuore!!!
In genere siamo mossi dal bisogno; sarebbe bene che invece fossimo mossi dall’amore e dal desiderio di fare la volontà del Padre (che fra l’altro è proprio una richiesta della preghiera del Padre nostro). Mossi dall’amore allora possiamo chiedere e cercare e bussare, certi che se anche non otteniamo i favori che abbiamo chiesto non è perché il Padre non ci abbia ascoltati, ma in quel momento… semplicemente ha detto no! Perché le nostre vie e i nostri pensieri e i nostri tempi non sono i Suoi. Così insegna il profeta Isaia: «Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri» (Isaia 55,8-9).
E dopo la Pasqua possiamo/dobbiamo fidarci di Qualcuno che ha dato il Figlio per noi! Ed ecco appunto il “come” chiedere. Qui emerge dal testo una parola che in pochi versetti viene ripetuta ben quattro volte: la parola amico. Chiedo a Dio con insistenza perché non solo è mio Padre, ma in Cristo è anche mio… Amico! Quanto amo questa parola che ha accompagnato e fondato tutta la mia esistenza e ancora oggi, dopo 50 anni, posso dire di avere degli amici che vedo poco, ma sento sempre vicini, sia a Ragusa che a Palermo.
Dio è davvero Amico degli uomini! Sentite cosa dice Gesù ai discepoli: «Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi» (Giovanni 15,15). Quando mi relaziono con Dio nella preghiera devo sempre partire da questa consapevolezza: è mio Padre, è mio Amico in Cristo, è l’Amore nello Spirito Santo.
Sarà questa intimità che porterà a perfezione la mia preghiera perché quando non otterrò quello che avrò chiesto o bussando mi saranno aperte altre porte rispetto a quelle che mi aspettavo o ho trovato cose diverse di quelle che avevo cercato, l’amore mi porterà a dire: “Signore, non capisco, ma mi fido!”. Non ci sarà più la frustrazione di non aver ottenuto quello che volevo perché pian piano Dio mi porterà a volere ciò che vuole Lui… E qui, finalmente, troveremo la pace del cuore.

Caro Gesù,
nell’insegnarci a pregare
ci offri parole che scaldano subito il cuore.
Ieri ci hai insegnato
a chiamare Dio col nome di Padre.
Oggi ci riveli un Volto nuovo
che è quello dell’Amico.
È bello sapere che il rapporto con l’Eterno
non si fonda su parole difficili,
sul linguaggio difficile dei teologi,
ma sulle parole semplici dei bambini,
su quelle parole che riconducono
all’intimità familiare.
Sì, perché Tu, il Padre e lo Spirito
siete la nostra Famiglia!
E se sei mio Amico
allora posso “importunarTi” a qualsiasi ora,
perché so che mi aspetti sempre,
felice di ascoltarmi,
felice di darmi,
non tanto e non sempre
quello che Ti chiedo io,
ma quello che Tu sai
essere il vero bene per me!
E allora oggi comprendo
che la preghiera senza fiducia
è solo una richiesta fredda.
Capisco che Tu sei veramente
l’Amico degli Uomini,
felice non tanto di aprire “porte”,
ma di spalcarmi il Tuo Cuore
che è la porta di accesso alla gioia vera,
sempre aperta!
E allora grazie per ciò che mi dai
e ancora di più grazie
per ciò che non mi dai,
perché Tu che sei mio Amico
sai di cosa ho veramente bisogno.
Non solo di cose e di grazie materiali,
ma di amore.
E Tu che sei l’Amore,
non me lo negherai mai!

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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