Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 19,27-29
In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
Se è vero che ogni episodio evangelico rivela chi è Dio e chi siamo noi, andiamo a vedere insieme cosa ci annuncia oggi. Chi è Dio? È il Generoso: la proporzione è… sproporzionata, 1 a 100. Noi gli diamo 1 e Lui ci dona 100 volte ciò che gli abbiamo donato.
Chi siamo noi? Dei gran… calcolatori! Sì, perché il peccato originale ci ha talmente devastato interiormente che siamo malati di “possesso”, di “cupidigia”, di “avidità”. È così forte al livello inconscio la paura della morte che pensiamo che più possediamo più siamo “al sicuro”; ma è ovvio che si tratta di una pericolosa illusione.
L’uomo infatti non è “ciò che ha”, ma “ciò che è”: figlio di Dio! Gesù ce lo ha detto senza giri di parole: «Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita?» (Matteo 16,26). O ancora: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede» (Luca 12,15). Più chiaro di così…!
Tuttavia dobbiamo ammettere che ci fa talmente tanta paura “perdere” quel qualcosa che potremmo donare, sia esso il tempo, la disponibilità personale, beni materiali, che quando lo facciamo, anche con Dio, abbiamo bisogno di capire subito cosa ci guadagniamo. E il Signore che conosce molto bene questa nostra debolezza ci rassicura con straordinaria magnanimità: «Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna». La Sua risposta ci fa comprendere che, anche se abbiamo la percezione che seguire Lui ci costringe a rinunciare a “delle cose”, in realtà non solo non lasciamo nulla, ma ciò che avremo lasciato ci sarà ridato centuplicato.
Cosa vuol dire? Che seguire Gesù trasforma senz’altro la visione della vita e dilata il nostro cuore: per cui, se prima di seguirLo, amavo una persona, adesso il mio cuore è così dilatato che sono capace di amarne cento! Le relazioni vengono purificate e gli altri non solo non ci vengono “tolti”, ma addirittura ci saranno “restituiti” in quantità e qualità di rapporti, perché accogliendo l’Amore che Gesù vuole riversare nei nostri cuori diventiamo capaci di amare come ama Lui!
Ecco allora lo scambio: do al Signore il mio poverissimo cuore e Lui lo riempie talmente tanto di Amore che si spezzano tutte le catene delle paure che mi paralizzano e tutto, persone e cose, diventa dono di Dio per la mia vita. Evaporano le categorie inventate dagli uomini: amico/nemico, bello/brutto, utile/inutile, bello/brutto ed emerge l’unica categoria quella di figli di Dio e fratelli di tutti! Ecco il centuplo annunciato!
Caro Gesù,
è vero, siamo inguaribili calcolatori!
Pesiamo tutto: cose e persone,
beni materiali e sentimenti belli e delicati.
Tutto pesiamo sulla bilancia delle nostre aspettative,
spesso condizionate e falsate dalle esperienze negative.
Tutto misuriamo col metro di misura
delle paure o delle delusioni,
e nonostante gli sforzi titanici
di tenere tutto sotto controllo,
i nostri bilanci sono quasi sempre in perdita.
Tu che sei l’Amore che si dona senza misura:
insegnaci a fidarci di Te
e ad affidarTi tutto ciò che siamo e che abbiamo,
senza calcoli e misure, senza bilance e contropartite.
Insegnaci finalmente a fare della nostra vita un dono,
Tu, Maestro buono che hai detto:
«Nessuno ha un amore più grande di questo:
dare la sua vita per i propri amici».
Insegnaci che il verbo “dare”
è voce del verbo “amare”;
che se proviamo a stringere la mano
per possedere finiremo per perdere tutto
e che solo tenendo le mani e il cuore aperti
tutti potranno entrarvi ed uscirvi sentendosi a casa.
E ci sentiremo parte di un centuplo
che già su questa terra
annuncia la comunione dei Santi.
E capiremo che la Tua eredità, la Vita eterna,
è il solo specchio che da il reale valore
a tutto ciò che viviamo.
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!