Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 16,29-33
In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Gli Apostoli credono di aver capito Gesù, il Suo mistero e il Suo messaggio. Ma il successivo intervento di Gesù sgombra il campo da ogni fraintendimento: “Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me”.
Non c’è illusione peggiore del ‘credere di credere’, cioè del pensare di avere capito tutto di Dio, di essere uomini e donne di fede perché si fa qualche preghiera, si partecipa a dei riti religiosi, si porta con sé la medaglietta di qualche Santo o di Maria e ogni tanto facciamo anche qualche pellegrinaggio (… o gita? ...). Ed un bel Crocifisso è appeso sulla testiera del letto… E anche noi consacrati e religiosi non siamo immuni da questo pericolo!
In realtà, se dalla fede togliamo Cristo che è il centro e il fondamento, la fede diventa folklore, superstizione. Ci saranno due eventi che purificheranno e fortificheranno la fede degli Apostoli (e questo vale anche per noi…): la Croce e la Pentecoste. Le nostre croci personali sono ‘scandalo’ per la nostra fede perché pensiamo che essere amici di Gesù e credere in Lui ci debba mettere al riparo dalle sofferenze e debba tirarci fuori da tutti i guai: proprio questa è l’illusione di ‘credere di credere’.
Le prove della vita sottopongono ad un duro esame la nostra fede, ma se essa è fondata sull’Amore non crollerà, anzi, si fortificherà ancora di più. Espressione di fede autentica sarà questo grido rivolto a Gesù e spesso bagnato di lacrime: “Signore, non capisco, ma mi fido!”.
Il secondo evento sarà la Pentecoste: il dono dello Spirito Santo promesso da Gesù ai Suoi perché l’Amore non sia più solo un traguardo da raggiungere, ma il punto di partenza in noi, dentro di noi, che muove tutte le nostre scelte e le nostre relazioni.
Quello di Gesù sembra essere un rimprovero impietoso e senza appello rivolto ai Suoi. Ma il prosieguo ci dice altro: “Vi ho detto questo perché abbiate pace in me”. Gesù continua a manifestare pazienza verso i Suoi amici e ci lascia una regola fondamentale per la nostra vita spirituale: il Suo rimprovero accolto con umiltà porta pace.
Ma quanto è bella questa cosa! I ‘rimproveri’ del Signore non sono mai finalizzati ad umiliarci e schiacciarci, a farci sentire incapaci e scoraggiarci. Essi invece purificano la visione che abbiamo su noi stessi e sulla vita e il frutto di questa purificazione è la crescita della pace, perché grazie alla Sua correzione può crescere sempre di più in noi il Suo pensiero.
E infine Gesù parla apertamente delle prove cui andranno incontro i Suoi discepoli di ogni tempo: “Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!”.
Sì, possiamo andare incontro alla vita con fiducia e speranza sempre viva, qualunque cosa accada, perché Gesù ha vinto il mondo con l’Amore! Ed è il Suo Amore a darci la forza di perdonare e a trasformare anche le tribolazioni più umilianti in occasioni di un bene ancora più grande come ci insegna l’esperienza della Croce: laddove tutti vedevano solo un Uomo che moriva, si stava invece realizzando la salvezza del mondo intero; segno che anche dalle nostre piccole/grandi sofferenze può sprigionarsi un’energia positiva per noi e per gli altri.
Quella dell’Amore è la vittoria silenziosa, senza proclami e spettacolarizzazioni, senza pubblicità e riflettori, senza selfies autocelebrativi né proclami roboanti. È la vittoria della Vita sulla morte, della Grazia sul peccato, della Luce sulle tenebre, del Figlio di Dio sul principe di questo mondo.
È la Sua vittoria, ma anche la nostra, perché ormai siamo legati a Lui da un vincolo indissolubile: l’Amore.
Caro Gesù,
oggi Ti gridiamo:
noi crediamo!
Ma Tu aumenta la nostra fede,
purificala da ogni illusione,
liberala dalla presunzione di sapere tutto di Te,
falla diventare fiducia autentica
nella promessa che hai fatto
di essere sempre con noi.
Sai quanto sia forte per noi
la tentazione di disperderci,
di tornare alle nostre situazioni,
di non seguirTi più,
perché sono tante le sofferenze della vita
e Tu a volte non hai esaudito le nostre preghiere.
E invece oggi vogliamo dirTi grazie,
innanzitutto per quelle volte
che non ci hai ascoltato,
perché sappiamo che Tu vuoi solo il nostro bene
e Tu solo sai cosa ci giova davvero.
Tienici stretti a Te,
soprattutto nel momento della tribolazione
perché riusciamo a vedere la Tua vittoria
sul mondo attraverso il Tuo Amore.
E vedremo i riflessi della Tua bellezza
dare un colore e un calore nuovo a tutte le cose.
Buon inizio di settimana a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!